Capitolo 9

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Non ebbi più la possibilità di riaprire quel discorso e di certo non ci tenevo a rivedere il bel volto di Akira deformato da quella smorfia straziante da far piangere il cuore.

Ma seguì il suo consiglio e decisi di riprendere in mano la mia vita per quanto possibile.

Seguì diligentemente le sue lezioni prendendo appunti anche se avvertivo, ogni sacrosanta volta, il cervello andarmi completamente nel pallone. La caffeina per quanto fosse potente mi aiutava ma fino a un certo punto. Quando tornavo a casa mi sdraiavo sul letto quasi privo di forze mentali e mi alzavo solo quando era pronta la cena, che mi consumava in un fastidioso silenzio, freddo e tagliente come lame. Mio padre continuava a evitare il mio sguardo e anche mia madre, per quanto cercasse di coinvolgere sia me che lui, si arrendeva quasi subito. Soffriva molto di questa situazione ma non era di certo colpa mia se mio padre era una testa dura che difficilmente cambiava idea su qualcosa.

Per fortuna a non buttarmi giù avevo le lezioni di Akira al pomeriggio. Se avessi saputo che avrei cominciato a pensarla in questo modo ero certo che il vecchio me mi avrebbe bollato come pazzo e rinchiuso in qualche sgabuzzino.

Ma come ogni cosa bella arriva sempre una loro fine, e quel giorno sarebbe staro l'ultimo che avrei passato con lui come tutor. Cosa sarebbe successo dopo? Non mi avrebbe più rivolto la parola facendo pure finta di non conoscermi? Oppure mi sarebbe rimasto amico?

Bè amici fino a un certo punto dato che Akira era molto riservato e raramente rivelava qualcosa di sé.
Sapevo che era in patito di quei cartoni animati asiatici (non mi ricordavo mai che origine avessero) e che aveva un debole per le maglie con le frasi o altre stampe. Cosa facesse nel tempo libero, oltre che il nerd asiatico, era per me un mistero. E in che rapporti era con i suoi amici? Ne aveva molti e con che frequenza li vedeva? Mi sentivo quasi uno stalker e provavo inoltre una sottile gelosia al pensiero che Akira condividesse il suo tempo con altri. Un pensiero che non andava fatto, ma negli ultimi tempi avevo sviluppato una sorta di attaccamento nei suoi confronti, forse perché era l'unico che mi stava accanto oltre che a capirmi come nessuno aveva mai fatto prima d'ora.

Per questo dopo che mi ebbe invitato a casa sua per gli ultimissimi argomenti da fare mi ero imposto di scoprire qualcosa di più su di lui.

Mi feci accompagnare da mia madre in auto e fu un continuo di domande sul rapporto che avevo instaurato con Akira. Avevo indubbiamente una madre troppo pettegola. Ma non me la sentì di smontare il suo entusiasmo, erano mesi che non le vedevo un sorriso sul volto, almeno non in mia presenza.

Mia madre accostò al marciapiede di fronte al portone di Akira e trovai quest'ultimo ad aspettarmi. Eh certo, come quella prima volta l'unico modo che aveva per portarmi su da lui era in braccio. Dovevo ammettere che non era affatto spiacevole, se non fosse che la cosa mi metteva non poco a disagio. Mi sentivo privato della mia virilità portato come i principi facevano con le principesse.

Mia madre si apprestó a chiudere la sedia a rotelle, dopo che Akira mi ebbe recuperato, e la trasportò fino alla porta d'ingresso dell'appartamento di lui. Nel mentre mi godetti la sua vicinanza constatando che il suo corpo emanava un piacevole tepore inebriante, così come il suo profumo. E poi il suo cuore dal ritmo leggermente accelerato, sicuramente per via dello sforzo che stava facendo nel trasportarmi.

Ma non è che poteva essere causato anche dalla mia presenza?

Alt! Frena un attimo. Cosa stavo andando a pensare?

Scossi debolmente la testa stando attento a non attirare l'attenzione di Akira su di me perché se mi avesse chiesto qualcosa non ero certo della mia risposta.

Mia madre se ne andò quasi subito, non appena ebbe riaperto la sedia a rotelle, e mi salutò gioviale lasciandomi da solo con Akira che da bravo padrone di casa mi invitò a entrare. Avvertivo già la mancanza della vicinanza del suo corpo e a quel pensiero avvertì le goti scaldarsi.

È Tutta Una Questione di ChimicaWhere stories live. Discover now