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Jimin- Micetta, sveglia.

Sentì una voce roca sussurrarmi all'orecchio, mi svegliai piano piano, trovando il viso di Jimin a pochi centimetri dal mio, il mio corpo si era spostato sopra il suo, le braccia di Jimin mi avvolgevano con tenerezza.
Il più bel risveglio che avessi mai avuto.

Tu- Mh... Che c'è?

Jimin sorrise alla mia figura mezza addormentata e mi accarezzo i capelli.

Jimin- Visto che impari così in fretta, vorrei portarti con me oggi. Lo so avevo detto di aspettare, ma ho parlato hai ragazzi di te ieri, e sono curiosi di sapere chi sei.

Tu- Davvero?

Dissi alzando di colpo il busto, felice della notizia appena datami dal mio padrone.

Jimin- Si, in più assisterai alle nostre registrazioni.

Tu- Waaaa! Ti adoro padrone!

Dissi buttandomi nuovamente giù, lui fece una smorfia ma poi rise.

Jimin- Su, mettiti qualcosa e poi raggiungimi in cucina.

Tu- Si, padrone.

Jimin- Evita di chiamarmi così in pubblico, ma anche in casa, fa strano.

Tu- Oh, scusami.

Dissi abbassando la testa e rotolando dall'altra parte del letto, per poi alzarmi e dirigermi verso l'armadio. Rimasi a guardare il mio piccolo guardaroba, indecisa su cosa avrei dovuto mettermi. Presi dei Jeans neri stretti e poi un maglione di Jimin, misi tutto e come era mio solito andai in bagno per fare i miei bisogni, proprio come mi aveva insegnato Jimin.

Quando andai in cucina, Jimin era già pronto e profumava di vaniglia.

Tu- Cos'è questo odore?

Lui si girò dalla mia parte e annusò l'aria.

Jimin- Oh, è il mio profumo. Ne vuoi un po anche tu?

Scossi la testa in segno di sì, lui mi prese per mano e mi portò nuovamente in bagno, e tirò fuori una boccetta, mi allontanò di poco e mi spruzzò addosso quel liquido giallognolo. All'inizio tossi, poi mi abituai all'odore dolciastro.

Jimin- Vieni a bere il tuo latte, e poi lavati i dentini.

Tu- La vita umana è troppo impegnativa.

Jimin rise, mentre io lo seguivo in cucina, mi sedetti sullo sgabello e consumai la mia colazione. Stavo bene, ed ero stra felice di quello che stavo diventando.

Jimin- Dovrai abituartici. Oh, oggi c'è anche Taehyung, mi ricordo che non avevi proprio un bel rapporto con lui. Perché?

Tu- Odio farmi toccare da altre persone che non siano te.

Dissi tranquilla, lui sorrise e mi diede un bacio sulla testa per poi dirigersi verso la camera da letto.

Jimin- Dovrai imparare ad avere più contatto con gli altri, oltre a me, Micetta. Comunque, quello non è il mio maglione?

Disse alzando un sopracciglio, io le sorrisi innocentemente.

Tu- Mi piaceva e l'ho messo.

Jimin- Va bene, Micetta. Ora andiamo.

Mi prese la mano e mi porto all'ingresso, mi mise il mio giacchetto e poi mi portò alla sua postazione di lavoro.

Mezz'ora di macchina e siamo davanti ad un palazzo, Jimin mi dice di seguirlo, stando con la testa piegata in avanti, mi aveva anche dato una mascherina, ci stavo affogando.
Quando raggiungemmo l'interno Jimin mi portò in una sala dove cinque ragazzi era già all'interno.

sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴWhere stories live. Discover now