15. Min Yoongi

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Ancora una volta Jungkook non si era presentato a lezione di spada. Hoseok ormai non si arrabbiava più quando, arrivato nel cortile del palazzo Jeon, si accorgeva che il suo allievo non era lì. Non aspettava più neanche quella decina di minuti in più per dargli tempo di arrivare nel remoto caso fosse stato in ritardo. Aveva capito che, se non lo trovava già lì, voleva dire che non si sarebbe mai presentato.

Era consapevole che il minore gli stesse nascondendo qualcosa, che quei viaggi così frequenti non fossero normali, ma sapeva anche che Jungkook non gli avrebbe rivelato niente.

Ultimamente Hoseok sembrava avere molto tempo libero dato che due dei suoi allievi sembravano non necessitare più delle sue lezioni. Infatti, oltre al giovane Jeon, anche il Re aveva drasticamente ridotto le loro ore di allenamento.

Era ormai più di una settimana che non lo vedeva e, anche le volte precedenti, le lezioni erano state molto brevi. Il Re sembrava deconcentrato quando si allenavano, più volte aveva rischiato che la lama della spada di Hoseok lo graffiasse nonostante quest'ultimo non lo stesse nemmeno attaccando. Semplicemente la sua mente era da un'altra parte e anche le mosse più semplici, che sempre era riuscito a parare, sembravano non venirgli bene.

Quella mattina, con grande sorpresa di Hoseok, il Re aveva richiesto una lezione straordinaria con lui. Il nobile altro non poteva fare se non accettare, sperando che il maggiore si impegnasse.

Ormai erano diventati amici. Dopo tutte quelle ore passate insieme, avevano imparato a conoscersi e ad abbattere alcune di quelle barriere tra Re e nobile che erano sempre esistite.

Il Re Min, infatti, aveva chiesto al minore di non chiamarlo "Altezza", "Re", o in qualunque altro modo che mettesse in evidenza la loro diversa estrazione sociale.

Chiamarlo Yoongi era difficile per Hoseok, troppo abituato alle formalità e troppo diligente per permettersi di non portare rispetto a chi doveva. Però era stato il Re in persona a chiedergli di chiamarlo così e, più che un consiglio, sembrava un ordine.

E Jung Hoseok agli ordini obbediva.

Quando entrò nell'enorme sala all'interno della quale erano soliti allenarsi, lo vide intento a lucidare la sua spada, la quale era già abbasta lustrata da riflettere la luce, che proveniva dalle imponenti vetrate della stanza, e colpire il suo padrone proprio con quei giochi di riflessi.

La pelle incredibilmente chiara di Yoongi assumeva una lucentezza quasi irreale quando era colpita da una fonte luminosa e i capelli lunghi e biondi, ora raccolti ordinatamente, parevano d'oro.

Aveva ventisette anni ma ne dimostrava meno. Era un bel ragazzo ma, più di tutto, era un bravo Re. Amava il suo popolo e, senza ombra di dubbio, era ricambiato.

-"Buongiorno."- Lo salutò Hoseok con un inchino.

-"Ciao Hoseok. Ti stavo aspettando."- Disse alzando il viso dalla sua spada e facendo un mezzo sorriso.

-"È pronto per iniziare?"- Chiese educatamente il castano anche se la risposta poteva intuirla di già.

Il Re era prontissimo, coperto da vesti comode ma comunque più belle di qualunque vestito il minore avesse mai posseduto.

Aveva uno sguardo diverso, di chi è pronto a lottare anche se durante quelle lezioni non avevano mai fatto niente di neanche lontanamente simile ad un vero scontro.

Yoongi aveva impiegato molto tempo ad apprendere le basi: come impugnare la spada, come posizionare il corpo, come maneggiarla senza affaticarsi dopo poco tempo.

Infatti, il Re, all'inizio non riusciva a sostenere il peso, tutt'altro che piuma, della spada. Per questo avevano trascorso gran parte delle lezioni a lavorare sui muscoli, prima quasi del tutto assenti, del maggiore che, abituato ad essere servito e riverito, non ne aveva mai avuto granché bisogno.

Silver Chair ~ [Taekook]Where stories live. Discover now