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Tu- Perché ignori le mie domande?

Jimin sospirò e si girò verso di me con un leggero rossore sul volto.

Jimin- Arriverò a spiegartelo più avanti.

Tu- Ma io voglio saperlo adesso...

Jimin- Con calma ti spiegherò tutto.

Disse versando quella che dovrebbe chiamarsi pasta in due piatti. Non avevo mai mangiato roba da umani, se non carne arrostita, ma questo tipo di mangiare, mai assaggiato in vita mia.

Jimin mise il piatto davanti a me e uno davanti a sé, e prendendo un oggetto inforchettò la pasta e se la mise in bocca. Cercai di imitarlo con scarsi risultati, quindi presi il piatto e ci affondai il viso cercando di mangiare. Era delizioso... Una bontà per le mie papille gustative.

Il risolino di Jimin mi fece abbassare il piatto e di lì rise ancora di più.

Tu- Che c'è?

Dissi non capendo.
Lui prese un tovagliolo e si avvicinò alla mia faccia e strofinò esso sul mio volo. Io feci delle smorfie e poi mi leccai via il poco sporco rimasto con la mano.

Jimin- Devi utilizzare questa per mangiare.

Disse prendendo l'oggetto chiamato forchetta, mi prese la mano e me la fece impugnare e poi avvolse degli spaghetti ad essa e mi disse di aprire la bocca.

Jimin- Così.

Masticai gli spaghetti e sorrisi, a lui.

Tu- Sono brava?

Jimin- Abbiamo ancora molto da fare, ti sarò dire più avanti.

Mi si il broncio e lui sorrise, per poi accarezzarmi la testa, e una strana sensazione di calore mi pervase il corpo. Cos'è?

Tu- Perché mi batte così forte il cuore?

Jimin- Mh?

Tu- Quando mi hai accarezzato il mio cuore ha iniziato a battere forte e a mandarmi calore in tutto il corpo.

Jimin- Ah, ricorda bene, hai detto che mi vuoi bene, questa è la sensazione che provi verso di me, vuol dire che io ti sto a cuore.

Tu- Oh... Capito.

Jimin mi prese sotto le braccia e mi fece scendere dall'isola e poi si incamminò verso il divano.
Di solito io mi mettevo sopra le sue ginocchia, ma ora potrebbe essere un problema, vista la mia grandezza, ma tentar non nuoce.

Salì sul divano e mentre Jimin era intento a scegliere un film, io mi misi sulle sue gambe rannicchiata, o meglio ero metà sul divano e metà su di lui. Lui si irrigidí e mi guardò subito.

Jimin- Dovresti sederti così come sono io.

Tu- Ma io di solito sto sulle tue gambe....

Jimin- Ma gli umani non stanno così. O meglio se vogliono stare sulle gambe di qualcuno si mettono a sedere in modo diverso.

Tu- Come?

Jimin- Uhm...

Jimin un po in imbarazzo mi prese nuovamente da sotto le braccia e mi mise a sedere sulle sue gambe, lasciando le mie sul divano distese. Era una posizione scomoda, ma dovevo fare un minimo di sforzo.

Tu- Così, va bene?

Lui annuì, e guardò nuovamente il televisore. Io in quella posizione mi ritrovai a muovermi più volte per la scomodezza, Jimin sospiro parecchie volte, e sotto di me o meglio quella stanza sporgenza vista prima si mosse, e mi fece impaurire.

sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴWhere stories live. Discover now