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Quella lezione sembrò semplicemente infinita.
Complice l’impazienza che aveva preso possesso dei due ragazzi, il tempo sembrò davvero andare a rallentatore.
Difatti quando, finalmente, si concluse, entrambi tirarono un sospiro di sollievo.

«Mi cambio e arrivo, aspettami fuori se vuoi» disse Jimin passando a fianco di Yoongi, che sussultò leggermente per poi sorridere e annuire. Ancora non ci credeva, gli sembrava un sogno che il ballerino avesse accettato quell’uscita.
“Non farti strane idee Yoongi altrimenti ci rimarrai male come al solito, oltre a fare una pessima figura” si  rimproverò mentalmente per quell’espressione ebete che aveva, dirigendosi poi all’entrata del palazzo per aspettare il biondo.

Perso nei suoi pensieri non sentì il ballerino avvicinarsi da dietro, tanto che Jimin dovette picchiettare sulla sua spalla un paio di volte prima di venir notato e non senza uno scatto spaventato che lo fece ridacchiare.
«Oh scusami eri così bello assorto, ma è un po’ troppo freddo per rimanere fuori in strada» disse Jimin con nonchalance, osservando la reazione di Yoongi al complimento.

Reazione che non tardò ad arrivare perchè appena recepì le parole il corvino avvampò, abbassando la testa imbarazzato.
«A-ah mi..mi dispiace non ti avevo sentito..» prese un respiro, non poteva continuare a balbettare in quel modo «..andiamo?» finì la frase alzando timidamente lo sguardo verso quello di Jimin.

Il ballerino, dal canto suo, sorrise ancora di più e annuì avviandosi, fianco a fianco, verso il Cafè.
Durante il tragitto un silenzio imbarazzato aveva preso possesso dei due ragazzi e in particolare, di Yoongi, che continuava ad aprire la bocca per dire qualcosa per poi richiuderla subito, mentre mille complessi affollavano la sua mente.

Non capiva proprio cosa gli stesse succedendo, non era mai stato così timido. Era forse l’effetto di Jimin, ai suoi occhi fin troppo bello per essere degno di parlarci, che gli faceva fare quella figura? Era troppo tempo che non aveva interazioni con qualcuno che non fosse Namjoon?

Lui, che era sempre stato pacato, calmo, che non si faceva prendere troppo dalle emozioni. Lui, che era sempre stato il dominante in una coppia, si era ritrovato con le mani sudate, senza argomenti e con l’imbarazzo che aveva preso possesso di ogni parte del suo corpo.

Per colpa di cosa poi? Per un biondino talmente bello da sembrare un angelo, che gli regalava sorrisi che sembravano illuminare il mondo e lui, non essendo abituato a così tanta luce nella sua vita, ne era rimasto accecato non sapendo più come comportarsi.

Arrivarono al Cafè, dove si rilassò un po’ data l’atmosfera più familiare che lo metteva a suo agio.
Ordinarono dopo poco essersi seduti e, proprio mentre aspettavano le ordinazioni, Yoongi trovò il coraggio di parlare, cercando di alleggerire quell’aura imbarazzata che aleggiava intorno a loro.

«Scusami, non so cosa mi prende.. non devo essere di gran compagnia» ridacchiò grattandosi la nuca a disagio.
Jimin, intenerito da quella vista, piegò leggermente la testa di lato sorridendo
«In effetti nemmeno io mi dispiace, era molto che non mi capitava di uscire con qualcuno che non conosco»
Arrivarono le ordinazioni e, dopo un sorso della sua tisana, Jimin continuò, sperando che l’idea che gli era venuta piacesse anche al pianista.

«Magari.. conosciamoci un po’ ti va? Tipo chiedimi qualcosa che vorresti sapere»
Yoongi lo guardò poi annuì, iniziando a pensare a qualche domanda, finendo per cominciare con le più banali.
«Allora mh.. quanti anni hai?»

Jimin ridacchiò prima di rispondere, aspettandosi forse una domanda più elaborata.
«Ne ho 22 tu?»
Yoongi alzò le sopracciglia sorpreso
«Oh io 25, in effetti sono più vecchio di te»
rispose ricordando ciò che il ballerino aveva detto durante la loro prima conversazione, facendo leggermente arrossire Jimin.
«Già..» disse timido il biondo «..hai dei fratelli o sorelle?»

Nous SeronsWhere stories live. Discover now