11. Arrivederci

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Bussare alla piccola porta della capanna non fu necessario dato che Jungkook si ritrovò Taehyung ad aspettarlo proprio lì di fronte con le braccia incrociate e l'aria di chi non è per niente felice.

Aveva sentito il trotto del cavallo in lontananza e aveva capito che Jungkook non era riuscito a mantenere la sua promessa. Con un cipiglio sul viso ed il sangue che gli ribolliva nelle vene, uscì dalla sua umilissima dimora ad aspettarlo dato che era sicuro che sarebbe venuto a disturbarlo nonostante fosse praticamente l'alba.

-"Mi stavi aspettando?"- Domandò con il sorriso Jungkook non appena fermò il cavallo a pochi metri da Taehyung.

-"Quale parte del 'non devi tornare più qui' non ti è chiara?"- Lo interruppe il castano che non aveva nessuna intenzione di ricambiare quel sorriso.

-"Sono solo passato a portarti un paio di cose."- Alzò le spalle il nobile dopo essere sceso dal suo cavallo.

-"Non voglio niente."- Rispose freddamente Taehyung.

-"Beh, questa è comunque tua"- Gli spiegò Jungkook mentre tirava fuori dal suo sacco la veste che gli doveva restituire. –"E mi sembrava giusto riportartela."- Concluse.

-"Non ce n'era bisogno."- Mentì il maggiore perché in realtà non aveva molti altri vestiti adatti all'inverno e il moro questo l'aveva intuito.

-"Volevi che la tenessi così da ricordarmi di te per sempre?"- Scherzò Jungkook sperando di vedere il volto dell'altro liberarsi di quell'espressione infelice ed arrabbiata.

-"Vedi, ad essere buono non si ottiene mai niente, dovevo continuare a puntarti il mio coltellino alla gola."- Borbottò Taehyung, più a se stesso che al minore, passandosi una mano tra i capelli per la frustrazione.

Jungkook si sarebbe sicuramente offeso per quelle parole se non fosse per il fatto che non riuscì ad udire niente perché era rimasto incantato osservando il gesto del maggiore e stava pensando a quanto sarebbe stato bello se quella mano, tra i capelli selvaggi del castano, fosse stata la sua.

Taehyung era dannatamente attraente e questo distraeva enormemente il più piccolo.

Non era sicuro se fosse proprio quell'attrazione a continuare a spingerlo a tornare in quel luogo o se fosse per la curiosità di sapere chi fosse in realtà quel misterioso ragazzo. Probabilmente entrambe le ragioni erano valide.

-"È lavata e stirata! Dai, senti come profuma!"- Disse contento Jungkook mentre gli passava la veste.

Neanche la scontrosità di Taehyung riusciva a spegnere l'entusiasmo del nobile. Era felice di trovarsi lì e, come ogni volta, quel posto riusciva sempre a fargli dimenticare tutti i problemi che aveva a casa sua.

-"Grazie."- Fu l'unica cosa che il maggiore disse prima di riprendere ciò che era suo ed entrare nella capanna per riporlo al suo posto. –"Adesso puoi andare."- Gli comunicò una volta tornato fuori.

-"No, non ancora."- Si impuntò Jungkook. –"Andiamo a fare colazione in riva al fiume."- Aggiunse sorridendo e si incamminò verso il luogo nominato stringendo la mano destra attorno alle briglie per trascinare il suo cavallo e la sinistra attorno al polso del maggiore.

I muscoli non mancavano di certo a Taehyung che, se avesse voluto, avrebbe impiegato meno di un secondo a liberarsi dalla presa del più piccolo per rifiutarsi di seguirlo. Invece non si oppose nonostante avesse continuato a sbuffare per tutto il tragitto.

Arrivati in riva al fiume, Jungkook lasciò andare il suo cavallo che subito iniziò a bere per poi vagare nelle vicinanze.

Con ancora la mano legata al polso dell'altro, si mise a sedere sull'erba portando giù con sé anche Taehyung.

Silver Chair ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora