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«Forza aprilo, sono sicuro ti piacerà molto» esclamò Jimin entusiasta nel consegnare il pacchetto a Seokjin.

Alexandre gli aveva parlato di quel romanzo che aveva letto durante il suo soggiorno in Inghilterra, dove era molto popolare, e glielo aveva raccontato a grandi linee, cercando di non rivelargli troppo, nella speranza lo potesse leggere prima o poi.

Giorni prima, passando davanti alla grande libreria dove comprava i libri per lui e per Seokjin, aveva notato un cartello dove si parlava del futuro arrivo del suddetto romanzo tradotto e subito si premurò di prenotarne due copie.

Quel giorno, dopo la sosta al cafè, era subito andato al negozio per ritirarle, sicuro che la storia avrebbe appassionato anche il fratello dall'animo romantico.

Jin tolse delicatamente la carta che ricopriva il libro, per poi osservare meravigliato la splendida copertina, già impaziente di iniziare la lettura.

«Orgoglio e Pregiudizio, bel titolo..» disse, leggendolo ad alta voce «..oh è scritto da una donna» e Jimin annuì felice, per quanto fosse difficile in quell'epoca, gli erano già capitati libri scritti da donne e, spesso, si era ritrovato a prediligere quei libri rispetto ai classici autori maschili con visioni, a volte, troppo tradizionali.

«Esatto, si chiamava Jane Austen, era una scrittrice molto nota in Inghilterra. Alexandre me ne aveva parlato tempo fa dopo il suo viaggio a Londra e mi aveva interessato subito e sono sicuro piacerà molto anche a te!»

«Grazie fratellino, non vedo l'ora di cominciare la lettura allora!» sorrise dolcemente Jin posando poi il libro sulla scrivania della sua stanza.

«Come sono andate le prove?» riprese poi Jin nel mentre che si sistemava allo specchio, ma comunque interessato alle parole del fratello.

«Mh? Oh tutto come al solito» rispose vago Jimin.

«Sai, fra un po' ci sarà lo spettacolo quindi sono tutti un po' frenetici» sospirò ripensando a quello che gli aveva detto il maestro «Ho provato a chiedere se ci fossero aule libere ma non credo sarà possibile, almeno fino alla messa in scena»

Seokjin guardò il fratello nel riflesso dello specchio un po' sconsolato, sapeva bene quanto lui preferisse restare fuori casa il più a lungo possibile e lo capiva bene.

«Mi dispiace Jiminie, se hai bisogno di sfogarti puoi sempre parlare con me lo sai vero?» e Jimin sbuffò sorridendo. Non avrebbe mai caricato il suo adorato fratello dei suoi problemi ma annuì solo per rassicurarlo «Certo Jinnie e ti ringrazio»

Ci fú qualche minuto di silenzio, nel mentre Jimin si buttò con poca grazia sul letto per poi stendersi, lasciando le gambe a penzolare senza toccare il pavimento.

«Oh però c'è stata una novità in effetti» disse improvvisamente, attirando l'attenzione del maggiore, che andò a sistemarsi vicino a lui aspettando che continuasse la frase con qualche dettaglio in più.

«Il precedente pianista se n'è andato per cui hanno dovuto trovarne uno nuovo. È molto giovane rispetto ai precedenti..» continuò Jimin facendo anche un piccolo sorriso quando gli tornò alla mente di averlo rivisto al cafè «..e anche molto bello» aggiunse con un sussurro.

Aveva abbassato la voce, forse nella vana speranza che Jin non cogliesse quelle sue ultime parole dette sovrappensiero, ma fu inutile data la vicinanza dei due.

Difatti Jin si ritrovò a spalancare gli occhi a quel commento «Non ti avevo più sentito fare un commento su qualcuno da..» ci pensò un po' semplicemente non trovando risposta «..da mai credo» finì la frase ridacchiando per il rossore che ora aveva preso possesso delle guance del fratello.

Nous SeronsWhere stories live. Discover now