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Han si trovava al centro commerciale. Felix lo aveva chiamato il giorno prima, chiedendogli se aveva voglia di accompagnarlo a fare shopping perché era a corto di vestiti da indossare, Han non era molto convinto che il suo amico non avesse abiti, soprattutto perché l'armadio di Felix era pieno di cose bellissime, ma pur di passare una giornata con il suo migliore amico, Han accettò. Il biondo era appoggiato alla parete di un negozio di dolciumi, con il telefono tra le mani mentre scorreva su alcuni social, interessato a cosa il resto del mondo stesse facendo in quel momento. Indossava una maglia bianca, nella quale si appoggiava una medaglietta senza inciso nulla sopra, portava dei jeans stretti e neri e delle scarpe dello stesso colore della maglietta. L'orecchino pendente che indossava gli faceva il solletico al collo, ma era una sensazione che non disturbava più di tanto il minore. Felix era in ritardo di dieci minuti abbondanti e Han ad un certo punto decise di chiamare il suo migliore amico e chiedergli che fine avesse fatto. Quando però alzò lo sguardo dal telefono, una figura che non si sarebbe mai aspettato di incontrare lo stava osservando.

Lee Minho.

Il maggiore quel giorno indossava una maglietta nera con un logo colorato al centro e dei jeans strappati all'altezza delle ginocchia, portava degli occhiali fini in viso e i suoi capelli mori erano più mossi del solito, segno che se li era appena finiti di asciugare. Quando Han realizzò che aveva di fronte in quel momento, la prima cosa che gli venne spontanea da fare fu quella di distogliere lo sguardo ed andarsene, ma prima che Han potesse effettivamente camminare via, Minho si posizionò proprio davanti al suo corpo, impedendogli ogni via di fuga.

- lasciami andare Minho -

- no, prima mi ascolti un attimo -

Han scosse la testa, cercando di allontanare il corpo del maggiore che si trovava troppo vicino al suo.

- sto aspettando Felix, vai via-

-Felix non verrà, ho chiesto io a lui di aiutarmi-

Han a quel punto comprese e per qualche secondo abbondante guardò il viso di Minho, perdendo tutte le forze con cui stava cercando di allontanare il maggiore da lui. Poi però scosse la testa, ricordandosi tutto quello che era successo.

- senti, se sei venuto qui per prendermi per il culo di nuovo allora puoi anche...-

- scusa -

Il biondo fu costretto a fermarsi di nuovo, non essendo sicuro di quello che era appena uscito dalle labbra di Minho, ed osservò gli occhi del maggiore nascosti dietro gli occhiali che portava. Da quando Minho era così attraente con gli occhiali?

- cosa? -

- ho detto scusa, sono venuto qui per scusarmi per come mi sono comportato, per quello che ti ho fatto fare e per tutto quanto e soprattutto per dirti che sono uno stronzo assurdo e che se vuoi prendermi a sberle in questo momento ti posso capire perché lo farei da solo -

Han socchiuse la bocca sorpreso. Era la seconda volta che Minho gli chiedeva scusa per tutto, ed era così strano che una frase del genere uscisse dalla sua bocca, che Han fermò tutti i suoi tentativi di allontanare il maggiore da lui. Non comprendeva Minho, davvero non lo capiva. Non capiva perché prima si comportava come la persona più apatica di quel mondo, per poi trasformarsi nella persona più gentile e buona che lui avesse mai conosciuto. Non riusciva a capire da cosa dipendesse quella sua bipolarità. Han sospirò.

- mi lasci andare o vuoi passare tutto il tempo così vicini?-

Minho si accorse solo in quel momento della vicinanza e di come stesse bloccando ogni mossa del minore, così si allontanò velocemente da lui, permettendo al minore di allontanarsi dal muro. Han lo osservò per qualche secondo.

ᴬᴾᴺᴱᴬ [sᴇᴜɴɢᴊɪɴ]Where stories live. Discover now