38. Debole

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I due ragazzi erano rimasti uno davanti all'altro a fissarsi. Yoongi stringeva le mani in pugni per cercare di scaricare quella rabbia che gli stava salendo e per scacciare via la voglia di sguainare la sua spada ed avventarsi sul minore. Jimin, invece, era sicuro di sé e sfoggiava il suo solito ghigno, consapevole che gli occhi del Re fossero puntati proprio sull'oggetto che stava tenendo tra le mani.

-"Vedo che stai guardando la mia nuova spada. È molto bella, non trovi?"- Gli domandò sarcasticamente Jimin.

-"Non è tua."-

La rabbia di Yoongi non accennava a diminuire. Anzi, ad essa si era aggiunta anche una certa dose di paura ma non di Jimin, lui sarebbe riuscito a batterlo facilmente. Il Re era terrorizzato al solo pensiero di cosa potesse aver fatto quel pazzo al suo amico Hoseok. Jimin doveva averlo colto di sorpresa per rubargli la spada perché, un abile spadaccino qual era Hoseok, non sarebbe mai uscito sconfitto da un duello.

-"Da adesso lo è."- Rispose il Principe sghignazzando.

Iniziò a rigirarsi quella lama tra le mani, osservandone lo scintillio e la lucentezza. Passò lo sguardo su ogni singola decorazione che la rendeva una delle più belle spade che avesse mai visto.

-"Lui dov'è? Che gli hai fatto?"- Chiese Yoongi, stanco di sprecare tempo.

-"Lui chi? Io non ho fatto niente a nessuno, Maestà!"-

Ogni parola che usciva dalla bocca del minore era una chiara presa in giro al Re che si stava innervosendo ogni minuto di più.

-"Dov'è Hoseok?"-

Yoongi non aveva più voglia di scherzare, di stare al gioco del Principe. Voleva sapere dove fosse il suo amico per riportarlo a palazzo. Era sicuro che Jimin gli avesse fatto qualcosa ma sperò che bastasse dargli in cambio ciò che desiderava per tenere al sicuro Hoseok.

-"Ahh! Jung Hoseok, giusto? Sì, forse allora l'ho incrociato. È molto carino ma, essendo uno spadaccino, me lo aspettavo più muscoloso."- Ammise Jimin senza mai perdere quel sorriso che tanto irritava il Re.

-"Dimmi che gli hai fatto!"- Gli ordinò Yoongi alzando la voce.

-"Io? Assolutamente niente. Non mi sporco le mani."-

Questo voleva dire solo una cosa: Jimin non stava agendo da solo. Yoongi si sorprese di come ci fosse ancora qualcuno che, nonostante tutto, gli fosse fedele e assecondasse le sue pazzie. O forse, quei poveri malcapitati che seguivano i suoi ordini, erano stati semplicemente costretti a farlo dopo numerose minacce. In fondo era così che Jimin aveva sempre agito.

Bastò un secondo e Yoongi fu accecato dalla rabbia. Sguainò la sua spada e si avvicinò in un lampo al minore, puntandogli la lama al collo e bloccando la mano di Jimin che teneva la spada di Hoseok. I suoi occhi erano diventati ancora più scuri e pieni d'ira. Digrignò i denti e convogliò gran parte della sua forza nella mano che stringeva il polso del braccio con cui il Principe stava tenendo l'arma. Probabilmente a Jimin sarebbe rimasto il segno dell'ira del Re stampato sulla sua pelle chiara e gli avrebbe ricordato di non sottovalutare il maggiore in futuro.

-"Adesso dimmi dov'è Hoseok se non vuoi morire."- Ringhiò Yoongi.

Sorprendentemente, a quelle parole, Jimin rispose con una rumorosa risata che confuse il Re.

-"Pensi che io abbia paura di te? Sei un codardo, non avresti mai il coraggio di uccidermi."- Esclamò Jimin sicuro di sé.

E in effetti aveva ragione. Uccidere qualcuno andava contro ogni principio del Re. Le persone che gli facevano qualche torto andavano dritte in prigione ma Jimin non era un abitante del suo Regno e per questo non aveva il potere di rinchiuderlo da nessuna parte. Però Yoongi voleva spaventare il Principe così che questo potesse dirgli dove fosse Hoseok.

Silver Chair ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora