Capitolo 9

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Non so quando tempo sia passato, ma quando io e James abbiamo fatto ritorno al castello ci siamo ritrovati una massa di boccoli neri ad aspettarci all’ingresso a braccia conserte e con un adorabile broncio.
<Dove eravate finiti?> ci punta sbattendo un piede a terra.
<Eravamo in cortile, a parlare> specifica guardandola storto, facendola sbuffare ed entrare in salone, dove troviamo un Alex a suo agio coricato sul divano. Strano che Rachel non gli stia appiccicata.
<Ehi ragazzi come va?>
<Potrebbe andare meglio> dice James, buttandosi anche lui sul divano accanto al suo amico.
<Perché? Che è successo?> chiede facendosi più interessato <No, aspetta fammi indovinare centra qualcosa una ragazza che ha il compito di tenerti d’occhio, vero?> sorride facendomi sbuffare. È così ovvio?!
<Si può sapere che avete intensione di fare seduti lì?> ci interrompe Rachel.
<Che vuoi dire?> le chiede il fratello.
<Invece di stare con le mani in mano. Che ne dite di andarci a fare una bella cavalcata?> propone con gli occhi a cuoricino.
<È da quando sono arrivato che vuole andare a cavallo, ma le ho detto che era meglio aspettarvi> ci spiega.
<Bé non vedo che ci sia di male, andiamo> dico facendo sbuffare i due ragazzi che sembra non avessero nessuna voglia di alzarsi dal divano, ma un’occhiata della mia amica li fa alzare senza pensarci due volte.
Ed è così che dopo dieci minuti ci troviamo davanti alle stalle
<Ehi Trevor> lo saluta la mia amica.
<Oh ciao ragazzi. Lulu anche oggi hai intensione di rubare un cavallo oppure pensi d’avvertire prima?>
<Hai rubato un cavallo?> domandano tutti in coro.
<Non ho rubato un cavallo… sono solo andata a fare un giro con Luna> borbotto offesa.
<Peccato che nessuno lo sapesse> mi guarda male <Principessa, avreste dovuto avvisare, avete fatto stare in pensiero tutti> mi rimprovera.
<Lo sai che ogni tanto sparisco, per non essere soppressa da tutti i problemi del castello> sospiro.
<Si, ma di solito qualcuno> esclama indicandosi <Sa dove sei. Questa volta hai fatto preoccupare anche me, soprattutto perché sei sparita tutto il pomeriggio>
<L’importate è che sono tornata, no?!> dico andando a salutare il mio cavallo.
<Non è questo il puto> dice scuotendo la testa.
<Si, ho capito, ho capito> borbotto allontanandomi e facendo uscire Luna nel cortile.
<Mi spieghi dove sei stata, per sparire tutto il pomeriggio?> mi sussurra James dietro di me.
<Avevo bisogno di riflettere quindi sono andata a fare un giro e non mi sono accorta del tempo che è passato> mento. Non posso dirgli la verità, se lo facessi non potrei più uscire da camera mia.
Passiamo così tutta la giornata, i ragazzi stesi sul prato a prendere il sole e noi a cavalcare sotto le direttive di Trevor, e poi c’è Violet che ci osserva da lontano.
<Ehi Violet> la chiamo, odio questa distanza e questo suo silenzio, se proprio deve seguirmi ovunque vada, che dica qualcosa, sembra una bambola capace solo di muoversi.
<Si, principessa?> ecco un’altra cosa che non sopporto.
<Violet un consiglio> la distrae Trevor <Se vuoi andare d’accordo con la principessa, evita di chiamarla così e di darle del voi. Rischi di essere punita severamente, per quanto sembri un dolce peluche non devi farti ingannare dalle apparenze>
<Ehi! Non sono tanto terribile e non sembro affatto un peluche> protesto facendo ridere Alex.
<Lulu quando mi sono rifiutato di chiamarti per nome, mi hai fatto lucidare la stalla da cima a fondo per più di una settimana> mi ricorda lo stalliere.
<No, non saresti brava come principessa dei peluche> ride Alex, al che con uno schiocco di dita si trova sospeso a testa in giù, tenuto per i piedi da una radice <Già, i peluche sono teneri e dolci a differenza tua> esclama prendendo la sua spada e tagliandola ritornando con i piedi per terra.
<Io sono tenera e dolce> arrossisco <Ma solo con chi voglio io> poi mi giro verso James che se ne sta imbronciato in un angolo a guardare male Trevor <Vero, James?>
<Devo essere sincero o posso mentire?> chiede.
Gonfio le guance offesa e mi precipito da lui per strangolarlo <Cattivo, non sono tanto terribile> dico cercando di picchiarlo e facendo la voce da bambina.
<No, sei la mia piccola e dolce peste> mi sussurra baciandomi la fronte, dopo avermi immobilizzato.
<Ma quanto siete carini> ci fa il verso Alex facendomi arrossire e ridere James.
<Lulu, non puoi lasciare Luna così, da sola> esclama preoccupato Trevor.
<Non vedo che ci sia di male, non sta facendo niente e continuerà così se non la importunerai>
<Potrebbe scappare> mi ricorda.
<Certo che no, è una brava cavalla non farebbe mai una cosa del genere e anche se fosse poi tornerebbe indietro> dico con un’alzata di spalle.
<Non dirmi che hai paura?!> sorride Alex facendolo innervosire.
<Figurati, io ci lavoro con i cavalli di certo non mi faccio spaventare da uno di loro> sbuffa.
Come a voler sottolineare la sua affermazione, Luna si avvicina sbuffando e Trevor si allontana guardandola spaventato. C’è sempre stato questo odio e amore tra loro due, più odio da parte di Luna, nonostante Trevor cercasse in tutti i modi di avvicinarsi, lei riusciva a farlo scappare e ha iniziato a provarci un certo gusto.
<Ehmm … Lulu?> mi supplica.
<Luna lascialo stare> al mio richiamo sbuffa per poi girare dalla direzione opposta, facendo buttare un sospiro di sollievo al povero stalliere.
<Ehi ragazzi che cosa vi prende?> domanda Rachel sbucando dal nulla, eravamo troppo impegnati nella nostra discussione da non esserci accorti che era andata avanti senza di noi.
<Scusa Rach ci siamo fermati a parlare e abbiamo dimenticato il giro>
<Tranquilla, tanto ormai ho imparato, posso fare tranquillamente da sola> mi sorride.
<Ragazzi non credete inizi a fare un po’ di freschetto?> chiede Alex.
<Inizia a fare scuro, conviene rientrare> ci richiama James.
<Per forza? Voglio stare ancora un po’, ti prego> lo supplica la sorella.
<Sarà meglio andare, tra poco serviranno la cena. Lascia ci penso io a mettere Storm nel box> dice prendendo le briglie, poi guarda me <Ehmm … Lulu?>
<Si, lo so> fischio richiamando Luna <Ehi Luna è ora di andare> lei per farmi capire che ha capito nitrisce e va da sola nel suo box, chiudendosi con una mossa della coda <Ecco adesso possiamo andare> sorrido.
<Come hai fatto?> domanda Rachel.
<Fatto cosa?>
<Quel giochetto con Luna, appena le hai detto che era ora di andare si è andata a chiudere da sola nel box>
<Già, molto comodo vero? Ci è voluto un po’ per insegnarglielo, forse ci ho messo però più tempo per imparare a fischiare> rido, ripensando alle prime volte che ci ho provato.
Ora che ci penso, poco fa avevo chiamato Violet per chiederle una cosa, ma poi siamo stati trasportati su tutt’altro argomento.
<Violet?> la chiamo facendola sobbalzare
<Si?>
<Come sei finita a fare da guardia del corpo a me? Sono quasi sicura che non sei da queste parti, quindi come sei arrivata fino a qui?> le chiedo curiosa.
<Ecco io provengo da un piccolo villaggio, lì ci alleniamo molto in delle speciali tecniche che si accordano molto al nostro potere, la settimana scorsa i vostri genitori sono venuti perché cercavano qualcuno che fosse perfetto per farvi da guardia del corpo e hanno preso me>
<Fammi indovinare è stata mia madre a sceglierti, vero?>
<S-si è stata lei …> balbetta <Come faceva a saperlo?>
<Perché mio padre come minimo avrebbe chiesto una decina di uomini per tenermi d’occhio, se è stata mia madre a sceglierti vuol dire che in te ci ha visto del potenziale e questo significa più grattacapi per me> sospiro giocando con una ciocca viola.
<Che vorresti dire?> mi domanda Alex, mettendo un braccio intorno le spalle di Rachel.
<Ora provo ad indovinare, Violet: hai all’incirca diciassette anni, sei la più veloce tra i tuoi compagni e la più agile, scommetto anche che hai qualche capacità speciale per riuscire ad individuare o trovare persone scomparse e inoltre sai anche mimetizzarti e nasconderti perfettamente. Insomma sei un segugio con i controfiocchi>
<C- come?> balbetta senza parole.
Cavolo lo sapevo, sono nei guai. L’unica cosa che mi manca di sapere è il suo potere. Se è veramente brava come pensa mia madre scappare potrebbe essere più complicato del previsto. Avevo iniziato a sospettare che avesse dei dubbi su dove andavo quando sparivo nel pomeriggio ma affidarmi a una guardia del corpo per scoprirlo…non mi sembra una cosa da lei più da Shin o da papà.
<A- anche se sono molto agile, manco di forza fisica, ma le posso assicurare che farei di tutto per proteggerla> dichiara arrossendo.
<Sentito Lulu, non avrai nessun problema con Violet al tuo fianco> mi deride Alex beccandosi una gomitata da parte di Rachel.
<Violet non c’è bisogno di essere così formali, ho già i dipendenti del castello che mi danno del voi, se devi stare con me chiamami Lulu e dammi del tu. Hai la mia stessa età alla fine…> dico massaggiandomi le tempie
<Come vuol ... vuoi> si corregge.
<Comunque non credo che mia madre ti abbia scelto esattamente per proteggermi, credo che il suo scopo fosse quello di tenermi d'occhio. Quindi mi dispiace Violet, ma credo che con me avrai una vita abbastanza difficile, non ho intenzione di essere controllata> le dico guardandola seria e facendo sospirare James.
<Lulu di che cosa abbiamo parlato prima?> mi ricorda.
<Del fatto che se ti trovo di nuovo vicino ad una ragazza ti brucio vivo?> sorrido innocentemente facendogli sbarrare gli occhi.
<No. Del fatto che avresti cercato di fare la brava e stare al castello> mi ricorda.
<Hai detto bene "avrei cercato", non ho mai detto che lo avrei fatto> preciso.
<Lulu.> mi richiama.
<Si?> sorrido, ma prima che possa iniziare a rimproverarmi veniamo interrotti da Violet.
<Può stare tranquillo principe James, fino ad ora nessuno è riuscito a sfuggirmi e non ho intenzione di lasciare la principessa sola nemmeno un attimo, quindi si fidi di me. Magari non sono molto forte, ma so essere agile, veloce e furba, quindi la principessa non riuscirà a sfuggire alla mia sorveglianza> dice sicura di sé.
Quando è arrivata sembrava un cucciolo abbandonato e molto a disagio, ora però sembra che il suo vero carattere sia uscito fuori. Sono felice che sta iniziando ad abituarsi a noi.
<Sono sicuro che sei molto abile, lo capisco dal tuo sguardo, ma ecco Lulu sa essere ... come dire, davvero testarda e se si mette in testa una cosa nessuno riesce a fargli cambiare idea> sospira abbracciandomi.
<Lo stesso vale per me, quindi se la principessa vuole la guerra l'avrà>
<Perché parlate come se non ci fossi> borbotto <Visto quello che hai detto Violet, ti conviene prepararti. La tua vita d'ora in avanti non sarà facile> sorrido, ma non è per niente un sorriso cordiale, è più un ghigno di guerra.

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