14. Altra idea

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Il giorno dopo, come aveva pianificato, era partito per tornare da Taehyung. Sua sorella stava ancora male ma almeno Jungkook era tranquillo sapendola al palazzo con i suoi genitori. Hojun, come aveva anticipato, non si era fatto vivo nemmeno durante la notte quindi chissà tra quanto tempo l'avrebbe rivisto. Jungkook sperò mai.

Era arrivato alla capanna all'alba, come al suo solito, e subito aveva offerto a Taehyung una pagnotta come colazione.

Funzionava così ormai da quando il maggiore aveva acconsentito alle visite del più piccolo: Jungkook offriva le colazioni e gli spuntini con il cibo che si portava dal palazzo mentre, gli altri pasti, si divertivano a pescarli insieme.

Il nobile era diventato quasi bravo in quell'attività, forse aiutato dagli attrezzi che si era portato dietro l'ultima volta e che aveva lasciato a Taehyung, che avevano facilitato la pesca notevolmente.

Finita la colazione, i due ragazzi si dedicarono alle attività quotidiane di Taehyung a cui Jungkook aveva acconsentito di contribuire in cambio dell'ospitalità dell'altro. Quel giorno in programma c'era un progetto che il maggiore stava portando avanti da qualche tempo: lavorare alla capanna, ingrandendola e rendendola più accogliente.

Quando Jungkook venne a conoscenza di questa iniziativa del castano, ne fu estremamente felice, forse perché sperava che questa decisione l'avesse presa per rendere quella capanna più adatta nell'ospitare due persone.

Taehyung non l'avrebbe mai ammesso ma, in fondo, era quella la ragione. Prima non aveva mai sentito la necessità di modificare la sua umile abitazione.

Quando decisero che, per quel giorno, il duro lavoro poteva bastare, si stesero a riposarsi all'ombra degli alberi del Tè.

Passarono minuti interi in silenzio e ad occhi chiusi, minuti di cui Jungkook approfittò per riprendere fiato, dato che non era per niente abituato a fare tutti quegli sforzi nonostante il suo fisico fosse allenato dalle molteplici lezioni di spada che, nell'ultimo periodo, aveva continuato a saltare.

Il nobile riaprì gli occhi solamente quando sentì che l'altro si era alzato e si stava incamminando da qualche parte. Lo seguì con lo sguardo, troppo stanco per farlo anche fisicamente, e notò che si era avvicinato al tronco dell'albero pieno di incisioni e ne aveva appena disegnata un'altra.

-"Come mai lasci tutti questi segni sugli alberi?"- Chiese Jungkook. Era ormai troppo tempo che voleva fargli quella domanda.

-"Per ricordarmi il tempo che passa."- Rispose Taehyung. –"Ogni mattina faccio un'incisione così riesco a tenere il conto di quanti giorni trascorrono."- Continuò.

-"E perché ogni tanto ci sono anche quelle lunghe incisioni orizzontali lungo il perimetro del tronco?"- Riprese a domandare il nobile.

-"Ogni cento giorni traccio quella linea così che, se mi scordassi quanto tempo è passato da quando sono qui, farei molto prima a contare."- Spiegò.

-"E perché alcune incisioni le hai colorate di rosso?"-

-"Quante domande oggi!"- Ridacchiò Taehyung, ma gli rispose comunque. –"Alcune notti faccio un incubo, sempre lo stesso, e per vedere con che frequenza accade, tengo il conto colorando di rosso i giorni in cui l'ho fatto."- Spiegò.

-"Lo stesso incubo che hai fatto quella notte in cui sono rimasto a dormire da te per via del temporale?"- Si ricordò Jungkook.

-"Esatto. È sempre lo stesso e come puoi vedere..."- Gli disse mentre indicava i vari segni sulla corteccia. –"... negli ultimi mesi lo sogno più frequentemente di prima."-

Silver Chair ~ [Taekook]Where stories live. Discover now