#3

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Anche quella mattina ti svegliasti in ritardo, talmente in ritardo che non saresti sicuramente arrivata in tempo.

Prendesti la cartina dove avevi precedentemente segnato la strada da percorrere, ma non avevi tempo per osservarla attentamente. Avevi sfortunatamente scoperto che eri incapace di far funzionare il GPS del telefono.

Cercasti con lo sguardo il biondo che abitava dall'altro lato della strada.

Lo trovasti sul bordo del marciapiede a cazzeggiare sul telefono.

Ti avvicinasti correndo.

" 'Giorno."

Alzò lo sguardo verso. I vostri occhi si incontrarono per poco, e poi tornò a fissare il display del cellulare.

Ti piegasti nell'inchino più profondo del mondo.

"Ti prego accompagnami a scuola."

Ti guardò torvo, poi sbuffò. Sembrava stesse decidendo se fossi degna di una risposta.

"La prima ora iniziava 5 minuti fa, anche trasportandoci lì non arriveremmo mai in tempo".

Ti gettasti disperata a prostrarti in terra.

"Ti prego! Se torno a casa ora i miei mi ammazzeranno."

Lui ti guardò.

"E che cazzo me ne dovrebbe fregare?"

"Farò qualunque cosa."

"Qualunque?"

"Qualunque."

Ti guardò negli occhi, dopodiché s'incamminò verso la scuola.

"I compiti d'inglese."

"Affare fatto."

Esclamasti vittoriosa.

Arrivaste dopo 10 minuti, e, come aveva predetto il ragazzo, non vi fecero entrare.

Ti accasciasti disperata a terra.

"Sono morta."

T'imcamminasti verso casa, poi ti fermasti, guardando il biondo.

"Da che parte?"

Fece un verso di scherno.

"Io salto la scuola, tu fa ciò che cazzo ti pare."

Lo guardasti con occhi spalancati e balbettasti qualcosa sulle responsabilità da studente.

Lui si girò e se ne andò per la sua strada.

"A-Aspettami!"

Ti guardò con fare interrogativo.

"Tanto non saprei dove andare."

Ti aspettavi una reazione esplosiva, ma se ne stette in silenzio, continuaste a camminare.

"Dove andiamo?" Lo guardasti sorridendo energicamente.

"Io faccio un giro qui vicino. Tu vai a casa."

"Non posso tornare ora, vengo con te."

Non avevi il coraggio di tornare a casa, e, anche se avessi deciso di fare un giro nei dintorni, saresti finita per perderti.

Ti guardò scazzato.

Gli saltellasti vicino, prendendogli la borsa scolastica.

"Te la porto se mi porti con te."

Lo guardasti sorridendo.

"Non ho bisogno di farmi portare la borsa da qualcuno."

Detto ciò nella furia prese sia la sua che la tua borsa, così ti mettesti a ridere lievemente.

"Che cazzo ridi?"

"Niente, niente."

Sorridesti e gli corresti accanto felice. Lo vedesti scostare lo sguardo, ma non dicesti niente.


Il resto della giornata passò velocemente, ti divertisti molto con lui, nonostante il suo caratteraccio.

Arrivaste davanti casa tua e ti girasti a guardarlo.

"Cazzo guardi?"

"Grazie per oggi."

Dicesti ridendo. Lo vedesti scostare lo sguardo, ma ciò che non vedesti è che era visibilmente arrossato.

Lo sentisti biascicare qualcosa che somigliò a un "a domani", così lo salutasti allegramente.

Spazio autrice

Questo è stato pubblicato insieme al 4 perché più che un capitolo è una parentesi.

Bora~bakugokatsukixreaderWhere stories live. Discover now