12. Passaggio della sedia

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Era inutile negarlo: il rito di passaggio della sedia era una delle cerimonie più sfarzose e strabilianti che quel Regno conoscesse. Batteva qualunque matrimonio e solamente l'incoronazione del Re la faceva sembrare una festicciola da niente.

Ogni angolo del palazzo dei Kim e quello Reale era addobbato in maniera impeccabile. Il fatto che chiunque potesse parteciparvi aveva reso i preparativi estremamente costosi e lunghi.

Jungkook era già arrivato al palazzo Reale, luogo nel quale si sarebbe tenuta la vera e propria cerimonia, dato che era lì che si trovava la stanza con il tavolo delle decisioni e le sedie d'argento.

La quantità di persone compresse nel loro vestito migliore era incredibile. Jungkook non aveva mai visto così tanta gente che, in questo momento, era impegnata a sfoggiare i loro averi migliori e non importava se questi fossero dei gioielli, dei vestiti, le mogli o i figli prodigio, l'importante era metterli in mostra.

Era comunque facile distinguere, anche in mezzo a tutta quella confusione, i nobili da quei popolani che erano riusciti ad accaparrarsi un posto per godersi la cerimonia con i propri occhi perché, nonostante il luogo nel quale si teneva questo evento fosse davvero enorme, non lo era abbastanza da ospitare l'intero Regno.

Il resto del popolo, che era interessato a partecipare, era ammassato lungo la strada che portava dal palazzo dei Kim a quello Reale.

La cerimonia aveva inizio in entrambi gli edifici contemporaneamente. Nel primo c'era Namjoon che veniva vestito e fatto salire su un cavallo pronto per incamminarsi verso l'altro palazzo. Nel secondo c'era il padre di Namjoon che, tramite un rito eseguito dal Re, veniva liberato dal suo incarico di consigliere. L'uomo veniva poi spogliato della veste tipica dei consiglieri per sostituirla ad un abito da nobile ordinario. Anche lui saliva poi a cavallo per incamminarsi verso il proprio palazzo, scortato da dieci uomini.

I due si sarebbero incontrati a metà strada, luogo in cui Namjoon avrebbe dovuto recitare il primo giuramento in cui diceva di impegnarsi a svolgere nel migliore dei modi il compito che l'uomo di fronte a sé aveva eseguito fino a quel momento.

A giuramento concluso, i dieci cavalieri che avevano accompagnato fino a lì il padre, fecero dietrofront per posizionarsi davanti a Namjoon e scortarlo fino al palazzo Reale.

L'arrivo del futuro consigliere nel luogo del rito finale fu accompagnato da applausi e cori.

Non appena Jungkook scorse la figura di Namjoon a cavallo, ne restò affascinato. Emanava potere ma anche fiducia, era quel tipo di persona a cui ti veniva spontaneo affidarti anche se non lo conoscevi molto bene. Forse era proprio per questo motivo che l'incarico di consigliere del Re sembrava calzargli a pennello.

Jungkook aveva però notato quella lieve paura che Namjoon stava cercando di non far trasparire dalla sua espressione. Alla fine, da quel momento in poi, avrebbe portato sulle sue spalle un peso notevole e le responsabilità erano tante. Jungkook già tremava al pensiero e non era ancora nemmeno stata programmata la sua cerimonia di passaggio, quindi poteva ben capire il maggiore se in questo istante non poteva dirsi tranquillo.

Eppure nessun altro sembrò accorgersi di tutto ciò perché accecati dal luccichio e dalla sfarzosità di quell'abito da consigliere Reale che fasciava il corpo di Namjoon.

Non importava a quanti metri di distanza ti trovassi, l'eccellente qualità delle stoffe si poteva comunque notare. Ricami, orli, drappeggi e disegni le impreziosivano. Ma niente catturò l'occhio dei tanti spettatori come le decorazioni in argento che, sparse, donavano regalità alla veste. Bottoni, fibbie e spille luccicavano sotto il sole caldo di quel giorno e quel colore argentato ribadiva ancora una volta il ruolo che il ragazzo avrebbe ricoperto da quel momento in poi.

Silver Chair ~ [Taekook]Where stories live. Discover now