꧁ 𝟑𝟒 ꧂

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Jungkook si svegliò all'alba, con il corpo di Taehyung ancora stretto a lui quasi non avesse intenzione di lasciarlo andare.
Sul suo volto addormentato un lieve sorriso che gli scaldò il cuore, ma allo stesso lo logorava perciò che avrebbe fatto tra poco.
Si sarebbe arrabbiato? Sicuro.
Gli lasciò un bacio tra i capelli mentre percorreva con dita leggera il suo corpo ancora nudo per la notte di passione passata; i segni sui loro corpi come prove del loro amore.
Sospirò alzandosi, dopo aver spostato il suo corpo con attenzione; così da potersi rivestire e preparare per la sfida che si sarebbe tenuta tra poche ore.
Stette molto attento a non fare troppo rumore per non svegliare il principe che dormiva ancora assorto nel mondo dei sogni.
Si avvicinò al letto, coprendo meglio il suo corpo nudo e lasciandogli un bacio sulla fronte «Ti amo principe, spero tu possa perdonarmi» sussurrò prendendo poi la sua spada poggiata sulla poltrona accanto al letto.
Aprì le tende e diede un ultimo sguardo a Taehyung che nel sonno disse il suo nome, stringendosi poi al cuscino accanto a lui.
Jungkook sentì il suo preso in una morsa ed era tentato di tornare in quel letto con lui; ma ormai la decisione era presa e aveva troppe questioni importanti da risolvere.
Per questo uscì dal suo tendone, diretto a passo spedito verso la piccola Arena improvvisata per l'evento.
Vedeva già vari spettatori prendere il loro posto e con loro i due sovrani che portarono lo sguardo su di lui.
Vide il Re fargli un cenno con la testa come se gli stesse augurando buona fortuna, ma c'era anche altro nel suo sguardo.
Una sorta di preoccupazione forse?
Jungkook ricambiò il gesto con un leggero inchino, entrando nell'arena per potersi preparare e riscaldare.
Venendo raggiunto poco dopo dai suoi compagni.
«Quindi hai deciso?» sussurrò Namjoon poggiandosi alla staccionata ricevendo solamente un gesto di assenso «Taehyung non lo sa vero?» si intromise Jimin guardandolo, visto che aveva notato l'assenza del principe.
«Non ce l'ho fatta a dirglielo, non dopo questa notte..quando si sveglierà scoprirà tutto» disse con tono colpevole, estraendo poi la spada dal suo fodero «Ho sbagliato ragazzi lo so..ma volevo che questa notte riuscisse a dormire, che fosse speciale nel caso fosse l'ultima»
I tre ragazzi si guardarono l'un l'altro con occhi preoccupati, tutti sapevano a cosa andava incontro il corvino «Jungkook, andrà tutto bene» disse Hoseok provando come sempre a mantenere la sua aria positiva; ma anche lui come tutti aveva paura.
«Per Sehun?» disse Jimin portando un pugno verso di lui, non nascondendo i suoi occhi lucidi «Per Sehun» sussurrò Namjoon unendo il pugno al suo seguito da Hoseok.
Jungkook guardo i suoi tre amici accennando un sorriso, poggiando una mano sui loro pugni «Per Sehun, per Taehyung» aggiunse perché oltre per suo fratello, lo faceva anche per il principe; per colui che amava e avrebbe lottato per tenersi e guadagnarsi il suo amore.
Poco dopo fece il suo ingresso Jackson seguito da Bogum.
I loro occhi su incontrarono subito, con aria di sfida e Jackson non nascose anche un po' di sorpresa.
«Bene, non sei scappato..ammirevole» disse avvicinandosi a Jungkook «Credevo che il principe ti avesse messo in guardia..ma a quanto pare vuoi raggiungere tuo fratello»
Il corvino strinse un pugno cercando di resistere da non spaccargli la faccia «Ehi! Come ti permetti brut-» Jimin si stava scagliando contro di lui come una belva, ma venne fermato da Namjoon.
«Magari sarai tu a raggiungerlo» parlò Jungkook ed era la prima volta dall'inizio di quelle gare che gli rispondeva «E fidati, non avrò pietà» disse arrivandogli a un palmo dal viso.
«Ti ho già battuto una volta ricordi?» gli disse Jackson con un ghigno nascondendo la sua irritazione «Non sono più quel Jungkook, sono un mercenario» rispose a tono il corvino non facendo vacillare nemmeno per un secondo la sua sicurezza.
Non avrebbe ceduto alle sue provocazioni.
«Questo è tutto da vedere» sussurrò Jackson prima di allontanarsi da lui per andare a prepararsi.
«Jungkook» lo richiamò Namjoon porgendogli la sua spada «Fagli il culo» disse non sopportando più quella faccia tosta e piena di se del principe Jackson.
Il corvino annuì e iniziò il suo riscaldamento, mantenendo la mente concentrata; anche se ogni tanto gli appariva il viso Taehyung davanti.
Chiuse gli occhi portandosi una mano sul fianco, sapendo che non era ancora perfettamente guarito; ma non sarebbe stato quello a fermarlo.
Poco dopo si sentì la tromba che segnalava l'inizio della sfida, era arrivato il momento.
I due sfidanti si mise al centro del campo, l'uno di fronte all'altro mentre il giudice spiegava le regole.
Ma entrambi sapevano che sarebbe stato difficile seguire quelle regole «Che vinca il migliore» disse l'uomo dalla folta barba grigia, prima di allontanarsi e prendere il suo posto accanto agli altri giudici.
I due ragazzi estrassero le loro spade, lanciando via le fodere; prima di incrociarle e far risuonare il tintinnio delle lame.
Dopo di che si separarono allontanandosi di qualche metro e adesso non restava che aspettare il segnale.
Jungkook non tolse gli occhi da Jackson nemmeno per un istante, buttando poi lontano da se lo scudo.
Voleva affrontarlo come si deve, senza difese solo lui e la sua spada.
Al suo della tromba i due ragazzi rimasero a girarsi per un attimo attorno, per studiarsi.
Il primo ad attaccare fu Jackson ma con prontezza ogni suo colpo venne bloccato da Jungkook anche con una certa facilità.
Ma il corvino sapeva che non si stava impegnando, Jackson stava giocando con lui prima di iniziare a fare sul serio.
Si sentivano le urla di incitazione degli spettatori, insieme al rumore metallico delle loro lame ad ogni scontro.
Dopo alcuni colpi, fu Jungkook questa volta ad attaccare ma a differenza sua non aveva alcune intenzione di giocare.
Voleva porre fine a tutto quello il più velocemente possibile.
Stradava quasi senza sosta, mentre Jackson parava ogni suo colpo.
Non sarebbe stato così facile, entrambi conoscevano i colpi dell'altro ancora prima di compierli; quello era il risultato dei loro allenamenti.
Era davvero un incontro alla pari.
Almeno finché Jackson non riuscì a fargli uno sgambetto e farlo cadere a terra.
Provò a colpirlo, ma Jungkook fu più veloce portando la sua spada davanti al suo e spingendolo; per rotolare a terra e rialzarsi appena in tempo per parare un altro colpo.
Aveva un leggero fiatone e il sudore iniziava a coprirli il corpo «Che c'è? Sei già stanco?» lo prese in giro Jackson attaccando nuovamente «È questa la forza del Jungkook mercenario?!» esclamò iniziando a sopraffarlo.
Il corvino parava ogni colpo, finché non si ritrovò con a schiena bloccata alla staccionata.
Schivò un altro colpo e la spada si conficcò nel legno dandogli l'occasione per colpirlo con un calcio allo stomaco.
Jackson emise un lamento, mentre indietreggiava con una mano sull'addome «Mi sto solo riscaldando» disse Jungkook facendo roteare la spada nella mano, non si sarebbe arrese per niente al mondo.
«Pensi davvero di avere la meglio su di me?!» esclamò Jackson tornando all'attacco e questa non si stava decisamente trattenendo.
Jungkook schivava ogni colpo, ma era difficile.
La ferita al fianco iniziava a farsi sentire e temeva davvero che si sarebbe riaperta da un momento all'altro.
Si distrasse in secondo e Jackson riuscì a ferirlo su un braccio che per un attimo ci fece perdere la presa sulla sua spada.
Emise un piccolo verso di dolore, portando una mano sul taglio sentendola bagnarsi di sangue.
«Ti fai fermare da un misero taglietto?» disse Jackson emettendo una risata di scherno.
Jungkook riportò lo sguardo su di lui e sospiro sentì infervorare dalla rabbia, sapeva che non doveva farsi trascinare dalle sue provocazioni.
Ma per troppo aveva sopportato.
Si scagliò su di lui ignorando il dolore che provava al corpo, voleva togliergli quel sorrisetto dal viso.
«Ma guardati» disse Jackson parando i suoi colpi con una tale facilità «Sei patetico» Jungkook colpiva sempre più forte provando ad ignorare le sue parole «Arrenditi! Possibile che non lo capisci? Non hai speranze con me» disse ancora Jackson riuscendo a spingerlo lontano, bloccando poi a terra.
Jungkook parò con la sua spada la lama di Jackson, entrambi faceva resistenza.
Il corvino provò a liberarsi da lui, ma il dolore al fianco e al braccio gli dimezzava le forze.
«Guardati! Proprio come quel giorno» rise Jackson mentre continuava a spingere la spada verso il suo collo «Ma questa volta non ci sarà il tuo fratellino a proteggerti, sei debole»
Ad ogni parola Jungkook si accendeva sempre di più, mentre davanti a lui compariva il viso di Sehun, quasi in un flash «Peccato che il principe Taehyung non sia qui a vedere la tua disfatta» continuò Jackson riuscendo a disarmarlo, puntandogli la lama al collo «Tranquillo mi prenderò io cura di lui, non soffrirà molto»
Jungkook spalancò gli occhi, ormai la sua furia era incontrollabile.
Riuscì a togliersi Jackson di dosso e allo stesso tempo sentì la sua ferita riaprirsi; ma non gli importava.
Sembrava che il dolore fosse passato in secondo piano, si scagliò su di lui tirandogli una testa talmente forte da potergli rompere il naso.
Continuò a colpirlo a mani nude, dopo averlo disarmato a suo volta.
Non controllava il suo corpo, non era più lui.
Continuando a tirargli pugni dritto sul viso senza sosta.
Jackson riuscì a parare un suo colpo e improvvisamente si trovarono a combattere a terra «Sei un debole!» esclamò Jackson colpendo sul fianco ferito «È colpa tua se tuo fratello è morto!»
A quelle parole Jungkook emise un urlo di rabbia e lo colpì con tutta la forza che aveva; atterrandoli a terra e afferrando la spada vicino a lui, sollevandola in aria pronto a colpire.
Jackson era inerme a terra, il volto sanguinante come il suo ma sul volto un sorriso divertito «Non hai il coraggio, sei solo un fallito, Taehyung merita più di te»
Intorno a loro c'era silenzio, gli spettatori si era ammutoliti quasi increduli e confuso da ciò che stava succedendo.
Il corpo del corvino venne pervaso da dei tremori incontrollati «Aaah!» esclamò lasciando libero sfogo a tutta la furia che aveva dentro, la rabbia, il dolore e la disperazione.
Calò la spada ma propio in quell'istante a sferzare l'aria fu un altro urlo, un'altra voce che lui riconobbe all'istante e che gli fece bloccare dall'affondare la punta della spada a un centimetro dal petto di Jackson.
«Jungkook no! Fermo!»

✨✨✨
Suspance!

𝑅𝑂𝑌𝐴𝐿 𝐿𝑂𝑉𝐸Where stories live. Discover now