꧁ 𝟓 ꧂

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Erano ormai passate quasi due ore da quando Taehyung era tornata a cavallo, girando per il bosco intorno al palazzo volendo trovare e esplorare nuovi posti.
Quando aveva detto cosa volveva fare si aspettava che Jungkook si opponesse, invece sì limitò a stare dietro a lui sul suo cavallo senza perderlo d'occhio e guardandosi allo stesso tempo attorno sempre in guardia.
«Allora Jungkook, quanti anni hai?» chiese Taehyung rallentando così da trovarsi uno accanto all'altro, anche se Jungkook forse rimaneva un po' più avanti.
«Quasi 23» rispose tranquillo guardando davanti a se «Non rallentare stai davanti a me» in questo modo sarebbe stato più semplice tenerlo d'occhio.
Taehyung fece avanzare Flika dandogli alcuni colpetti, mettendosi esattamente al suo fianco «23?! Sei così giovani! Dovrei chiamarti Hyung?!» disse sorpreso facendo ridere il più grande.
«Come desidera lei principino» ridacchiò facendo spallucce «Non toglie il fatto che io dovrei rispettare te e non vice versa».
«Ma sei comunque un mio Hyung!» ribattè Taehyung convinto iniziando così a studiarlo d più vicino.
Poteva notare come i suoi lineamenti fossero netti, così mascolini.
Aveva una leggera cicatrice su uno zigomo che risaltava con la luce del sole; le labbra sottili e gli occhi leggermente più grandi del normale visto che la loro etnia tendeva ad averli più piccoli e mandarlo.
Quando sorrideva riuscì a intravedere gli incisivi leggermente fuorusci che gli dava in aria più infantile.
Completamente in contrasto con le sue espressioni serie, il suo portamento e il suo corpo che seppur sotto quella leggera armatura, era certo forse forte e muscoloso; essendo riuscito ad intravedere qualcosa quella mattina dopo averlo osservato allenarsi.
E per un momento nella sua mente passò il pensiero di voler essere come lui.
Invece era totalmente il contrario.
Il suo corpo era molto più esile, quasi femminile;  il suo viso era più tondo e dai lineamenti morbidi.
Forse perché confronto a lui era  decisamente più giovane, magari con il tempo sarebbe cambiato.
Lo sperava, ma non ne era così sicuro.
Ma magari se avesse avuto come Jungkook ad insegnarlo avrebbe potuto...
«Principino..» lo richiamò Jungkook che già da un po' di era voltato verso di lui avendolo sentito stranamente silenzioso.
Questo lo fece riprendere e voltare il viso con le guance che si tingevano di rosso per l'imbarazzo; lo aveva beccato ad osservarlo -Ho chiesto quanto anni hai tu- disse ancora Jungkook capendo che fino a quel momento non lo aveva minimamente ascoltato.
Taehyung si morse un labbro, abbassando lo sguardo sulle sue mani che strigavano le briglie «Ne faccio 17 a dicembre» rispose stringendo la presa.
«Jungkook posso chiederti un favore?» disse sollevando lo sguardo su di lui lentamente, ricevendo una occhiata curiosa e un cenno di andare avanti.
«Mi..mi insegneresti a combattere?» domandò con occhi speranzosi «No» la risposta di Jungkook era netta e non vi aveva messo molto a pensarci.
Quello non era il suo lavoro ed era sicuro che se suo padre non glielo permetteva allora lo avrebbe rispettato.
Anche perché se fosse stato scoperto avrebbe rischiato di perdere l'incarico e non poteva permetterselo.
«Ti prego! È importante per me!» insistette fermando il cavallo «Jungkook per favore, non te lo chiederei non fosse così..»
Jungkook fece ancora qualche passo prima di fermarsi anche lui e voltando il suo cavallo, così da essere l'uno di fronte all'altro «Sai quali conseguenze potrebbe portare?» obbiettò «Non ti allenerò».
«Che razza di principe non sa combattere?! Come difenderò il mio regno un giorno?!» esclamò con guardo serio e arrabbiato «Che razza di sovrano potró mai essere così?»
Jungkook lo guardò in silenzio per molto tempo, riflettendo sulle sue parole e osservando i suoi occhi in cui vide il fuoco ardere.
Ma lui non poteva fare nulla su questo, non ne aveva il potere e non poteva allo stesso tempo rischiare che si facesse male.
Non aveva la stazza per allenarsi, sarebbe stato troppo difficile per lui e ci avrebbero messo troppo tempo.
Taehyung sospiró capendo che nemmeno lui lo avrebbe aiutato su quello, così abbasso il viso deluso e giro il cavallo per tornare a palazzo.
Perché mai nessuno capiva come si sentiva?
Un oggetto ecco cos'era, un oggetto da esposizione da mostrare ai ricevimenti, alle cerimonie come vanto della sua bellezza così unica.
Ma lui era molto più di questo, avevano dei principi, dei sogni.
Jungkook lo seguì stando al suo passo, ma restando comunque alle sue spalle.
Lo vide bene quello sguardo, come se avesse avuto l'ennesima delusione; ma non poteva e non doveva farsi coinvolgere, non erano che gli riguardavano.
Allora perché si sentiva comunque in colpa?

𝑅𝑂𝑌𝐴𝐿 𝐿𝑂𝑉𝐸Where stories live. Discover now