#97

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Sbattesti ripetutamente la testa contro il muro.

"Stupida stupida stupida!"

I sensi di colpa avevano iniziato a farsi sentire. E se qualcuno ti avesse visto combattere? Se il professore pensava veramente che avresti potuto fare del male a Mirio Togata, magari è perché poteva effettivamente succedere.

"E te hai corso il rischio!"

Esclamasti brontolandoti.

"Però non è successo- Ma sarebbe potuto succedere."

Volevi prenderti a schiaffi, magari ti avrebbe aiutato. Cos'avrei fatto nella peggiore delle ipotesi? Ti potevi tranquillamente immaginare dietro le sbarre, a pregare le guardie per un pasto in più o per una boccata d'aria; o forse non saresti andata in carcere, forse in manicomio. Certamente. Studente modello, amica di tutti (non proprio, ma insomma) che assassina crudelmente un compagno d'istituto?

Non era plausibile, a meno che l'avvocato non invocasse l'infermità mentale. Eccoti ora al centro di una stanza bianca, con indosso una camicia di forze. E cosa sarebbe successo ai tuoi genitori? Avrebbero sicuramente perso punti, e forse la loro carriera sarebbe stata incredibilmente danneggiata. Come immaginasti l'espressione che avrebbero potuto avere i tuoi genitori ti uscì una lieve risata. Sarebbe stata una scena a dir poco memorabile.

Come spesso succedeva ti eri persa fra i tuoi pensieri, e fantasticavi ora su tutte le interazioni che sarebbero susseguite al tuo arresto.

Ti allontanasti dal muro, che aveva sofferto abbastanza.

"Se l'arancione mi stesse bene potrei farci un pensierino."

Dicesti andandoti a lavare i denti. Spazzolasti distrattamente mentre facevi smorfie allo specchio. Se ti avessero vista in quel momento ti avrebbero sicuramente presa per pazza.

La verità era che non ti sentivi in colpa per quello che avevi fatto, anzi, ne eri felice, quello che ti dava noia era l'aver perso. Ti rodeva dentro come se fosse qualcosa bloccato in gola, pronto a essere gettato fuori.

Era pomeriggio inoltrato e l'ora di andare a letto era sempre più prossima.

Con tutta l'adrenalina che avevi in corpo saresti stata capace di rimanere sveglia per una settimana.

Facesti un po' d'esercizio per scaricarti, che peggiorò soltanto la situazione. Fisicamente? Esausta. Mentalmente? Talmente iperattiva che avresti potuto funzionare come singolo generatore d'energia per l'Enel.

Studiare mi fa sempre venire sonno. Pensasti aprendo storia, mentre gli dei ridevano della tua sorte.

"Sono troppo agitata per studiare."

Chiudesti il libro, provocando un tonfo secco.

"Spero tu non sia troppo agitata per cenare."

Una voce alle tue spalle fin troppo familiare, seguita da svelti passi diretti verso la tua scrivania. Non avevi bisogno di girarti per riconoscere il proprietario.

"Se puoi chiamare cena un sacchetto di patatine e due bibite."

Disse lanciandotene una. Il tuo piano alimentare pianse in un angolo, abbandonato al crudele fato del mondo.

"Katsuki."

Sorridesti, sorpresa di vederlo. Non sapevi perché eri sorpresa; stavate sempre insieme, e se non andavi tu da lui veniva lui da te, quindi non c'era niente di strano, anzi era per lui che non chiudevi mai la porta a chiave; ma eri talmente assorta nei tuoi pensieri che rimanesti piacevolmente sorpresa.

Bora~bakugokatsukixreaderWhere stories live. Discover now