More Than This (Larry-Ziam)

Un sogno strano

LOUIS

Prende le chiavi di casa dalla tasca dei jeans, le infila nella serratura e apre la porta. Suo padre è lì ad aspettarlo: "Ciao" gli dice il padre con una voce di assonnata.

"Ti avevo detto di non aspettarmi sveglio" dice Louis in tono incazzato e anche un po' dispiaciuto per essere tornato così tardi. "Vai a dormire che è meglio"

"Si figliolo ora vado" risponde il padre dirigendosi in camera sua "Buonanotte" aggiunge, poi con un tono pacato e dolce.

Al contrario il figlio rispose con un secco e semplice "Notte", poi sale le scale e si dirige in camera sua. La sbronza sta cominciando a farsi sentire così si stende sul letto e, nella quiete di camera sua chiude gli occhi, addormentandosi in un sonno profondo.

"Ce l'hai tenuto nascosto per tutto questo tempo?! Siamo i tuoi migliori amici cazzo e tu? Tu ci nascondi una cosa così importante? Cos'è? Mh? Non ti fidi di noi forse? Pensi che siamo davvero così stronzi da giudicarti e allontanarti per questo? Non ci conosci per niente!"
"Lo so e mi dispiace, non avrei dovuto, avevo paura. La società di oggi giudica quelli come me e so che voi non siete così ma fino a ieri sera non avevo mai preso neanche in considerazione l'idea. Io non lo sapevo. O forse lo sapevo nel profondo , non lo ammettevo, non lo facevo uscire. Non lo so ok?! Non lo so. So solo che ho fatto una stronzata a non dirvelo, perdonatemi"

"Perdonarti? E per cosa? In fondo non siamo i tuoi migliori amici no?"
"Si che lo...."

"No, altrimenti non ci avresti nascosto una cosa così importante"

"Niall ha ragione Lou, ci hai deluso. Non voglio più vederti" e se ne andarono.

Li guarda, impalato, mentre i suoi migliori amici scompaiono nel buio. Vorrebbe urlare ma è come se la voce gli fosse sparita. Apre la bocca ma non emette nessun suono. Prova a muovere i piedi, vuole correre per raggiungerli e dirgli che ha sbagliato, che è stato un'idiota ma non può. Ha i piedi incollati per terra.

"Louis"

"Chi c'è"

"Louis"

"Chi sei? Cosa vuoi"

Sbuca un'ombra dagli occhi verdi. E' lui.

"Cosa ci fai qui? Cosa vuoi da me?" urla Lou.

La figura si afficina: "Tu sai cosa voglio", si abbassa e...

"AHHHHHH" Lou si sveglia tutto sudato, gridando. Si mette seduto e si prende la testa tra i capelli. "Ma...che...che" respira talmente velocemente che non riesce neanche a parlare. Chiude gli occhi e comincia a respirare profondamente per cercare di calmare il suo respiro affannoso e il suo cuore palpitante. Appena si calma scenda dal letto e si dirige in cucina. Davanti ai fornelli c'è suo padre che sta cucinando le uova strapazzate con il bacon, la colazione preferita di Louis.

"Buongiorno, come hai dormito? Hai mal di testa?"

"Ei, tutto bene e no, non ho mal di testa, ieri non ho bevuto tanto" afferma Lou prendendo posto sull'isola dove è apparecchiato il suo posto. Il padre gli mette nel piatto un po' di uova e 4 fette di bacon, fa lo stesso piatto per lui e si siede di fianco a suo figlio. Cominciano a mangiare e nessuno dei due sembra avere intenzione di aprire bocca. La colazione dura abbastanza poco, Louis si alza, prende in mano il suo piatto, le sue posate e il bicchiere, mette tutto nel lavandino e senza neanche degnare il padre di uno sguardo si dirige in bagno. Si lava la faccia e i denti e torna in camera. Prende un paio di jeans e una felpa bianca della umbro (una delle sue felpe preferite) e si veste, mette le sue fidate vans consumate dagli anni e scende le scale. Apre la porta, saluta velocemente suo padre e esce. Prende in mano il telefono, si mette le cuffie nelle orecchie facendo partire la sua playlist preferita. Si incammina con aria stanca e turbata, probabilmente per il sogno di stanotte. 'Cosa vorrà significare? Io non ho capito, che sogno era?' e i pensieri continuano fino a che non arriva davanti ad una casa dalla porta verde. Arriva sotto il portico e suona il campanello. Nessuno risponde. Riprova. Nulla. Alla quinta volta la porta si apre lentamente e sbuca Niall con addosso solo i boxer, i capelli scompigliati e che si stropiccia gli occhi.