#47

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La sfida iniziò prima del previsto. In quel momento eri da sola contro tutti, dovevi cavartela da sola. Inspirasti pesantemente e ti andasti a nascondere quanto più lontano possibile. Evitasti zone acquatiche e ti dirigesti verso la zona che imitava una città. Per tua fortuna avevi un quirk abbastanza versatile, e anche in ambienti boschivi o montuosi non saresti stata in svantaggio, ma preferisti andare sul sicuro. Corresti velocemente verso uno degli edifici più alti e utilizzando il tuo sangue come se fossi spiderman arrivasti sul tetto. Sorridesti e ringraziasti Sero per averti dato l'idea. Da lì potevi osservare il resto della città senza essere notata. Guardasti in direzione degli altri candidati. Molti non erano ancora partiti, mentre te eri già appostata, pronta ad attaccare. Ci fu un grande botto e la terra vibrò, poi il putiferio. Se avessi saputo che sarebbe successo tutto questo pandemonio saresti rimasta vicina a i tuoi compagni per aiutarli, ma ormai tornare indietro sarebbe stato un suicidio, quindi decidesti di concentrarti su quello che ti stava intorno, e non su quello che poteva riguardare i compagni.

Attivasti il tuo quirk e cercasti il rumore del sangue degli altri esaminandi. Avevi paura di trovare qualcuno che non avesse sangue nelle vene, come Cementos, ma per tua fortuna, molti esseri umani lì presenti erano dotati di sangue. In lontananza c'era qualche concorrente, ma nessuno nelle vicinanze. Decidesti di aspettare. Guardasti le palle che ti erano state date. Erano solo tre. Ti domandasti come stessero andando gli altri. Avresti voluto cercarli ancora una volta con lo sguardo, ma non avevi tempo, perché stavano già arrivando i primi aspiranti Hero. Ti nascondesti dietro il cornicione. Una squadra di quattro persone, una ragazza e tre ragazzi. Ti sentisti stupida, visto che non avevi minimamente pensato a fare squadra con qualcuno. Ci fu un grande botto e i quattro ragazzi si ritrovarono a scontrarne uno, rimasto da solo. Un ragazzo dai capelli nero pece si trovò forzato a sfidarli. Gli augurato buona fortuna mentalmente, visto che i suoi avversari sembravano abbastanza forti. Soprattutto un ragazzo dai capelli lunghi, il cui quirk era probabilmente la manipolazione di essi, ti sembrava abbastanza forte. Il ragazzo dai capelli nero pece riuscì a eliminare uno di loro, ma dopo poco venne eliminato a sua volta. Sbadigliasti, stavi iniziando ad annoiarti. Attivasti il tuo quirk, per controllare la quantità di persone in un raggio di una cinquantina di metri. Fortunatamente, quelle (ormai tre) persone erano rimaste da sole. Scendesti velocemente con un balzo dall'edificio.

"Credo sia il mio turno."

Dicesti alzando una mano verso di loro, fermando la loro circolazione. La facesti ripartire dopo poco, in modo tale da lasciarli svenuti e non morti. Eliminasti con calma i tre ragazzi. Ti dispiacque un po'.

"Siete stati sfortunati a incontrarmi, magari avreste potuto superare l'esame."

Sorridesti arrogante. Ultimamente avevi passato fin troppo tempo chiusa in camera a studiare e ti eri dimenticata quanto ti sentissi bene a vincere.

"...E anche il quarto partecipante supera la prova. Iniziano a spuntare i primi promossi alla seconda fase. Datevi da fare, futuri Hero!"

Sentisti dire al presentatore che vi aveva illustrato la prima prova.

"Quarta? Sapevo di non dover mangiare pancakes stamattina..."

Dicesti pensierosa poggiandoti una mano sulla pancia.

BIBIP.

"Chi ha superato la prova è pregato di spostarsi in sala d'attesa..."

Sentisti l'attrezzo sul tuo petto parlare e sobbalzasti, non aspettandoti di sentire qualcuno parlare.

"... velocemente."

"Va bene ma stai zitto..."

Dicesti dirigendoti verso la sala d'attesa.

In sala d'attesa c'erano solo tre ragazze e un ragazzo. Avresti voluto stringere amicizia, ma non ne avevi la forza. Devo dire che ne sono rimasta delusa, la immaginavo più difficile... Pensasti mettendoti comoda su una sedia, lontano dagli altri. Prendesti il telefono e apristi automaticamente il contatto di Bakugo.

A: King explosion murder

Arrivata quarta. Stasera ramen.

Sorridesti fissando il contatto. Le guance presero un leggero colorito rosa.

"T/n? Sei passata, congratulazioni."

Alzasti lo sguardo.

"Shoto!"

Ti alzasti sorridente.

"Anche tu, congratulazioni."

Continuasti, dandogli un leggero pugno sul braccio in modo amichevole.

"Cinquantatreesimo. Forse mi sarei dovuto allenare di più. Avevo i movimenti rallentati."

Disse portando una mano dietro la testa e abbassando lo sguardo.

"Non è vero, sei stato bravissimo! E poi sono sicura che ti alleni più di chiunque altro. Vedrai che supererai l'esame a pieni voti!"

Rido.

Ti rivolse un sorriso timido, per poi sedersi su una sedia. Facesti lo stesso.

"Tu invece a che posto sei arrivata?"

Chiese spolverandosi il costume, al quale era attaccato un pezzo di ghiaccio.

"Quarto..."

Dicesti bisbigliando, quasi a non volerlo dire.

"È ottimo t/n! Dopotutto sei arrivata prima anche all'esame di noi referenziati."

Disse sorridendo. Poi calò il silenzio. Uno di quei silenzi piacevoli. Prese il telefono, probabilmente per annunciare a familiari e amici il superamento della prima prova. Nonostante non avevate questo grande legame ti trovavi a tuo agio con lui. Era una persona calma e riflessiva, il completo opposto di Katsuki. Ridesti al solo pensiero dei due a confronto.

"A cosa stai pensando?"

Chiese, non staccando gli occhi dal telefono. Arrossisti, colta di sorpresa.

"I tuoi capelli sono così al naturale o li tingi?"

Sparasti la prima cosa che ti passava per la mente, per poi provare un'irrefrenabile voglia di prenderti a schiaffi da sola. Il bicolore restò interdetto per circa due secondi, per poi iniziare a ridere. Non era una risata grassa o sgraziata come poteva sembrare quella del biondo. Era anzi una piccola risata che poteva sembrare quella di una ragazza. E con ragazza non intendo io, intendo una ragazza posata. Pensasti.

"Sono così al naturale."

Disse, cercando di non ridere. Arrossisti un po', per poi sorridere a tua volta.

"Ti stanno bene."

Dicesti, non smettendo di sorridere. Il ragazzo arrossì timidamente e riportò gli occhi fissi sul suo telefono, per leggere chissà cosa.

Spazio autrice

Non so perché ma scrivere Todoroki (per quanto non ne sia capace) mi resta più facile rispetto a scrivere Bakugo HAHAHHA

Oggi è più breve perché ne arriverà un altro presto.

Io che pubblico alle 2 di notte, pensando che i miei lettori siano svegli (☞╥﹏╥)☞

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora