#56

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Come ho già detto in bacheca ho fuso i due capitoli in uno perché non sapevo come spezzarlo.

Passarono vari minuti, se non ore, e ancora non eri stata capace di prendere sonno. Avevi nuovamente spento il telefono, disturbata dalle mille chiamate che ti stava lasciando t/nf. Ti sentivi un po' in colpa, ma al momento non eri pronta a parlarne nemmeno con lui. Perfino Kyouka ti aveva mandato un paio di messaggi, preoccupata.

Probabilmente a forza di stare con gli amici lontana da casa ti eri adagiata sugli allori e avevi perso di vista l'obbiettivo principale. Non avevi nemmeno mai avuto questo forte desiderio di diventare l'Hero numero uno, a te sarebbe andato bene anche solo vivere una vita calma. Se solo non fosse stato per il tuo stato sociale, per le aspettative degli altri e per desideri che nemmeno ti appartenevano magari in quel momento saresti a ridere o a fare qualunque altra cosa. Ti chiedevi spesso cosa sarebbe successo se non fossi nata con un quirk, come se fossi invidiosa di t/nf.

Odiavi piangerti addosso, ma in quel momento ti sembrava l'unica cosa da fare. Sommersa dai tuoi stessi pensieri, ti risvegliò un rumore secco. Due nocche che battevano sul legno, qualcuno stava bussando, ma, prima che potessi anche solo aprire gli occhi, la porta si aprì.

"Sono io."

Disse una voce familiare che riconoscesti subito come quella del biondo. Il tuo cuore perse un battito. Per quanto volessi stare con lui, quello non era proprio il momento esatto, così decidesti di fingerti addormentata.

"T/n, sei sveglia?"

Chiese il ragazzo avvicinandosi al letto. Chiudesti gli occhi e ti copristi il volto con la coperta, mugugnando, come se fossi ancora nel mondo dei sogni. Il biondo sospirò e si sedette accanto a te. Appoggiò una mano sul tuo fianco, sopra la coperta, strofinandola in avanti e indietro, cercando di svegliarti.

"T/n."

"Mmh?"

"Tutto bene?"

"Sì, sono solo un po' stanca."

Rispondesti strascicando un po' le parole. Il biondo si abbassò all'altezza del tuo orecchio.

"Va bene. Ti ho portato la cena. È solo un brodo, visto che sembravi stare male, te lo appoggio sulla scrivania."

Disse premurosamente. Ti sentivi in colpa a mentirgli, e soprattutto non sembrava di meritare tutto ciò. Sorridesti piano. Nemmeno sapeva quanto significasse per te. Sentisti un rumore, segno che aveva appoggiato il brodo sulla scrivania, poi sentisti dei passi che credevi diretti alla porta, ma, con tuo stupore, notasti che erano invece diretti verso il tuo letto.

Sentisti la coperta alzarsi e il materasso abbassarsi, segno che si era sdraiato accanto a te, e sembrava intenzionato a restarci. Poggiò una mano sulla tua guancia, ma ti ritraesti involontariamente, facendo fermare la mano a mezz'aria. Il biondo sembrò non darci troppo peso, così la spostò nei tuoi capelli. Inizialmente tentasti di resistere, ma come iniziò ad accarezzarti la voglia di spostargli la mano superò quella di non muoversi. Inspirasti per soffocare un verso di dolore. Prendesti la sua mano nella tua, così che non la mettesse dove ti faceva male e iniziasti a giocare con le sue dita. Quando però la lasciasti andare, andò a stringerti verso di lui, avvolgendosi attorno al tuo addome e, in particolare, al tuo stomaco. Involontariamente ti portasti le ginocchia al petto e gli spostasti la mano, emettendo un lieve gemito di dolore.

Il biondo sembrò accorgersene e accese velocemente la luce. Maledisti Edison e l'elettricista che decise di mettere un secondo interruttore vicino al letto.

"Che è successo?"

Chiese preoccupato.

"Niente, ho solo un po' di mal di stomaco."

Bora~bakugokatsukixreaderWhere stories live. Discover now