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Taehyung tornò a castello abbastanza velocemente e anche leggermente nervoso per aver dovuto porre fine al suo momento di pace e solitudine così in fretta.
Scese da cavallo e lascio Flika nella cortile, legata alla recinzione lasciandole cibo e acqua non volendo richiuderla subito.
Le accarezzava il manto quando vide una ragazza della servitù correre verso di lui «Signorino mi scusi»disse con un leggero fiatone e un inchino «Suo padre la cerca è abbastanza urgente»
Taehyung la guardò confuso, prima di sbuffare immaginando cosa volesse dirgli suo padre; sarà una delle solite cose che gli rifilava ogni giorno.
Ma quello che non capiva era tutta questa urgenza «ok, vado subito grazie» disse sorridendo alla ragazza, che dopo un altro veloce inchino tornò alle sue mansioni.
Il principe sospiro già stanco ancor prima di iniziare mentre si dirigeva alla sala del trono dove di solito suo padre lo riceveva.
Era tranquillo, ma quando gli venne aperto il portone e annunciato il suo nome, si bloccò dopo solo due passi.
Aveva di nuovo quegli occhi così cupi che lo guardavano con aria distaccata da una parte, ma che lo bruciava allo stesso tempo.
Taehyung lo guardava con aria confusa mentre si avvicinava a suo padre e quindi al gruppo che poco prima aveva incrociato sul ponte.
«Mi avete fatto chiamare padre?» chiese tenendo comunque un tono di voce calmo, guardando il padre e provando ad ignorare gli occhi su di lui «Che succede?» non riusciva a tenere la sua curiosità lui era così, sopratutto quando degli uomini armati dalla testa ai piedi, mai visti prima, erano nel palazzo «Si figliolo, devo parlarti di una faccenda importante e complicata» disse suo padre e come sempre con la sua presenza che solo un capo sapeva avere.
La sua postura possente, lo sguardo impenetrabile, la voce che trasmetteva sicurezza. Questo era il sovrano.
«È successo qualcosa?» chiese Taehyung sempre più confuso e anche leggermente preoccupato a questo punto.
«Sai che ultimamente stanno crescendo molti malumori, ci sono rivolte quasi ogni settimana» spiega suo padre sospirando «E ogni volta diventanti sempre più difficile da sedare, sopratutto per le risorse» Taehyung ascoltava con attenzione, era la prima volta che suo padre gli parlare così apertamente di faccende che riguardavano il loro regno; di solito lo teneva fuori da queste discussioni «Ma non è per questo che ti ho fatto chiamare, ma perché sono preoccupato per la tua sicurezza» disse suo padre arrivando al punto del discorso, alzandosi e andandogli incontro «Si avvicinano sempre di più a palazzo e non voglio che ti capiti qualcosa..per questo ho ingaggiato questi ragazzi».
Taehyung fece scorrere gli occhi su tutti e quattro i ragazzi, ogni di loro aveva in aria così sicuro ed erano così alti e muscolosi.
Il più alto aveva i capelli rasati ai lati e il ciuffo tirato all'indietro e due occhi sottili; il ragazzo accanto a lui aveva i capelli castani e beh doveva ammettere che era un bel ragazzo.
Accanto a loro di un passo più avanti un ragazzo con un sorriso ad illuminargli il viso, sembrava il più innocuo tra tutti.
E per ultimo il ragazzo dall'aria più cupa, più misteriosa; colui che al solo contatto visivo gli faceva venire la pelle d'oca.
Vestiti completamente di nero, come i suoi capelli lunghi raccolti in una crocchia per non farli cadere su quel volto così mascolino; dei lineamenti decisamente unici.
«Padre non capisco» sussurrò Taehyung guardando tutti con aria spaesata «Loro sono dei mercenari che ho assunto per tenerti d'occhio, delle guardie personali» disse il sovrano senza un minimo di esitazione.
E qui Taehyung strabuzzò gli occhi sperando davvero di aver capito male, che stesse scherzando «Guardie personali? Padre non dirà sul serio» disse facendo dei passi indietro «Invece sono serio, è per la tua sicurezza».
A questo punto Taehyung non si tenne «Non puoi farlo! Non mi servono lo sai che so cavarmela da solo, perché non hai chiesto prima il mio parere?»Non voleva essere seguito in ogni instante, non voleva sentirsi perennemente osservato.
Questo era tutto ciò che odiava perché era come se lo provassero della sua libertà, dei momenti che lui si tiene per se.
«Non devo chiedere il tuo permesso Taehyung, sono il sovrano e come tale prendo io le decisioni» ribattè suo padre con tono calmo e risoluto.
«Ma è anche la mia vita? Non voglio essere seguito ogn secondo da quattro..sconosciuti armati fino all'osso tra l'altro» obbiettò il principe stringendo i pugni, sarà anche potuto sembrare un ragazzino capriccioso, ma lui questo non lo voleva.
«Siamo in pericolo Taehyung, tu più di tutti e tengo alla tua sicurezza» disse suo padre sedendosi nuovamente sul trono «E ora puoi andare, non accetto altre discussione».
Taehyung era arrabbiato davvero e seppur sentisse che suo padre gli stava nascondendo qualcosa usci velocemente dalla sala, con passo spedito facendo volare il suo mantello mentre si dirigeva nella sua stanza; l'unico posto che sentiva davvero suo.
«Abbiamo finito signori potete andare» Sospirò suo padre passandosi una mano sugli gli occhi, stanco «Jungkook tu starai dietro mi figlio, se gli succede qualcosa me la prenderò con te».

«Non ci posso credere!» esclamo Taehyung una volta dentro la sua stanza, sbattendo la porta con forza dal nervoso, togliendosi la mantella e lasciandola a terra, iniziando a cambiarsi per mettersi a letto; tanto non sarebbe uscito da quella stanza per tutto il tempo «Non sono un ragazzino! Che cazzo me ne faccio di un cagnolino che mi sta attaccato giorno e not- Ah!» esclamò portandosi una mano al petto, all'altezza del cuore appena si giro verso la porta; ritrovandosi davanti due occhi scuri che lo osservavano con aria seria «Come..come hai fatto ad entrare?!» disse Taehyung trucidando il mercenario con lo sguardo «La porta era aperta» disse con tono calmo il ragazzo, che se lui ricordava bene si chiamava Jungkook.
E cavolo se quella voce era così..affascinante, profonda ma non troppo, calma ma anche forte e così sicura di se «B-Beh non ti hanno insegnato a bussare?!» disse Taehyung prima di accorgersi di portare solamente la sotto veste e subito divenne rosso, prendendo la mantella da terra e portandosela davanti per coprirsi «Ho sentito le tue urla e sono entrato» continuò Jungkook con quel tono così calmo che se avesse continuato gli avrebbe fatto saltare ancora di più i nervi «È la mia stanza non puoi entrare quando vuoi! E ora girati mi devo cambiare» gli disse Taehyung nervosamente e per sua fortuna Jungkook obbedì immediatamente.
Taehyung sbuffò sia imbarazzato per essersi quasi fatto vedere mezzo nudo e anche nervoso nel non potere avere più un minimo di privacy.
Si cambiò in fretta e altrettanto velocemente si diresse a letto mettendosi sotto le coperte per non farsi vedere.
Era convinto che se lo avesse visto lì se ne sarebbe andato lasciandolo solo, invece Jungkook rimase fermo al suo posto con aria sicuro, guardandolo fisso.
«Che ci fai ancora qui? Vai no?» disse Taehyung con la coperta tirata fino al naso «Suo padre mi ha affidato a te, perciò non posso andarmene» disse Jungkook con le mani unite dietro la schiena.
In questo modo la sua figura sembrava ancora più imponente di quanto già non fosse.
Taehyung soffocò un urlo frustrato tra le lenzuola «Allora esci e stai sulla porta! Non voglio dormire con te che mi fissi».
Jungkook rimase fisso un altro po prima di uscire senza dire una parola chiudendo la porta e lasciandolo così finalmente solo.
Lascialo libero di gettarsi sul letto a peso morto facendo un grosso sospiro «Fantastico».

_jungkook_

Me ne stavo così come un idiota davanti alla porta, fermo in mobile sempre sull'attenti dopo essermi subito le lamentele di quel ragazzino viziato.
Come se solo a lui questa situazione non piacesse, io sono un guerriero, non una guarda del corpo.
Ma purtroppo io e il mio gruppo siamo a corto di soldi, non potevamo rifiutare un incarico da parte del sovrano.
Sospirai poggiando al muro con le braccia conserte, guardando a terra con aria persa ma le orecchie ben tese in caso di qualsiasi rumore.
Lui, Jeon Jungkook, uno dei mercenari più conosciuti e temuti che si fa tenere in ballo da un principino..non se ne parla.
Avrebbe sopportato per i primi giorni, ma questo non voleva dire che si sarebbe fatto calpestare da quel figlio di papà.
Alzò lo sguardo quando senti dei passi, ritrovandosi così Hoseok a pochi metri da lui «Ehi com'è andata con il principino?» chiese dandogli una pacca sulla spalla e il suo solito sorriso.
«Mi sono subito le sue urla stridule fini ad adesso» sbuffò alzando gli occhi al cielo «E per non parlare che lo visto praticamente in vestaglie, beh non che mi dispiacesse..non sembrava male» ghignò poi.
«Ah no! Non pensarci proprio sai? Non il principe Jungkook è una zona proibita» lo riprese Hoseok, ormai lo conosceva bene e a nessuno di loro era nuovo il fatto che il corvino fosse un vero ruba cuori sia tra gli uomini che le donne.
«Si lo so, è solo lavoro» disse facendogli il verso «Farò il bravo promesso».
«Bene, ora io vado controllo del perimetro..buona fortuna» disse allontanandosi e alzando una mano in segno di saluto.
Così Jungkook si ritrovò nuovamente solo, ad annoiarsi per chissà quanto tempo.

✨✨✨
Non ho ricontrollato!
Secondo capitolo, buona lettura
Fatemi sapere che ne pensate!

𝑅𝑂𝑌𝐴𝐿 𝐿𝑂𝑉𝐸Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt