Chiedimelo da sobrio

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Louis

E' appena tornato a casa e l'unica cosa che riesce a fare è pensare a come sarà la festa di stasera, a cosa sarebbe successo e se avesse visto quegli occhi così profondi e verdi. Dopo aver salutato suo padre con un abbraccio si fionda in bagno, mancavano ancora 3 ore alla festa ma lui voleva essere perfetto e il motivo lo sapeva ma non lo avrebbe mai ammesso a sé stesso. Si spoglia con calma anche se la inconsapevolezza di cosa sarebbe successo da lì a poche ore lo faceva quasi tremare. 'Perché si comportava così?' 'Perché si sentiva così?' era ciò che si stava chiedendo e forse le risposte le trovava in quegli occhi che aveva incontrato 20 minuti fa e sperava di rivedere tra poche ore. Si mise sotto la doccia, che fu alquanto lunga. Una di quelle docce pensierose, dove si preparano discorsi e ci si fanno paranoie. Una di quelle docce che durava forse più del dovuto. Bene, Lou stava pensando proprio a quello, a quel viso di angelo ancora con i tratti di un bambino, a quegli occhi verdi, e a quella voce bassa e un po' roca che lo faceva impazzire. E mentre pensa a tutto ciò si insaponava ogni parte del corpo. La doccia durò si e no 40 minuti. Spegne l'acqua e prese un asciugamano che allaccia attorno ai fianchi e si dirige in camera sua. Apre l'armadio e comincia a cercare vestiti che possano andare bene per stasera ma ogni abito che prende in mano gli sembra non abbastanza perfetto e lo lancia fuori dall'armadio. Dopo 15 minuti passati ad osservare e lanciare vestiti sul pavimento di camera sua  decide di optare per una maglietta a maniche corte bianca, dei jeans skinny e una giacca di jeans con le sue amate Vans. Poi andò in bagno e cercò per mezz'ora di riuscire a sistemare il ciuffo in modo che fosse completamente a posto, il ciuffo sistemato di lato e un po' di lacca per tenerli fermi. Finito di mettersi a posto i capelli si spruzzò un po' del suo amato  One Million di Paco Rabanne, che metteva solo in occasioni speciali, e quello lo era. Se ne spruzza un po' sul polso e sul collo. Finito di prepararsi sono le 20:15 e doveva incontrarsi con Zayn e Niall alle 20:30 a casa di quest'ultimo così sarebbero andati tutti e tre insieme a casa di Logan per la festa, che cominciava alle 21.

"Esci stasera?" chiede suo padre, seduto sul divano e, stranamente, sobrio.

"Si, ho una festa e non so se torno, magari mi fermo da Niall dopo"

"Va bene figliolo, divertiti e mi raccomando, non bere troppo"

"Da che pulpito" dice Louis con un sorriso beffardo sulle labbra. Dopo essersi dato un'ultima occhiata allo specchio dell'ingresso prende le chiavi della macchina ed esce di casa. Durante il tragitto verso casa di Niall le mani appoggiate sul volante stavano iniziando a sudare. Era agitato e lo sapeva. Dopo 10 minuti arriva a casa di Niall, esce dalla macchina e suona il campanello. Ad aprirgli la porta è Zayn, vestito con la camicia bianca e i jeans semplici strappati.

"Tomlinson" dice spostandosi verso sinistra per farlo entrare.

"Malik" dice con un sorriso.

"Ma...ma come siamo in tiro" con un sorriso malizioso "C'è qualcuno di importante stasera?"

"Che? Ma che stai dicendo, è il mio stile. Secondo me hai fumato troppo"

"Ragazzi". La voce di Niall interrompe la risata che stava per uscire dalla bocca di Zayn. Era vestito anche lui con una camicia e dei pantaloni eleganti, quasi come quelli dello smoking, i capelli perfettamente in ordine e il profumo, nel quale sembrava essersi fatto il bagno.

"Sai che stiamo andando ad una festa informale vero?" chiese Lou squadrandolo dalla testa ai piedi.

"Lo so, ma ho invitato anche Virgo e ha accettato, devo fare colpo"

"Come se non lo avessi già fatto"

"Che intendi?" chiese confuso.

"Che è già cotta a puntino, non credi ti serva 'fare colpo'" dice Zayn mimando le virgolette con le dita sulle ultime due parole e facendo ridere Lou.

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now