I would

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Harry

Lo guardava, era davvero bellissimo. I suoi lineamenti, la barbetta che cresceva, in capelli arruffati sul cuscino, e la sua felpa gli stava benissimo. Aveva la bocca leggermente aperta e gli occhi chiusi. Era steso su un fianco nella sua direzione. Le uniche cose a cui riusciva a pensare erano che è bellissimo e a quello che gli aveva detto ieri sera. Quelle parole gli risuonavano ancora in testa: 'Voglio fare sesso con te', sa che Lou era ubriaco ma di solito quando si è ubriachi si dice la verità e in più si erano baciati. Quel bacio, quel fottuto bacio l'aveva mandato fuori di testa, sapeva di alcol e dolce. Aveva un sapore così buono da far impazzire, lo avrebbe fatto per tutta la vita. Magari avrebbero passato la giornata insieme o magari Lou si sarebbe spaventato, il che sarebbe stato più probabile. L'aveva portato a casa sua, spogliato, fatto fare la doccia, baciato e dormito con lui, il tutto mentre lui era ubriaco e gli ha chiesto di fare sesso. Aveva una voglia matta anche lui di sentirlo dentro ma non voleva che fosse ubriaco, non voleva che l'alcol influenzasse i suoi voleri e non voleva che avesse sensi di colpa per ciò. Continuava a guardarlo, era bellissimo. Sapeva che pensare quelle cose non era normale ma non ci dava troppo peso, per ora andava bene così. Lo vide muoversi, mugugnare e sbattere quei due occhi così blu e profondi che ci si poteva specchiare: "Dove sono?". Quella voce così impastata dal sonno e con i postumi della sbornia lo rendevano incredibilmente sexi, più del solito.

"A casa mia, ieri eri talmente ubriaco che non mi hai detto dove abiti così non ho avuto scelta". Si stavano guardando negli occhi, blu nel verde e verde nel blu, semplicemente perfetto.

"Perché indosso i tuoi vestiti?"

"Per farti passare la sbornia ti ho messo sotto la doccia e ti ho cambiato"

"Cioè tu...Harry lo stronzo, mi avrebbe portato a casa sua, fatto spogliare, mettere nella doccia, cambiare e dormire nel suo letto in una sola sera?"

"Si, dov'è il problema? E poi io non sono stronzo, cioè si ma non sempre"

"Si sempre, dimmi che non ho detto cose spiacevoli o fatto cose"

"Beh" aveva il sorriso malizioso "mi hai chiesto di fare sesso"

"Io cosa?"

"Mi hai chiesto di fare sesso ma ho detto di no". Nei suoi occhi quella speranza che aveva visto spuntare dicendogli i fatti di ieri sera era svanita con quella risposta: "Però mi hai baciato", ed eccola di nuovo, quella speranza.

"Oddio, mi spiace, ero ubriaco e non ricordo nulla"

"A me no, ti va di fare colazione?". Lou semplicemente annuì e si alzarono, ma quest'utlimo mugugnò mettendosi la testa tra le mani: "Cazzo che mal di testa"

La domanda di Harry fu spontanea: "Perché hai bevuto così tanto ieri?" ma Lou non ripose, distolse lo sguardo e uscì dalla stanza. Lo seguì, magari la risposta la sapeva già ma voleva sentirsela dire. Arrivarono in cucina: "Caffè o thè?"

"Thè, chissà che mi passa il mal di testa"

"Ti do anche un aspirina, aspettami qui" e uscì dalla cucina, andò in bagno, aprì il mobiletto e prese la confezione della aspirine. Appena torna in cucina vede Lou indaffarato ai fornelli, aveva trovato il bollitore per l'acqua e si stava dando da fare. Era bellissimo anche mentre cucinava. Harry si era fermato sullo stipite della porta, con la scatola delle aspirine in mano, lo osservava muoversi in cucina come se fosse un Dio venuto a preparargli la colazione. "Sai che non si spiano le persone", era la voce di Lou che lo guardava con le braccia incrociate ed un sorriso malizioso che faceva intendere tutt'altro.

"Uno non ti sto spiando e due sei in casa mia" disse Harry entrando in cucina e stando al gioco. Si avvicinava a lui con passi lenti e decisi, con ancora le aspirine in mano. Arrivato a distanza decisamente pericolosa mise la scatola tra le loro facce e, guardandolo dritto negli occhi, disse: "Queste sono per te". I loro sguardi si incastravano come se fossero destinati a fare solo quello, si stavano leggendo, si stavano dicendo le cose che non hanno il coraggio di dire ad alta voce, si vedeva la voglia che avevano l'uno dell'altro, voglia aumentata da quel bacio, segno che qualcosa stava iniziando o sarebbe iniziato proprio quel giorno e Harry lo sapeva, glielo leggeva negli occhi, leggeva quella sua stessa voglia, quel suo stesso desiderio, il tutto racchiuso in due iridi più blu e lucenti del mare, vedeva in quegli occhi lui stesso e tutto ciò che in quel momento provava. Lou prese la scatola e si allontanò poi aprì la bocca: "Così tu vivi da solo?"

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now