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Durante il pomeriggio, dopo aver pranzato con gli altri e aver parlato della settimana, ti ritirasti nella tua camera, per disfare le valigie.

"Mi sei mancata."

Sospirasti rivolta alla camera, lanciandoti sul letto. Inspirasti profondamente, facendo penetrare l'odore della stanza nelle tue narici. Prima che potessi completamente rilassare i muscoli, ti squillò il telefono.

"Pronto?"

Dicesti, riconoscendo il contatto. Era t/nf.

"T/n? Ti sei sistemata?"

Buttasti un occhio alla valigia ancora intatta.

"Più o meno. Più meno che più."

Sospirasti.

"Immaginavo. Hai mangiato?"

Rispondesti affermativamente, poi ti chiese come andassero le cose e se avesse messo tutto nella valigia.

"Odio ammetterlo ma le candele profumate che mi hai comprato sono tornate utili."

Rispondesti alzandoti dal letto e andando ad annusarne una.

"Vaniglia..."

Sospirasti innamorata.

"Te l'avevo detto, sei tu che non ascolti. Piuttosto fa attenzione a non incenerire la stanza, che ne saresti capace."

"Ma per favore, sono la persona più attenta al mondo."

"Non eri tu quella che si è dimenticata di fare la valigia?"

Chiese. Potevi immaginare un sorriso spuntargli sul volto.

"Solo perché sei un maniaco del controllo con un disturbo ossessivo compulsivo non è colpa mia."

Rispondesti. Dall'altra parte del telefono si sentì una risata.

"Ora ti lascio, non diventerò un Hero ma anch'io ho i miei compiti da fare. Ti chiamo domani, stammi bene."

"Va bene, non studiare troppo e divertiti."

Dicesti chiudendo la chiamata. Come te, t/nf lavorava fin troppo duramente. Quando eri piccola pensavi lo facesse perché gli piaceva studiare, anche se più tardi realizzasti che non era così.

Apristi svogliatamente la valigia, la richiudesti e ti mettesti a giocare al telefono: poteva aspettare.

"Certo che sei proprio lenta."

Disse una voce familiare entrando dalla porta.

"Hai dimenticato come bussare? Lo considero invasione di proprietà privata questo."

Dicesti scherzando. Il biondo uscì, socchiuse la porta e bussò.

"È permesso?"

Chiese stando al gioco.

"No."

Dicesti risalendo sul letto e chiudendo gli occhi.

"Troppo tardi."

Disse entrando. Appoggiò distrattamente della roba sulla tua scrivania. Te ne accorgesti dal rumore.

"Che hai portato?"

Chiedesti non aprendo gli occhi.

"Divisa di ricambio, un pantalone, una maglietta, lo spazzolino e il secondo caricabatterie."

Elencò senza darci troppo peso. Era la roba che gli avevi dato indietro quando siete tornati a casa. Andò a mettere lo spazzolino in bagno, la divisa e il resto dei vestiti nell'armadio e il caricabatterie nel cassetto della tua scrivania.

Bora~bakugokatsukixreaderWhere stories live. Discover now