Capitolo 18

26 2 0
                                    

Appena apro gli occhi la luce del sole mi investe. È già mattina? Ma dove ci troviamo? Siamo circondati da alberi e l’altezza del sole indica che è quasi mezzo giorno. Il portale non deve aver funzionato bene come pensavano, questo di sicuro non è Light. Ci sono soltanto alberi, alberi, alberi e, oh guarda, alberi.
<Dove diavolo siamo finite?> ringhia Linda ormai stanca.
<Non lo so, ma questa non è sicuro la città che cercavamo> le risponde Violet.
Poi un rumore ci fa scattare sull’attenti, sembra il ruggito di un animale. Che ci siano leoni in questa foresta?
<Ops…scusate colpa mia> esclama Linda imbarazzata toccandosi la pancia.
Facendo scoppiare a ridere Violet .
<Però, qui c’è qualcuno che ha fame> sorride facendola diventare più rossa dei capelli di Freya.
<Vorresti dirmi che tu no ne hai? Siamo stati in quel portale per una settimana il nostro corpo deve averne risentito in qualche modo> borbotta indispettita.
<Posso resistere anche tre settimane senza mangiare> ribatte orgogliosa, peccato che subito dopo anche la sua pancia fa uno strano rumore facendo ridere la bionda.
<Tre settimane come no>
<Ho detto che posso resistere, non che non abbia fame> borbotta.
Nel frattempo cerco qualcosa nello zaino. Dovrei aver portato delle provviste e infatti trovo tre barrette, un’arancia e due panini. Non è molto ma vedrò di farcelo bastare.
<Ehi voi due> le richiamo <Avete finito di litigare? Vedete che mangio senza di voi> le minaccio, il che me le ritrovo davanti dopo mezzo secondo.
<Hai qualcosa dam mangiare?> mi chiedono in contemporanea.
<Tenete> gli lancio un panino e una barretta ciascuno che si mettono a guardare come se fosse oro.
Capisco che abbiano fame, ma non gli conviene mangiare prima che mi svengano davanti, a risvegliarle sono i reciproci stomaci che si mettono a protestare.
<Aspetta! Ma tu Lulu?> si ferma Violet dal divorare il suo panino.
<Tranquilla, io ho questa> dico giocando con l’arancia <E poi là c’è un cespuglio di more. Un po’ di magia e wholà more a volontà> la tranquillizzo.
Dopo aver mangiato l’arancia con Aster e aver diviso il cioccolato con Pixel faccio comparire una manciata di more che sono abbastanza per riempirmi lo stomaco.
<Ora che si fa?> chiede Linda
<Dobbiamo trovare la sede del consiglio>
<Prima dovremo trovare l’intera città>
<Non dovremmo essere troppo lontani. Potrei alzarmi in volo e vedere se riesco a scorgere qualcosa da lassù> propongo.
Per questo dopo dieci minuti sono sul ramo più alto di un albero e dopo un salto uso le correnti d’aria per levitare, sono leggermente fuori allenamento. Oltre al fatto che sono state pochissime le volte in cui ho volato così in alto.
<Vedi qualcosa?> mi urlano dal basso
<Aspettate!> mi guardo intorno e riesco a scorgere qualcosa, sono delle case e non molto lontano da qui, come abbiamo fatto a non notarle prima.
Tornata a terra andiamo a prendere i cavalli e corriamo verso la città. Non sono mai stata a Light nonostante mio padre ci venisse spesso, le strade sono tutte in mattoni così come le case, al centro della piazza ci sta una piccola fontana da cui però non esce acqua e nella strada accanto c’è un mercato con un enorme afflusso di persone. Secondo i miei calcoli dovrebbe essere martedì e se Cassio è stata colpita il giorno stesso in cui ce ne siamo andate non ci metteranno molto ad arrivare ance qui, per questo dobbiamo trovare la sede del consiglio il prima possibile. C’è solo un problema non sappiamo dove dobbiamo andare e ogni volta che proviamo a parlare con qualcuno questo scappa, senza neanche permetterci di aprir bocca. Dopo la quindicesima persona che fugge via decidiamo di prenderci una pausa.
<Sono stanca. E mi è tornata fame> sbuffa Linda lasciandosi cadere ai piedi della fontana.
<Perché sono così spaventati da noi?>
<Light è una città molto riservata e gli stranieri non sono ben visti> rispondo.
<Ma Lulu essendo la principessa di Emerald non ti dovrebbero riconoscere?>
<Non sono mai venuta a Light prima d’ora e di certo questo mantello non permette agli altri di capire chi sono> faccio notare l’ovvio.
<Perché lo usi? Oltre al caldo soffocante ormai è inutile nascondersi> borbotta Linda <Quei rapitori sanno che siamo sulle loro tracce e stiamo cercando di anticipare le loro mosse>
<I nemici si possono nascondere ovunque soprattutto se sei una principessa, non ti puoi permettere di abbassare la guardia> la rimprovera Violet, lanciandosi in una sfilza di percoli in cui possono incorrere le principesse.
<Dai Violet adesso basta…> cerco di calmarla
<Basta un corno! Dovrebbe imparare a riflettere prima di parlare> sbotta
<Si, ma tu adesso stai esagerando. Perché non ti dai una calmata>
<Ma…> si blocca vedendo qualcosa alle nostre spalle.
Ci giriamo per vedere cosa ha catturato la sua attenzione, ma scatta come una molla in quella direzione rubando il giornale ad un povero vecchio che stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa, che scappa terrorizzato lasciando indietro il giornale.
<Violet che cavolo ti è preso così all’improvviso?> la rimprovero non capendo il suo comportamento, ma lei non da segno di avermi sentito continua a guardare una pagina del giornale, bianca in volto.
<Violt?> la richiama Linda, ora anche lei preoccupata.
Ci affacciamo oltre la sua spalla per dare anche noi una sbirciatina. La prima cosa che mi sconvolge è la data, si è martedì, ma di due settimane dopo. Ci abbiamo messo una settima in più per arrivare; la seconda è la notizia su cui si è soffermata la mia amica.

Emerald 2 Where stories live. Discover now