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WARNING
in questo capitolo sono presenti scene di violenza fisica/psicologica e stupro. Se non ve la sentite di leggere potete saltare direttamente all'ultimo paragrafo ♡

«P-piacere, il mio nome è Seokjin»
Rispose quasi sussurrando a quella bizzarra presentazione, allungando la mano verso quella dello splendido uomo che aveva dinanzi.
Namjoon l'afferrò delicatamente, girandola sul dorso, per poi lasciarci un leggero bacio, scatenando in Seokjin un'ondata di brividi.

Aveva quasi la sensazione che tutto, intorno a loro, si fosse fermato.
Vi erano solo loro due, le labbra carnose del bel ragazzo di nome Namjoon che sfioravano la sua candida pelle e il sguardo magnetico che teneva incatenato al suo.
Abbassò la mano come in trance, mentre le sue guance cominciarono a prendere colore per le attenzioni a lui riservate.

Aprì la bocca per pronunciare qualche parola, anche se non sapeva realmente cosa dire, ma il problema non si presentò, dal momento che la profonda, quanto spaventosa, voce del padre raggiunse le sue orecchie.
Seokjin fece un leggero scatto all'indietro, allontanandosi da Namjoon e vedendo, nella folla, il padre osservarlo, per poi richiamarlo silenziosamente a sé.

«Mi deve scusare, ma devo andare..» riportò per qualche secondo lo sguardo verso quello del biondo di fronte a lui, per poi sorridere impacciato «..è-è stato un piacere conoscerla» finì, per poi allontanarsi con quel portamento regale che il padre lo obbligava a tenere in pubblico.
"Anche per me Seokjin" pensò con un sorriso leggermente malizioso, osservando la figura del ragazzo dirigersi verso un gruppo di persone e facendo irrimediabilmente cadere l'occhio sul suo di dietro, messo particolarmente in evidenza dagli abiti e dalla camminata quasi femminile.

Arrivò al cospetto del padre, ma la sua attenzione venne catturata immediatamente dalla figura del fratello, immobile di fronte a lui, con gli occhi gonfi, come se avesse appena finito di piangere, mentre si sorreggeva con l'aiuto di un bastone.
Si allungò leggermente nella sua direzione ma Jimin si scansò, facendogli capire di non intromettersi, per il suo bene.

«Andiamo a casa» sentenziò suo padre, per poi dirigersi verso la carrozza che li attendeva fuori.
L'aria era estremamente tesa all'interno di essa e Seokjin già poteva immaginare cosa sarebbe successo a casa.

Un estremo senso di colpa iniziò a pesargli sul cuore.
Jimin si prendeva sempre cura di lui, lo sosteneva e lo proteggeva in ogni occasione e lui non riusciva mai a ricambiare queste attenzioni.
Si sentiva impotente e inutile, ogni volta che loro padre gli metteva le mani addosso.

Sentiva le sue urla, tanto disperate da fargli attorcigliare lo stomaco. Spesso, quando aveva degli incubi, le sentiva, come se la scena si stesse svolgendo davanti ai suoi occhi ma, per quanto si sforzasse, lui non riusciva mai a raggiungere e a proteggere il suo fratellino.
L'unica cosa che poteva fare era infondergli tutto il coraggio e la forza di superare anche quella volta, di resistere ancora per un po'.
Ed era quello che stava cercando di fare in quel momento quando, dopo aver avvicinato lentamente la sua mano a quella di Jimin, gliel'aveva presa per poi stringerla forte e sentire la stretta ricambiata e il tremolio dato dalla paura passare anche a lui.

Jimin era grato per quello e per tutto quello che il fratello faceva.
Lui stesso non avrebbe mai permesso a Seokjin di immischiarsi quando il padre se la prendeva con lui, non avrebbe mai fatto subire quelle violenze al fratello. Non pensava male di lui per non essere mai soggetto di quelle cattiverie, anzi, lo rincuoravano quei semplici gesti di affetto, di presenza e il fatto che si prendesse sempre la briga, qualsiasi ora fosse, di venire subito a medicare le ferite e a calmarlo.

Aveva tenuto lo sguardo basso per tutto il tragitto fino a casa, sentendo invece quello del padre su di sé, dandogli la sensazione che lo perforasse da parte a parte.
Arrivarono a casa e, senza che ci fosse bisogno di ulteriori minacce, Jimin si diresse verso la stanza che avrebbe ospitato nuovamente le sue urla di dolore, le sue lacrime e le sue suppliche.

Nous SeronsOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz