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Hwang Hyunjin, quella mattina si svegliò a causa della sua sveglia, che aveva iniziato a suonare ininterrottamente alle sei e mezza di mattina. La sua stanza era ancora oscurata dalle tapparelle chiuse e le finestre serrate, le pareti verde chiaro della sua camera trattenevano al loro interno un'aria calda e piacevole, che il riscaldamento di casa sua emanava per contrastare la fredda aria autunnale. Le coperte nere del ragazzo erano pesanti e troppo comode per essere abbandonate, ma Hyunjin si trovò costretto a scoprirsi e sedersi nel proprio letto, per decidersi ad alzarsi e cambiarsi prima che sua madre fosse venuta a chiamarlo. Hyunjin si portò le mani agli occhi, sfregandoseli per riuscire a svegliarsi e in seguito lasciò scorrere un suo palmo tra i lunghi capelli neri, che quella mattina erano un disastro unico.

Guardò ancora una volta la sveglia; erano le 6.30 di mattina.

Hyunjin sbuffò, alzandosi dal letto e dirigendosi verso il suo armadio, per cambiarsi. Si tolse la maglietta bianca e i pantaloni grigi della tuta che stava usando come pigiama, ed indossò una maglia d'allenamento e dei pantaloni comodi per poter correre. Infatti, Hyunjin non si era svegliato per andare a scuola, o meglio, quel giorno ovviamente avrebbe fatto anche quello, ma aveva tempo prima delle otto. Il vero motivo per cui si era alzato così presto, era per allenarsi.

Hwang Hyunjin era medaglia d'oro di nuoto agonistico. Era arrivato a vincere per fino le provinciali di nuoto singolo a scuola. Era davvero un portento, un ragazzo talentuoso ed estremamente promettente. Hwang Hyunjin aveva iniziato a nuotare all'età di sette anni, non aveva scelto quello sport per un motivo particolare, semplicemente lui amava l'acqua e amava nuotare, perciò quando arrivò il momento per il piccolo Hyunjin di scegliere uno sport da praticare, la scelta non fu nemmeno troppo difficile. I suoi genitori furono da subito fieri della sua scelta; come ex nuotatori e campioni di varie gare, sapere che il proprio bambino aveva scelto come sport proprio quello amato da loro, era un sogno.

Hyunjin era felice.

All'inizio.

Si rese ben presto conto, che fin dall'età di dodici anni, sua madre aveva iniziato a pretendere da lui più di quanto un bambino appena entrato in età adolescenziale avrebbe potuto dare. Con il passare degli anni, la situazione non era assolutamente migliorata. Hyunjin era stato costretto ad entrare nella squadra di nuoto della scuola, costretto a partecipare a tutti gli allenamenti, tutte le gare e tutti i ritiri. La mattina si svegliava sempre presto per andare a correre sotto volere di sua madre, perché in questo modo "avrebbe fatto fiato". Quelle volte in cui Hyunjin andava alle feste non poteva bere più di cinque bicchieri e se sua madre avesse scoperto che Hyunjin durante una festa aveva bevuto fino ad ubriacarsi, il ragazzo sarebbe stato costretto a rimanere chiuso in camera sua per settimane intere, con il consenso di uscire solo per gli allenamenti di nuoto. Non poteva fumare, perché il fumo gli avrebbe tolto fiato e rovinato i polmoni, necessari soprattutto ad un nuotatore. Per non parlare della dieta ferrea che Hyunjin seguiva quando stava a casa.

Il ragazzo era arrivato al punto da odiare il suo sport.

Troppe pressioni.

Non nuotava più per il gusto di farlo, non poteva semplicemente divertirsi, lui doveva vincere.

In tutto questo c'era però un grande contrasto, perché Hyunjin amava ancora l'acqua e se lui avesse potuto galleggiare dentro una piscina, senza avere il terrore di dover iniziare a nuotare per ordine di sua madre, Hyunjin lo avrebbe fatto.

Hyunjin scese le scale che portavano verso la sua cucina, quando vide sua madre sveglia e già vestita per la corsa, non poté fare a meno che sorridere. Sua madre, Iseul, era una donna molto giovane, dall'aspetto bellissimo, una di quelle bellezze rare che ti lasciano senza fiato quando le vedi per la prima volta. Una bellezza che aveva trasmesso al figlio, perché non era un segreto che Hyunjin fosse un ragazzo bellissimo e che a scuola, tutte le ragazze lo desiderassero.

- sei pronto tesoro? -

Hyunjin annuì, in realtà aveva molta fame, ma sua madre non gli permetteva di fare colazione prima di compiere la sua corsa giornaliera, perciò non disse nulla e semplicemente uscì di casa, seguito da sua madre che tra le mani aveva un colorato cronometro per misurare il tempo che Hyunjin quella mattina avrebbe impiegato.

ᴬᴾᴺᴱᴬ [sᴇᴜɴɢᴊɪɴ]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora