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Dopo pochi minuti Chen finalmente accetta la mia chiamata, e la sua voce mi pervade l'orecchio in modo violento.

Chen- La mia dipendente migliore! Quanto mi manchi! Quando ritorni?

Tu- Tra qualche giorno, credo su per giù tra due giorni, tu ho chiamato apposta per avvisarti.

Chen- Oooh, questa si che è una dipendente modello, almeno tu avvisi quando torni, qui di solito fanno come gli pare. Comunque perfetto, non vedo l'ora che tu ritorna qui, abbiamo bisogno di te.

Tu- Non vedo l'ora di tornare anche io lì da voi.

Sorrisi al ricordo delle ultime settimane passate a lavorare dentro quel locale, Chen era un capo strabiliante, era gentile con tutti, e si arrabbiava quando doveva. Con me poi era assolutamente dolcioso.

Chen- Ora devi andare, ti aspettiamo!

Disse urlando un'altra volta.
Lo salutai e chiusi la chiamata, proprio nel momento in cui la porta si aprí. Jimin era in stanza.

Jimin- Chi era?

Tu- Il mio capo, dovevo avvisare del mio ritorno.

Jimin stette zitto per un paio di secondi, per poi parlare.

Jimin- Dove lavori?

Disse avanzando verso il divano, mentre io lo seguivo con gli occhi, e non appena si mise a sedere, mi fionda come era mio solito sulle sue gambe, a cavalcioni.

Tu- Probabilmente se te lo dico, ti arrabbierai con me...

Dissi abbassando il viso sulla sua maglietta.
Una sua mano mi prese il mento e mi alzò il viso per avere un contatto visivo con i miei occhi. Il mio cuore accellerò per la preoccupazione, si sarebbe arrabbiato di sicuro, era stato chiaro, non voleva che lavorassi in un locale del genere.

Jimin- Non mi arrabbierò.

Tu- Lo prometti?

Jimin esitò per un secondo, per poi annuire.

Tu- Lavoro sempre in quel locale, ma come barista e aiuto il capo a fare i conti.

Jimin sospirò, tirò indietro la testa e rimase così.
Ho fatto male a dirlo!
Perché sono così stupida, potevo mentire, ma avrebbe peggiorato di sicuro le cose.

Tu- Jim-

Jimin- Ti avevo detto di non tornarci.

Tu- Ma-

Jimin- Micetta, non voglio arrabbiarmi con te, ma il lavoro in quel locale non fa per te.

Tu- Ma io-

Jimin- Meriti un lavoro migliore.

Disse alzando di nuovo la testa e guardandomi serio.
Certe volte quello sguardo incute paura, quando si arrabbia è ancora peggio.

Tu- Jimin...

Jimin- Ma ti ho fatto una promessa, ti avrei lasciato scegliere dove lavorare, e visto che non sei più su quel piccolo palco, ci posso stare.

Sul mio volto si formò un sorriso alquanto grande, e lo abbracciai forte per ringraziarlo.

Jimin- Hey, piano così mi stritoli.

Allentai la presa e non appena lo guardai negli occhi rimasi incantata, ogni volta che li guardavo mi perdere in quelle pozze nere e profonde piene di amore per me.

Tu- Scusami...

Jimin mi spostò una ciocca di capelli di lato e sorrise, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra. Quelle labbra...quelle fottute labbra, così morbide, così deliziose, ogni volta che le assaggiavo mi facevano impazzire.
Gli morsi il labbro inferiore facendolo gemere di dolore, tant'è che non dosai la mia forza e gli feci uscire un po di sangue.

Tu- Oh, scusami tanto!

Dissi alzandomi per prendere un fazzoletto. Ma prima che potessi andarmene lui mi prese il polso e mi attirò nuovamente verso di sé, e mi bacio nuovamente, questa volta sentì anche il retrogusto del suo sangue ferroso, e gemetti.

Jimin- Tra due giorni torniamo a casa, e avremmo tutto il tempo che vogliamo per spassarcela da soli, perché mi hanno dato le ferie.

Tu- Sul serio?

Jimin scosse la testa in segno di conferma e io ancor più contenta saltai su e giù con le ginocchia esultando.

Jimin- Andremo in montagna, solo io e te.

Disse posizionando le mani sui miei fianchi e portare saldamente la mia intimità sulla sua, facendomi bloccare sul posto.

Tu- Soli?

Jimin- Si, Micetta. Solo noi due, senza che nessuno ci disturbi.

Tu- E potremmo fare tanto sesso?

Jimin- Quanto ne vuoi, sarò a tua disposizione ogni giorno.

Disse ghignando, e stringendo i miei glutei tra le mani.

Tu- Interessante ed eccitante.

Jimin sorrise e portò la sua mano sul retro della mia nuca per far scontrare le nostre labbra in un bacio lungo e bagnato.

Jimin, il mio padrone, nonché mio fidanzato, mi porterà in vacanza in montagna e faremo una marea di sesso.
Cosa voglio di più?
Ho tutto quello che volevo, tutto quello che speravo di ottenere con lui.
Ho tutto e sono felice con lui.

<I purple you. 💜>

 💜>

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sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora