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Liam

Harry e James stanno aspettando Liam nel cortile di casa sua. Liam non li ha neanche notati nonostante sia in cucina, la cui finestra dia sul giardino. Continua a guardare il telefono e a scrivere come un pazzo sulla tastiera come se stesse hackerando qualche strano sito.

"Smettila con quel coso, i tuoi amici sono qui" dice la mamma di Liam che lo sta fissando appoggiata al bancone da 10 minuti ma Liam non schioda gli occhi da quel dannato cellulare. Dopo 3 minuti che sua mamma continuava a chiamarlo quasi urlando il 'drin' del campanello riesce finalmente a distrarlo dallo schermo luminoso.

"Dai Liam. Giuro che se facciamo tardi come ieri prendo quel telefono e te lo sbatto per terra". Questa era la voce di Harry che gridava fuori dalla finestra della cucina mentre James continuava a citofonare. Liam si gira verso quella voce urlante e gli fa il dito medio, poi guarda sua mamma: "Vado che altrimenti mi ammazzano, a dopo mamma"

"A dopo" e lasciandosi quella voce femminile alle spalle Liam si abbassa, prende lo zaino ed esce.

"Finalmente testa di cazzo, si può sapere chi è la persona misteriosa che ti scrive da ieri? Hai incontrato una a Bristol e non ce lo hai detto? Spero sia carina almeno"

"No Harry, non è una ragazza"

Harry ci pensa un attimo, si ferma in mezzo alla strada e guarda il suo amico con occhi fissi: "ALLORA E' UN RAGAZZO" dice in tono sorpreso, divertito e non saprei in quale altro modo definirlo. Liam appena sente l'ultima parola si gira verso l'amico ancora inchiodato alla strada: "Harry ma che idee ti saltano in testa? Non è né una ragazza, né tantomeno un ragazzo. E' solo mio nonno"

"No ma infatti Harry, cosa vai a pensare, anche io sorrido così quando mi arrivano messaggi da mio nonno dai" si intromette James ridendo per la battuta sarcastica appena fatta.

Liam continua per la sua strada senza stare a sentire gli sputtanamenti dei suoi amici. Gli arriva un messaggio, e un altro e un altro ancora. Harry, che era ancora rimasto indietro fa uno scatto, gli passa di fianco e gli prende il telefono dalle mani: "Ora scopriamo se è realmente il nonno" poi abbassa lo sguardo verso il telefono del suo amico e legge il nome: "Zayn, ma non è quello che abbiamo conosciuto alla partita?". Liam non risponde e con un movimento rapido si riprende il telefono. Senza accorgersene sono già arrivati a scuola. A salvare Liam è la campanella che suona. Senza guardarlo in faccia aumenta il passo e scopare tra i ragazzi che, in massa, cominciano ad entrare.

"Chi è Zayn?"

"Da quello che ho capito è un'amico di Niall. L'abbiamo conosciuto alla partita"

"E perché si scrivono"

"Ah non lo so, andiamo dai" e si incamminano anche loro tra la folla. Liam è già seduto al banco con il telefono in mano che scrive.

"Ancora Zayn?"  chiede Harry con la faccia ammiccante.

"Harry no! E' mia madre". Neanche il tempo di finire la frase che il professore di arte entra in classe con la sua cartellina. La solita cravatta a righe e il completo nero. Liam odia questa materia e odia il suo professore, proprio non lo regge ma, per fortuna, il martedì deve sopportarlo solo per un'ora. L'argomento che affrontano è le statue nell'antica Grecia: 'Una noia mortale' pensa Liam continuando a spostare lo sguardo dall'orologio al professore e dal professore all'orologio ma le lancette gli sembrano ferme sempre sullo stesso punto. Liam intanto ha smesso di sperarci, ha preso una matita e un foglio e ha cominciato a disegnare, all'inizio la figura sembra una di quelle che vedi nei fumetti ma, più i contorni venivano definiti, più sembrava una persona con un viso molto famigliare. Senza che se ne accorge e con la testa sempre rivolta verso la mina della matita che colora il foglio, la campanella della fine dell'ora suona. Liam riprende coscienza della realtà: "Ooo finalmente" esclama guardando i suoi amici di fianco a lui. Harry abbassa lo sguardo sul disegno che Liam aveva lasciato in bella vista: "Ma questo non è..."

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now