Only why?

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Louis

Poche cose per Lou si potevano definire stupende. Era sempre stato affascinato da questa parola e la usava molto poco e da quando sua mamma era morta non l'aveva più usata e c'era un motivo: dopo quel tragico giorno niente ai suoi occhi era più stupendo. Era diventato tutto nero, tutto senza colore, quel tutto era diventato niente. Le cose che prima reputava stupende lo erano perché c'era lei a renderle così, ora non c'era più motivo di vedere qualcosa nella sua perfezione perché il suo mondo perfetto era sparito insieme al corpo e all'anima di sua madre, in quella camera di ospedale. Ma non quel giorno, non quel pomeriggio, in cui per la prima volta aveva fatto l'amore. Aveva amato, si era fatto amare e aveva toccato la felicità solo grazie a quel ragazzo dagli occhi verdi. Sua mamma gli diceva sempre che il verde era un colore speciale perché simboleggiava la speranza e ogni volta che Lou stava male sua mamma entrava in camera con in mano sempre qualcosa di verde, anche cose stupide ma Joahnnah sapeva che con quel piccolo gesto suo figlio si sentiva meglio. Il verde era il loro colore, anche quando stava male il verde era l'unica salvezza di Lou. Anche nella 107 dell'ospedale l'unico colore che si vedeva era il verde, sua mamma aveva pregato lui e i medici di poter tappezzare la stanza di cose solo verdi e l'aveva accontentata. Quel verde che tanto amava, quel giorno lo odiava, lo odiava più di quanto odiasse se stesso per non averla salvata, lo odiava più di quando odiava Dio per aver fatto una cosa del genere a sua madre, lo odiava più di quanto odiasse il destino. Lo odiava a tal punto da non volerlo più vedere fino a che non ha riincontrato quel colore negli occhi di quel ragazzo incontrato per caso nel bagno di una casa durante una festa e che, da quella sera, era diventato il suo colore preferito. Quegli occhi gli avevano ricordato la bellezza del colore suo e di sua madre, ma ora non era solo loro, non poteva essere solo per due. Ora era per tre: Louis, Johannah e, ora, anche Harry. Ora il verde non gli faceva più paura perché dal momento in cui aveva incontrato Harry Edward Styles il verde era diventato il suo salvagente, ancora una volta si era permesso che il verde diventasse la sua unica via di uscita.

Erano ancora lì, stesi uno sopra l'altro, sudati e terribilmente felici ma la testa di Lou aveva cominciato a viaggiare mentre Harry gli accarezzava dolcemente i capelli: un gesto così dolce e intimo e Lou lo adorava. I suoi pensieri erano forti nonostante ci fosse Harry, voleva dirgli tutto ciò a cui stava pensando, voleva raccontargli e renderlo partecipe della sua vita, voleva sì ma non poteva. Aspettava fosse Harry a raccontare per primo perché sapeva che se l'avesse fatto prima occhi verdi sarebbe stato il segno che si stava creando un legame più profondo. E in più, secondo Lou, dopo aver fatto l'amore non era il caso di raccontare la sua storia, che per quanto banale poteva sembrare, era triste. E non aveva di certo intenzione di rovinare quel momento speciale e bellissimo.

Decise di chiudere la mente ai pensieri e concentrarsi su Harry, ancora sotto di lui. Il suo petto faceva su e giù a causa del respiro ancora affannoso. Le sue mani stavano accarezzando i suoi capelli. Alzò lo sguardo, voleva ammirarlo in tutto e per tutto. Si scontrò ancora con quel verde, aveva le pupille dilatate e, quando sono così, le cause possono essere tre: paura, ma non crede sia quello, avevano appena fatto l'amore, come poteva avere paura. La seconda opzione era l'ansia, il che ci poteva stare perché anche Lou era in ansia, non sapeva cosa sarebbe successo ora che si erano esposti così tanto, non sapeva se Harry era disposto a fare un altro passo avanti o se ne avesse fatti 3 indietro quindi si aveva ansia ma pensava che la terza opzione era più azzeccata alla situazione.

"Perché mi fissi?". La sua voce era più profonda del solito ed era come una culla. Non se ne era reso conto ma a quelle parole Lou aveva chiuso gli occhi e si assaporava ogni parola, ogni sillaba, ogni lettera che usciva da quelle labbra carnose che aveva voglia di baciare ad ogni ora. Quando riaprì gli occhi rivedere il viso di Harry, le fossette causate dal suo sorriso così smagliante e il verde dei suoi occhi lo fece sorridere: "Sei bellissimo". E fu lì. Lo vide. Vide il rossore sulle sue guance e l'aver abbassato lo sguardo era il secondo segno che era imbarazzato. E a Lou piaceva (ammettiamolo, a Lou Harry poteva piacere anche con un sacco della spazzatura e i capelli pieni di foglie), piaceva il fatto che lui avesse il potere di farlo arrossire, il potere di abbattere piano piano il muro che aveva creato perché sì, Lou si era accorto che non conosceva nulla di lui e sapeva che quel muro che tanto cercava di proteggere se lo era costruito nel tempo, probabilmente a causa di tutte le pugnalate, le delusioni, le perdite. Lui non sapeva, ma capiva.

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now