꧁ 𝟑𝟏 ꧂

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Taehyung non aveva lasciato il tendone nemmeno per un istante, nessuno era riuscito a convincerlo ad uscire anche solo a prendere un po' d'aria; questo per tre giorni.
Non aveva intenzione di lasciare il fianco di Jungkook ancora incosciente.
Se ne prendeva cura aiutando Seokjin quando doveva cambiare le fasciature, trattenendo ogni volta le lacrime alla viste della ferita e vegliando su di lui, visto alcuni accenni di febbre dovuti alla ferita.
Ogni tanto lo sentiva agitarsi, come se avesse degli incubi; così per calmarlo lui passava la mano tra i suoi capelli accarezzandolo piano e sussurrando parole dolci e dopo qualche istante lo vedeva calmarsi, come se sentisse la sua presenza.
Ormai era chiaro a tutti che rapporto ci fosse tra di lui, ma non gli importava più.
Voleva solamente che Jungkook si riprendesse, delle conseguenze ci avrebbe pensato più avanti.
Ogni tanto anche suo padre passava a controllare come stesse, più lui che Jungkook in realtà.
Jimin era quello che gli portava sempre da mangiare, non volendo che si trascurasse; offrendosi anche di dargli il cambio ma lui rifiutava.
A volte gli parlava, come se potesse rispondergli; ma lui sapeva che poteva sentirlo per questo lo faceva.
Jungkook doveva sapere che non era solo, che lui era lì e che non lo avrebbe abbandonato, voleva essere al suo fianco per quando si sarebbe svegliato.
Taehyung stava leggendo un libro accanto al letto di Jungkook, lanciandogli qualche occhiata.
La febbre si era per fortuna abbassata e la ferita stava iniziando a guarendo.
Seokjin aveva detto che non ci sarebbe voluto molto prima che si svegliasse e sperava davvero di vedere i suoi occhi aprirsi ogni istante.
Poggiò il libro infondo ai piedi e prese la mano di Jungkook accarezzandola con le dita; notando una spiraglio di luce arrivare da fuori e sapeva che tra poco avrebbe visto entrare Jimin con la sua colazione; ormai era un abitudine.
«Oggi c'è il sole a quanto pare..da quando sei qui ha piovuto per due giorni di fila» sussurrò guardando il suo viso, poteva resistere ma il fatto di non poter sentire la sua voce lo distruggeva.
Gli mancava sentirlo, mentre diceva il suo nome, quando lo chiamava principino e lo prende in giro.
Non avrebbe mai pensato di poter attaccarsi così ad una persona; ma questo è essere innamorati giusto?
Lo aveva capito solamente adesso, in questo tragico scenario e non vedeva l'ora di poterglielo dire.
Sospiro baciandogli la mano prima di sentire dei passi entrare nella tenda.
Non si voltò pensando che fosse Jimin, ma si sbagliava.
«Vedo che Jungkook sta bene» disse Jackson con un sorriso finto sul volto.
Taehyung si irrigidì di colpo, voltandosi verso di lui e alzandosi di scatto pronto a difendere il corvino se necessario «Vattene subito da qui» disse a denti stretti.
«Sono solo venuto a vedere come sta, pensavo fosse messo peggio» disse il principe ma invece che uscire iniziò a girare per il tendone «Anche se non capisco tutta questa preoccupazione»
Taehyung volle con tutto se stesso scagliarsi contro di lui ma si trattenne «Ho detto fuori! Guardie!» esclamò ma sentì una risata provenire da Jackson «Sono andate a prendersi una pausa, che guardie indisciplinate»
Taehyung iniziò a preoccuparsi che potesse fare qualsiasi cosa, sia a lui che a Jungkook inerme sul letto.
«Perché sei qui? Cosa vuoi?» chiese cercando di mantenere il tono di voce duro «Sei venuto a finire il tuo lavoro?» disse poi, perché era più che sicuro che fosse lui il responsabile.
Purtroppo non ne avevano prove, ma il suo istinto gli diceva che era così e lui si fidava.
«Avrei potuto ucciderlo quel giorno ma non l'ho fatto, quella freccia era solo un avvertimento» disse Jackson mentre si rigirava tra le dita uno dei pugnali di Jungkook.
A Taehyung si gelò il sangue nelle vene, era stato lui e ne aveva avuto la conferma; ma non fu solo quello ma anche il tono di voce.
Lo aveva detto con estrema calma, come se stesse avendo una qualsiasi conversazione «Sei un bastardo!» esclamò di getto sentendo il suo corpo tremare dalla rabbia.
Jackson voltó la testa verso di lui con un ghigno divertito e allora stesso tempo inquietante.
«Jungkook non ti ha ancora detto di me vero?» disse avvicinandosi a lui e istintivamente Taehyung deve due passi indietro; finché non si trovò con le spalle contro il tessuto della tenda.
«Non ti ha raccontato di come ho ucciso suo fratello?» l'espressione che aveva sul volto era pure male «Di come gli ho squarciato la gola davanti a lui?»
Taehyung era sempre più sconvolto e non sapeva come reagire; non aveva mai visto uno sguardo così perfido in una persona.
«Lo prendo come un no..allora te lo racconto io» disse Jackson sollevando il pugnale che teneva in mano, girandolo davanti al viso e Taehyung iniziò a tremare.
«Jungkook e suo fratello erano orfani, due teppistelli che un giorno mio padre, il Re del Nordo prese sotto la sua ala; diceva che vedeva del potenziale in loro..dei veri guerrieri» iniziò a raccontare nei suoi occhi c'era del divertimento insensato.
«Così siamo cresciuti assieme e ci siamo allenati assieme» passò il pugnale sulla mascella di Taehyung che nel frattempo era paralizzato «Andava tutto bene peccato che poi Jungkook e Sehun mi scoprirono a saccheggiare un villaggio» sospirò fingendosi dispiaciuto «Si misero in mezzo provando a fermarmi, non sapendo a cosa andavano incontro»
Taehyung non voleva più ascoltare, non voleva credere ad una sua sola parola «Stavo avendo la meglio su Jungkook, che stava agonizzante a terra per i colpi presi..purtroppo Sehun si mise in mezzo per difendere il suo caro fratellino» disse fermando il pugnale sotto al mento di Taehyung che si trovò costretto ad alzare la testa; chiudendo gli occhi di istinto «Guardami quando ti parlo!» esclamò Jackson facendolo sussultare e aprire lentamente gli occhi ricolmi di lacrime per la paura e la rabbia.
«Bravo..dicevo si è messo in mezzo, ma non è mai stato alla mia altezza perciò gli tagliai la gola» lo disse con così tanta semplicità che a Taehyung venne da vomitare «E Jungkook vide tutto, impotente..volevo fare fuori anche lui, ma poi pensai perché? Doveva soffrire»
«P-Perché, siete cresciuti assieme perche tanta rabbia verso di loro?» chiese Taehyung con un filo di voce prendendo un po' di coraggio; ma dopo quella domanda vide gli occhi di Jackson farsi più cupi e piedi di rabbia.
«Perchè io dovevo essere il preferito di mio padre e non Jungkook! Io ero il principe! Io ero meglio e sono meglio di uno randagio!» esclamò con tono furioso spingendo leggermente il pugnale sul suo collo «Io e solo io! Invece mio padre non vedeva che lui! Mi stava rovinando la vita! Il mio regno sta andando a pezzi e io non potrò salire al trono finché non sarò sposato!»
Taehyung chiuse gli occhi come se si aspettasse qualsiasi cosa; Jackson era furioso e non sapeva quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Ma per sua grande sorpresa Jackson ritornò apparentemente calmo «Per questo voglio il tuo regno e tu mi servi..all'inizio ho pensato di rapirti e ricattare i tuoi» disse allontanando il coltello dalla sua colla che poi infilzo con forza su un piccolo mobile in legno «Tutte quelle lettere, ma quando sentì che cercavi un pretendente ho colto la palla al balzo..ma Jungkook si è messo in mezzo, un'altra volta»
Taehyung si portò una mano gola tornando a respirare, avendo trattenuto il fiato fino a quando non si era staccato; cadendo poi sulle ginocchia «Sei un essere spregevole!» disse guardandolo con disgusto e Jackson non reagì bensì si mise a ridere, inginocchiandosi davanti a lui «Tu non sai quanto..è meglio che Jungkook non partecipi all'ultima sfida o finirò quello che ho lasciato in sospeso» disse accarezzandogli il capelli, ma subito Taehyung si ritrasse guardandolo poi mentre usciva dal tendone, in modo tranquillo come era arrivato «Ah tieni la bocca chiusa con papino o puoi dire addio a Jungkook» disse prima di chiudere le tende.
Il principe potè finalmente lasciare libero sfogo alle sue lacrime, mentre si alzava e raggiungeva il letto in cui c'era Jungkook e per quel momento sperò che non si svegliasse più.
Dopo il racconto di Jackson sapeva di cosa era capace e non voleva quello; non voleva che morisse per lui.
E allo stesso tempo non poteva credere che una persona potesse provare così tanto odio verso qualcuno.
Come non poteva credere a quello che aveva assistito Jungkook, una tale sofferenza non la meritava nessuno «Amore mio..mi dispiace così tanto» singhiozzò accarezzandogli il viso.
Le sue lacrime erano un misto di paura, tristezza e rabbia; quest'ultima verso Jackson ma anche se stesso.
Per la seconda volta si era fatto sopraffare da lui, non era riuscito a reagire..era debole.
Non poteva difendere se stesso, come poteva anche solo aver pensato di poter difendere Jungkook all'inizio.
«Ehi Taehyung ti ho portato la cola-» Jimin si bloccò con il vassoio in mano appena vide le lacrime e il viso sconvolto del principe.
«Cos'è successo?» chiese poggiando il vassoio e avvicinandosi al letto, pensando si trattasse di Jungkook; ma quando vide che stava bene non capì.
«J-Jimin» disse Taehyung con voce tremante «J-Jackson..è stato qui, ha minacciato di uccidere Jungkook»
Il biondo spalancò gli occhi avvicinandosi a lui e provando a calmarlo «Ehi ehi, tu come stai? Ti ha fatto qualcosa?» disse controllando il suo viso; la mani per possibili segni.
«I-Io..mi ha raccontato di suo fratello» disse mentre non riusciva a controllare i suoi singhiozzi e potè vedere Jimin sbiancare «H-Ho paura..non voglio che capiti anche a Jungkook»
Il biondo lo abbracciò di scatto, tenendogli il viso premuto contro il petto dondolandolo appena «Non succederà, non lo farà» disse sentendo peró la paura invadere anche lui «Dobbiamo dirlo a tuo padre, lui non lo permetterà»
«No! Non posso!» esclamò Taehyung agitandosi «ha detto di non farlo o lo avrebbe ucciso e anche se Jungkook avesse partecipato all'ultima sfida»
Jimin si sentì impotente, qualsiasi sarebbe stata la scelta Jungkook rischiava comunque.
«N-Non voglio che si svegli più Jimin» disse ancora Taehyung tirando su con il naso «Ma cosa dici?» sussurrò il biondo provando a farlo ragionare.
«È così! Se non si sveglia sta al sicuro!» disse Taehyung preso completamente dal panico «Avrei dovuto sposare Jackson! Questo non sarebbe successo!»
Jimin lo afferrò per le spalle, scuotendolo con forza e guardandolo con sguardo serio «Smettila di dire stronzate!» disse e il principe rimase sorpreso, era la prima volta che si rivolgeva così a lui «Così dicendo stai rendendo vani tutti gli sforzi fatti finora da Jungkook! E anche i tuoi!» gli prese il volto tra le mani «Non arrenderti, Jungkook non lo vorrebbe..non darla vinta a Jackson»
Taehyung lo guardo con labbro tremando provando a calmarsi «Non voglio perderlo..»
«Non succederà» ripetè Jimin addolcendo lo sguardo «Siete fatti per stare assieme, è così e ci starete per sempre»
Taehyung volle davvero sorridergli, ci provò con fatica prima di stringersi a lui consumando tutte le sue lacrime.
Aveva paura, sanamente paura; appena Jungkook si sarebbe svegliato e ripreso avrebbe provato a convincerlo a non farlo combattere; a costo di scappare con lui.
Non gli avrebbe permesso di farsi uccidere.

✨✨✨
TAN TAN TAAAAN
Povero Tae Tae e Jk..

𝑅𝑂𝑌𝐴𝐿 𝐿𝑂𝑉𝐸Where stories live. Discover now