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Il giorno seguente Jimin mi svegliò con la sua dolce voce, mi cantò ancora una volta Serendipity, mi sorrise e mi fece sentire meglio. Ma non poteva fare niente per il mal di testa atroce che avevo.

Tu- Perché fa così male?

Jimin- Hai appena avuto un post sbornia, Micetta. Ti ricordi che ti sei ubriacata ieri sera?

Disse con voce bassa e mezza addormentata, mentre le sue braccia mi avvolgevano le spalle e la mia testa situata sul suo petto.

Tu- S-si...mi dispiace...

Jimin- Non è assolutamente colpa tua, (t/n), ma mia. Dovevo stare più attento.

Tu- Non importa, infondo mi è piaciuto.

Dissi alzandomi dal suo petto e mettendomi a sedere poggiando la schiena sulla tastiera del letto.
Jimin si alzò dal letto e mi scrutò.

Jimin- Non succederà di nuovo.

Tu- Perché?

Jimin- Perché non è il modo migliore per vivere una vita.

Tu- Ma a me è piaciuto.

Jimin sospirò e se ne andò in bagno per sistemarsi. Poi dopo 20 minuti tornò da me con dell'acqua e una pasticca.

Mi porse esse, e si mise a sedere davanti a me, con i suoi soliti pantaloni da ginnastica e la sua maglietta nera.

Jimin- Prendi questa, ti sentirai meglio dopo.

Presi la pillola e il bicchiere d'acqua, e come se nulla fosse la inghiottí.

Tu- Oggi posso venire con te?

Jimin- Non ti voglio lasciare da sola, quindi si.

Sorrisi, e lo osservai.
Osservai quanta gentilezza lo contornava, quanta purezza in quell'uomo così affascinante e invitante. Ancora una volta mi ritrovai ad osservare le sue labbra, così ripiene, così rossastre.
Allungai una mano, mentre Jimin rimaneva lì a fissarmi, senza distogliere lo sguardo. L'anulare toccò quei due boccioli, passai con esso tutto il contorno di esse, sentendo il suo respiro sulla mia mano. Qualcosa di caldo, qualcosa di confortevole, qualcosa di estremamente interessante per me.

Jimin si riprese subito, levò il mio dito dalla sua bocca e si alzò ordinandomi di fare una doccia e di prepararmi.

Quando sparì dalla stanza, rimasi a pensare a quella piccola sensazione di desiderio, poi scossi la testa e mi alzai, presi il cambio intimo e dei pantaloni e una mia maglietta. Feci una doccia veloce, e poi raggiunsi Jimin in cucina.

Vedere il cibo dopo tutto quello che avevo bevuto, non era proprio qualcosa di confortevole, il mio stomaco era ancora in subbuio, perciò non riuscì a fare colazione.

Jimin- Oggi, abbiamo un video da girare, guarda di fare la brava.

Tu- La faccio sempre.

Jimin sorrise, prese il suo cappotto e poi il mio e mi aiutò a infilarlo.
Prese la macchina e partí verso l'edificio della Bighit.

I ragazzi ieri sera erano stati molto bravi con me, avrei dovuto avere più fiducia in loro, poiché sembravano delle persone come Jimin. Avrei dato loro una piccola chance.

Jimin mi prese la mano e mi trascinò in uno studio, dove macchine fotografiche e tante altre persone correvano da una parte all'altra per attaccare dei fili.

Namjoon- Buongiorno, Jimin. Ciao anche a te (t/n). Stai bene?

Annuì con la testa dandogli un mio sorriso. Gli altri ragazzi in quel momento stavano discutendo sui diversi giochi che avrebbero fatto in una loro puntata, Jimin le raggiunse portandomi con sé, si sedette a terra e ascoltò attentamente le spiegazioni degli altri.

sᴇʀᴇɴᴅɪᴘɪᴛʏ- ᴘᴀʀᴋ ᴊɪᴍɪɴWhere stories live. Discover now