Silenzio

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Harry

Harry è sempre stato un ragazzo che adora stare con i suoi amici ma stasera c'è qualcosa che gli impedisce di voler accanto qualcuno, lui da la colpa alla sbronza ma nel profondo sa che non è quello. "Dai Harry, dimmi che casa tua non è lontana, devo fare la pipì, ho bevuto troppo" dice Liam barcollando a destra e sinistra e mangiandosi qualche parola o mettendo la lingua tra i denti.

"Liam siamo quasi arrivati, la prossima volta però bevi meno, non se mai stato bravo a reggere l'alcol" dice Harry. Anche lui è ubriaco ma fin da quando ha cominciato a bere non è mai stato tanto male da non riuscire a camminare o da barcollare e, di solito, la mattina dopo si ricorda tutto. L'unica cosa che avrebbe voluto dimenticare questa volta è stasera. 'Perché mi ha dato così tanto fastidio stasera?' 'Basta, devo pensare solo ai miei amici'

"Liam stai attento" urla James. Quelle tre parole distolgono Harry dai suoi pensieri. Quando si gira vede Liam a terra e James che ride. Liam non ha visto il gradino del marciapiede, è inciampato ed è caduto con la faccia per terra. James non sembra essere molto preoccupato per l'amico anzi, si piega dalle risate come se avesse visto il video più divertente presente su internet. Harry appena vede Liam si mette a ridere, un po' perché vedere il suo amico per terra lo faceva ridere e un po' per la risata contagiosa di James, insomma, si trovavano tutti e tre sul ciglio della strada, ubriachi, a ridere a crepapelle per qualcosa che non fa ridere. Il consiglio che vi do? Non bevete mai tanto quanto loro.

Dopo aver riso fino ad aver male agli addominali e fino a piangere cominciano a camminare, svoltano l'angolo e si trovano davanti il vialetto della casa di Harry.

"Ma è enorme" dice Liam ancora sotto l'effetto dell'alcol.

"Scemo, ci sei venuto sabato" dice Harry scuotendo la testa.

Arrivati davanti alla porta Harry prende le chiavi, le infila nella serratura e apre. Sa che oltre quella porta non c'è nessuno ad aspettare lui e i suoi amici, e l'alcol glielo fa pesare ancora di più. La casa è davvero enorme. Appoggia le chiavi sul tavolino dell'ingresso e va in cucina seguito dai suoi migliori amici.

"E tuo padre?" chiede James.

"E' via per lavoro" dice Harry ma senza che nessuno comprenda il suo tono.

"Di nuovo?" dice Liam ubriaco fradicio. James gli da una gomitata e Harry non risponde nemmeno, non ama parlare di suo padre. Prende 3 bicchieri, apre il frigo, prende il succo d'arancia, versa da bere per lui e i suoi amici, poi apre lo sportello più in basso e prende tantissime schifezze, dolci e salate: patatine di tutti i tipi, pop-corn normali e caramellati, marshmallow, kinder, nutella e molto altro. Liam e James lo aiutano a prendere la roba e si spostano in salone, dove li attende una tv da 1000 pollici e la PlayStation. Giocano a tutti i tipi di giochi che ci sono: Assassin's creed, fifa, minecraft e molti altri, ridendo, scherzando e mangiando.

Harry guarda l'orologio: "Ragazzi sono le 6"

"Andiamo a dormire, sono esausto e ho un forte mal di testa" dice Liam. I tre amici si alzano e vanno tutti in camera lottando per il letto da una piazza e mezza di Harry. A vincere è James, che ci si fionda immediatamente, si mette sotto le coperte e si addormenta. Liam, invece, ha preso il divano che Harry tiene in camera. E' comodo ma corto e Liam ci sta solo con metà corpo ma è talmente stanco e con ancora qualche residuo di alcol in corpo che riesce ad addormentarsi senza problemi. Ad Harry è toccata la poltrona, non molto comoda per dormire infatti non si riesce ad addormentare subito. Dopo 10 minuti il silenzio cala in casa. Dormono tutti.

Il primo ha svegliarsi è Liam. 'proprio il divano mi doveva toccare mamma mia. Harry un divano un po' più lungo no eh!'. Si alza facendo molto piano. Appena si tira in piedi sente un forte mal di testa, la causa si sa: non regge l'alcol. Prende il telefono e va in cucina. Sono le 13. Prende un bicchiere d'acqua e comincia a guardare tutti i messaggi che ha nel telefono, poi prende le cuffie e comincia ad ascoltare la musica.

Dalla porta entra James assonnato e, come il suo amico, con i sintomi del postsbronza. Liam toglie la musica e comincia, insieme al suo amico, a cercare qualcosa da preparare per colazione.

Harry si sveglia dopo una mezzoretta. Sentendo rumore prende il telefono e il suo mal di testa e va in cucina. Lì trova James e Liam che stanno ballando con le padelle. 'Che scemi' pensa Harry.

"AHAHAHA sono brave le vostre compagne di danza?"

James fa cadere la padella appena sente la voce di Harry dietro di lui: "Harry, cazzo mi hai spaventato"

"Harry! Buongiorno finalmente, cosa vuoi per colazione?" dice sorridendo LIam.

"Sono quasi le due del pomeriggio, ieri notte ci siamo sfondati di cibo e tu pensi alla colazione?"

"Lo so gusta feste ma ho fame, pankake o waffle?"

"Pankake" esclamano James e Harry insieme e tutti si mettono a ridere.

"Mentre fate i pankake vado a farmi una doccia" esclama Harry uscendo dalla cucina.

Il bagno è poco più avanti. Entra e chiude la porta a chiave. Il bagno è enorme, ha la doccia che occupa tutta una parete, il water e due lavandini con uno specchio infinito. Harry si spoglia ed entra in doccia. Accende l'acqua calda e comincia a lavare via i residui del sonno e della serata turbolenta. Avendo i capelli abbastanza lunghi comincia a lavarli con il suo shampoo preferito all'olio di argan e vaniglia. Poi passa al balsamo e infine, con spugna e bagnoschiuma si lava il corpo. Ci mette si e no 15 minuti. Apre lo sportello della doccia, prende l'asciugamano e se lo avvolge intorno, lasciando il petto scoperto. Le goccioline gli cadono ancora dai capelli, finendogli sulle spalle. Si asciuga per bene, prende un paio di mutande, un paio di pantaloni della tuta grigi e le calze. I capelli non li sciuga col phon ma solo con un asciugamano. Mette il deodorante, il profumo ed esce dal bagno. Rimane a petto nudo, lasciando in bella vista i suoi tatuaggi: una farfalla al centro del petto, due uccellini ai lati, al di sotto delle clavicolee le braccia ricoperte. Entra in cucina dove ci sono i suoi amici che stanno mangiando i pankake con la nutella.

"Guarda che sono più bravo io" dice Liam guardando James e ridendo

"Non ditemi che state ancora parlando di golf?"

"Si Harry, Payno (soprannome di Liam) è convinto che sia più bravo di me. E' inconcepibile, io sono andato ai nazionali e lui? E' già tanto se riesce a tirare una palla in buca AHAHA"

"Beh Liam, James non ha tutti i torti, fai un po' schifo"

"Oooo grazie Harry! Visto Liam?" afferma James guardando Payno con aria superiore e addentando un pezzo di pankake.

"Ragazzi si sono fatte le 15. Che si fa?" dice Harry mentre finisce di mettere a posto gli ultimi piatti.

"Voglio stracciarti a Mario Kart" dice Liam in tono di sfida.

"Andata"

18:30

"AHAHA vi ho battuto stronzi. Sono più bravoo ah, sono più bravo ah" si mette a cantare Liam.

"AHAHA questa si chiama fortuna, non bravura e oltre a fare schifo a golf fai ancheìe schifo a cantare" ribatte James in tono incazzato perché a perso.

"Dai James non te la prendere. Vi volete fermare a cena?"
"No Harry, grazie ma io torno a casa, devo ancora fare i compiti di inglese"

"Si anche io vado a casa...devo aiutare mio padre con la sua cantina AHAHA" dice James prendendo per il culo Harry

"Senti, volevo avere una scusa plausibile ma tanto non è servito"

"AHAHAH dai Harry, prossima volta la scamperai! Ciao Harold" dicono James e Liam uscendo dalla porta della casa di Harry.

"Ciao ragazzi, ci vediamo domani a scuola" dice chiudendosi la porta alle spalle. La casa era silenziosa e, si sa, quando si sta nel silenzio i pensieri affiorano e, per evitarli, comincia a mettere a posto il salone e la cucina. Sono le 20 quando finisce. Va in camera e si sdraia sul letto. Guarda il soffitto e lì, nel silenzio di camera sua, chiude gli occhi. Un'immagine gli viene in mente: sono due occhi azzzurri. Apre gli occhi e si mette seduto: "Ma che cazzo ti prende Harry" dice rendendosi conto di aver capito di chi sono quegli occhi. Tenta di tenere gli occhi aperti per non vedere quell'immagine ma il pensiero delle parole che si sono detti affiorano. 'Nessuno mi ha mai tenuto testa, e lui? quel tappo, mi risponde? ma chi si crede di essere?'. Dopo un po' la stanchezza prende il sopravvento, chiude gli occhi e si addormenta con il pensiero delle parole dell'altra sera.

More Than This (Larry-Ziam)Where stories live. Discover now