Diploma

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Prima di lasciarvi al capitolo vorrei dirvi di leggere, per favore, l'angolo autrice perché vorrei scusarmi.

Buona lettura e a dopo xx

Louis

Perdonare non è mai stata una caratteristica semplice, a volte il perdono non lo si merita, a volte si è troppo orgogliosi per concederlo, a volte è semplicemente qualcosa di talmente profondo e vero che è difficile anche solo pensare di essere in grado di concederlo. Alcune persone ci riescono più facilmente, a volte perché è più semplice, a volte semplicemente perché la situazione non era così catastrofica come si poteva pensare. Non è semplice concedere il perdono a qualcuno, a volte non si sa nemmeno se si ha la forza di poterlo dare, per paura di essere feriti di nuovo, per orgoglio, per stanchezza e per altri infiniti motivi a cui non sappiamo neanche dare un nome. Louis fa parte di quelle persone che non perdona facilmente, non sempre per lo meno. È orgoglioso? Tanto. È sbagliato? Neanche un po' e questo l'ha capito quando a deciso di perdonare Harry quel giorno di tre mesi fa. Eh si, sono passati tre mesi da quando Harry è stato dimesso dall'ospedale e si è presentato a casa del liscio con l'impronta di una mano sulla guancia e un dispiacere immenso negli occhi, tre mesi da quando hanno fatto l'amore per la seconda volta sul letto del più grande, tre mesi da quando quelle due paroline sono uscite dalle labbra carnose di Harry Edward Styles. A volte Lou ci pensa ancora, a quanto sono stati male, a quanto si è odiato per aver lasciato Harry da solo, si odia per non essere riuscito a stargli vicino quando aveva solo bisogno di qualcuno che lo amasse davvero ma poi il suo cuore gli ricorda che se le cose non fossero andate in questo modo probabilmente ora non sarebbero stesi sul letto del riccio, nudi, dopo aver finito di fare l'amore, a tenersi stretti come non mai. In questi tre mesi si sono avvicinati tanto, dimostrandosi ogni giorno quell'amore così forte che provano l'uno per l'altro e che non hanno mai provato per nessuno, passando alti ma sempre insieme, ricostruendosi ogni giorno, pezzo per pezzo.

"A cosa pensi amore?" gli chiese il riccio, stringendolo ancora più forte. Harry lo chiamava spesso così ma lui non ci aveva ancora fatto l'abitudine perché era la parola più bella con cui potesse chiamarlo. Alzò lo sguardo e fece incontrare il suo blu oceano con quel verde smeraldo che tanto amava.

"A quanto siamo cambiati dalla prima volta che mi hai detto che mi ami" disse, gli occhi inchiodati sempre lì, in quella distesa di prato immensa.

"Sai LouLou, non sapevo cosa significasse amare prima che arrivassi tu e in questi tre mesi ci siamo avvicinati così tanto che a volte mi sembra impossibile che io ti abbia qui, tra le mie braccia e che sia mio. Se, la prima volta che ci siamo visti, mi avessero detto che saresti stato la persona che avrei amato di più al mondo e che mi avresti salvato gli avrei sputato in faccia mentre ora eccoci qui, sul mio letto, fidanzati e insieme, aspettando il diploma"

"Non posso credere che tra due settimane ci diplomeremo e poi vivremo la nostra vita da adulti e non vedo l'ora che arrivi quel giorno anche se vorrei ci diplomassimo insieme"

"Non lo sai?" chiese il riccio spalancando gli occhi. Louis lo guardò confuso. Cosa non sapeva?

"Cosa dovrei sapere?" diede voce ai suoi pensieri.

"Ieri il nostro preside ci ha riuniti in auditorium e ci ha detto che, per risparmiare tempo e spazio, la nostra scuola farà la cerimonia dei diplomi insieme all' Imperial College. Quando ho sentito il nome della tua scuola sarei voluto scoppiare a piangere ma non te l'ho detto perché pensavo lo sapessi"

Lou lo guardò con gli occhi sgranati e la bocca aperta, la mascella quasi toccava terra: "Non mi stai prendendo in giro vero Styles?" disse con la voce in un tono tra il felice e il sorpreso.

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now