Persefone

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Persefone, detta anche Persefatta/Persefassa e Kore, Kora, o Core, è una figura della mitologia greca, fondamentale nei Misteri eleusini, entrata in quella romana come Proserpina. Essendo la sposa di Ade, era la dea minore degli Inferi e regina dell'oltretomba. Secondo il mito principale, nei sei mesi dell'anno (Autunno e Inverno) che passava nel regno dei morti, Persefone svolgeva la stessa funzione del suo consorte Ade, cioè governare su tutto l'oltretomba; negli altri sei mesi (Primavera ed Estate) ella andava sulla Terra da sua madre Demetra, facendo rifiorire la terra al suo passaggio. Qui Persefone non svolgeva alcuna funzione.
Il mito di Persefone trae alcuni suoi elementi dalla mitologia mesopotamica, riassunti ne la Discesa di Inanna negli Inferi. In tale opera Inanna, recatasi nel Kurnugea (gli inferi sumeri) per recare le condoglianze alla sorella Ereshkigal, vi rimane intrappolata. Grazie a un sotterfugio riesce a tornare in superficie ma, in un momento d'ira nel trovare Dumuzi, il suo compagno, intento a oziare e non a preoccuparsi per la sua assenza, lo condanna a prendere il suo posto. Dumuzi riesce a fuggire dalla sorella Geshtinanna la quale si offre per passare sei mesi dell'anno negli inferi al posto suo. Dato che Dumizil e Geshtinanna erano considerati le divinità del malto e della vite, il mito spiega l'alternanza delle stagioni e fa riferimento ai diversi periodi di raccolta e produzione rispettivamente della birra e del vino.
Il maggiore culto nel mondo greco fuori dalla madrepatria era localizzato a Catania, come testimoniato da Cicerone nelle Verrine, e in Calabria.
Nel centro storico di Catania è venuto alla luce il più esteso deposito votivo greco esistente. Nel quartiere di Cibali, a nord della città, era presente una grotta da cui si diceva che fosse fuoriuscito il dio Ade per rapire la fanciulla Persefone. Tale cavità, talora identificata con la Grotta di San Giovanni nel quartiere di Galermo, è andata perduta.
Il mito di Demetra e Kore è strettamente legato al territorio di Enna e in particolare alla sua frazione del lago Pergusa. Diversi santuari di notevole importanza sono stati ritrovati all'interno dell'area archeologica di Morgantina, sita in Aidone, mentre a Enna si può ammirare la "Rocca di Cerere".

Testimonianze magno-greche del culto dedicato a Persefone sono, senza dubbio, i molti reperti rinvenuti nell'area di Reggio Calabria, soprattutto presso gli scavi di Locri Epizefiri, dei quali uno smisurato numero di pinakes (tavolette votive in terracotta) è custodito al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria e nel Museo nazionale di Locri.

I pinakes calabresi di Locri Epizefiri rappresentano una delle produzioni artistiche numericamente più consistenti dell'arte magnogreca, nonché una testimonianza unica di un complesso di devozione popolare. La produzione di un numero così cospicuo di esemplari in un torno di tempo piuttosto limitato lascia supporre che i pinakes costituissero il dono prediletto dei fedeli alla divinità.
Il soggetto più ricorrente tra i frammenti conservati è proprio il ratto di Kore. Kore, "la fanciulla", è l'epiteto che i poeti greci riservano a Persefone quando costei è ancora la giovane e innocente figlia di Demetra, prima che Ade la rapisca facendone la propria sposa. Le tavolette di Locri riproducono uno schema grossomodo fisso a cui ricorrono centinaia di rappresentazioni figurative greche: Ade, rappresentato come un uomo adulto dalla lunga barba, afferra per la vita la fanciulla riluttante caricandola di peso sul suo carro trainato da cavalli alati.
Ben altra atmosfera domina un altro consistente gruppo di pinakes, in cui la coppia divina siede in trono pacificata e celebra la propria hierogamia, le proprie nozze sacre. Talvolta la dea è raffigurata da sola, seduta in trono in atteggiamento maestoso, segno della sua preminenza nella devozione dei locresi.

Più discussa è invece la natura delle scene raffigurate negli altri gruppi. Un nucleo consistente di tavolette ha per soggetto delle giovani donne impegnate nella preparazione di un complesso cerimoniale; mentre un gruppo apparentemente a sé stante è poi quello costituito dai pinakes in cui una figura femminile seduta solleva il coperchio di una cesta nella quale giace un bambino.

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