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Jimin guidò fino a casa come una furia.

Io continuai a ridere sensa senzo, mentre Jimin guidava la sua auto con un volto nero. Non so esattamente perché fosse così, forse per il semplice motivo che Taehyung mi avesse preso così tanti drink, o forse perché si sentiva in colpa per non avermi prestato più attenzione.

Tu- J-Jimin-ah...sei arrabbiato...con me?

Dissi alzando le braccia per toccare il tettuccio dell'auto, mentre Jimin mi diede qualche occhiata, per tenermi d'occhio.

Jimin- Non sono arrabbiato con te, ma con me stesso che non ti ho controllato di più. Non succederà di nuovo.

Tu- Non sei.... Non sei nemmeno arrabbiato... Perché ti ho detto che voglio.... Fare... Sesso?

Dissi girando la testa verso di lui.

Jimin- Non succederà. Non ora, e forse neanche mai.

Tu- Sono triste ora... Perché Micetta è molto eccitata...

Jimin guidò in silenzio fino a casa, dopodiché mi prese in braccio e mi portò fino al letto.

Tu- Micetta deve fare il bagno...e poi dormire con padrone...

Jimin- Il bagno meglio se lo fai domani, mettiti il pigiama.

Disse posando il pigiama infondo al letto, mentre io tenevo le braccia verso l'alto e le guardavo intensamente.

Ero in stato confusionale, era questa la sensazione che provavano gli umani quando bevevano un bicchiere di troppo? Sinceramente, non mi dispiaceva. Mi era piaciuto, perché con quei drink ti sentivi più leggera e più libera, libera di parlare e di dire ciò che ti pare.

Guardai infine Jimin in piedi infondo al letto, mentre mi guardava per capire se mi ero addormentata oppure no.

Tu- Come si toglie questo?

Dissi indicando il vestito.
Jimin sospirò, si avvicinò al letto e si mise a sedere sul bordo vicino al mio corpo. Il calore che emanava era immenso, e sentirlo penetrare nella mia pelle mi fece eccitare ancor di più.

Mi alzai con la schiena, guardandolo, e mi girai di spalle con le gambe sotto il sedere. Jimin mise le sue mani sulla cerniera del vestito e la tirò giù.

Jimin- Ecco fatto, ora levatelo.

Tu- Come?

Dissi girando la testa per guardarlo.
Jimin sospirò di nuovo alzando gli occhi al cielo.

Jimin- Lo fai apposta?

Tu- Perché dovrei?

Jimin- Perché tu hai detto che-

Tu- Voglio fare sesso con te.

Jimin- Non succederà.

Misi il broncio e mi girai nuovamente con la testa.

Tu- Mi rende triste, perché tu forse non ami come lo faccio io.

Mi sentii molto triste, Jimin aveva negato una cosa per me importante, mi aveva detto che provava felicità quando stava con me, ma lo stava dicendo sul serio?

Tu- Hai mentito, non ti rendo felice...ti causo problemi...sopratutto ora, forse era meglio che fossi rimasta un gatto...

Le lacrime rischiavano di riverarsi sulle mie ginocchia, ma a fermarle fu l'abbraccio di Jimin, che mi prese tra le sue braccia e mi portò a sé.

Jimin- Non ho detto questo, tu mi rendi felice, tu sei la mia felicità, e sono contento che tu abbia fatto una scelta così difficile per me. Non dire mai più che non mi rendi felice, perché non è la verità...

Tu- D-davvero?

Dissi singhiozzando.

Jimin- Si, Micetta...ora spogliati e mettiti il pigiama.

Tu- Posso dormire senza il pigiama?

Jimin ci pensò per un attimo e poi mi sorrise annuendo. Così mi tolsi il vestito, scivolai sotto le coperte e aspettai che Jimin venisse con me.
Ma non lo fece subito, poiché andò a farsi una doccia lasciando ancora una volta uno spiraglio dalla porta, e da lì si poteva sentire come sempre la sua voce, mentre cantava Serendipity per me.

Avvolta ancora una volta da quella melodiosa voce, fui guidata da lui fino al bagno. Scostai la porta ed entrai in bagno, mettendomi come sempre sul bordo della vasca, e aspettai che finisse di lavarsi. Quando finí smise anche di cantare e io rimasi ancora incantata, ancor di più quando lo vidi uscire dalla doccia.

Jimin sussultò non appena mi vide lì e si coprì in fretta con un asciugamano.

Jimin- Che ci fai qui?

Tu- La tua voce... La canzone... Mi hanno portato a te...

Jimin- Mh?

Tu- Ogni volta che canti quella canzone mi sento in dovere di venire da te, è come se fosse un incantesimo. È sempre stato così, anche quando ero un gatto.

Jimin fu confuso della mia rivelazione, ma rimase anche contento del fatto che quella canzone scritta per me fosse l'incantesimo che legava noi due.

Jimin- "Serendipity", l'ho scritta appena tu sei arrivata in questa casa. Mi sono sentito in dovere di dedicartela...

Disse imbarazzato, grattandosi dietro la nuca. Io sorrisi e mi alzai, cercando di non cadere per terra. Mi avvicinai a lui e osservai tutti i suoi lineamenti del volto. Era un angelo, non ci potevo fare niente, sarei stata ore e ore a osservarlo.

Tu- Sei un angelo, Jimin....il mio angelo...

Jimin osservò il mio volto come lo stavo facendo io e sorrise alla mia frase.

Jimin- E tu sei la mia felicità...

In quel momento sentii la voglia di provare a toccare le sue labbra ripiene con le mie, proprio come avevo visto fare in quel locale, ma forse non era il caso, forse si sarebbe arrabbiato...

Jimin tossí e distolse lo sguardo dal mio, e guardò la porta.

Jimin- Potresti....

Tu- Certo, scusami.

Dissi uscendo dal bagno e ritornando in stanza, dove mi sdraiai nel letto e guardai il soffitto, pensando a quanto avrei voluto assaggiare le sue carnose labbra.

In così pochi giorni avevo imparato molto della vita umana, grazie hai film, grazie alle persone che vedevo in giro e sopratutto grazie al mio padrone Park Jimin.

<Ho sonno, taaaaaantoooo sonnoooooo!>

<Ho sonno, taaaaaantoooo sonnoooooo!>

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sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴDonde viven las historias. Descúbrelo ahora