꧁ 𝟑𝟔 ꧂

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Taehyung non sapeva dove si trovava, ma ciò che aveva capito era che ormai si era fatta notte.
Aveva ancora le mani legate e la bocca coperta, gli aveva pure legato le caviglie per farlo smettere di scalciare eppure non si arrendeva.
Provava in tutti i modi a liberarsi, sentendo le corse bruciargli i polsi ma non gli importava.
Era in una stanza per lui claustrofobica, con una sola piccola finestra coperta da delle tende; delle candele poste accanto al letto su cui si trovava.
Era da solo, ma sapeva che fuori c'erano due guardie a controllarlo.
Si guardava attorno per farsi venire una idea e per si illuminò.
Se fosse riuscito ad avvicinarsi a una delle candele avrebbe potuto bruciare le corde che gli legavano i polsi; ma sapeva che con i piedi legati non sarebbe stato semplice.
Provò ad avvicinarsi, trascinandosi con le gambe sul letto; ma bloccandosi quando sentì dei passi avvicinarsi alla porta.
Subito assunse in aria seria e priva di paura; non doveva farsi vedere spaventato.
«Principe» lo salutò Jackson con quel sorriso che avrebbe voluto strappargli dal viso; si avvicinò per abbassargli il bavaglio e Taehyung immediatamente provò morderlo una volta libero.
Affondò più che riuscì i denti sentendo Jackson lamentarsi e allontanarsi di scatto, tenendosi la mano.
Taehyung fece un sorrisetto soddisfatto prima di ricevere uno schiaffo, forte che gli fece voltare automaticamente il viso «Vedi di stare al tuo posto!» gli intimo Jackson afferrandolo per i capelli.
«Mai, non mi abbasserò mai a te» sputò Taehyung, non si sarebbe mai sottomesso a lui.
«Perché vuoi rendere tutto più difficile? Sarebbe molto più semplice se ti donassi a me» disse Jackson accarezzandogli il viso con le altre mani e Taehyung provò in tutti i modi a sfuggire al suo tocco «Te lo già detto» disse strignendo i denti e fissando i suoi occhi nei suoi, con determinazione «Piuttosto preferisco morire»
Jackson sospiró cercando di mantenere la calma «Proprio non capisci vero? Non hai scelta» rise «Sai cosa mi sono venuti a riferire?»
Taehyung scosse appena il viso, sentendosi improvvisamente più agitato; vedendolo avvicinarsi poi al suo orecchio «Il campo è distrutto, lo abbiamo dato alle fiamme..i tuoi sono scomparsi sicuramente morti; come tutti gli altri»
Taehyung avrebbe voluto mettersi a urlare che non ci credeva; non era vero.
I suoi erano vivi, Jimin e gli altri erano vivi..Jungkook era vivo e lo stava cercando e lo avrebbe portato via.
Eppure non gli usì nemmeno un suono, come se la sua voce fosse scomparsa «Non ti resto che io» aggiunse poi Jackson allontanandosi per poi; senza che Taehyung se lo aspettasse; baciarlo.
Immediatamente si dimenò ma la presa su di lui era ferrea e quel bacio così rude da essere disgustoso.
Avrebbe voluto vomitare.
Gli morse con forza il labbro, guardandolo in cagnesco aspettandosi un altro colpo che però non arrivò «Non farai così per sempre» disse Jackson portandosi una mano al labbro da cui perdeva sangue «Sai..ammiro questo tuo carattere così combattivo, lo trovo eccitante»
Taehyung fece una smorfia di disgusto senza staccare gli occhi dai suoi «Non sarò mai tuo!» esclamò con rabbia, avrebbe voluto colpirlo.
Jackson scosse il viso mettendosi a ridere divertito «Sei così ingenuo, continua a sperare ma sappiamo entrambi che non sarà così» disse avvicinandosi verso la porta e aprendola «Ti conviene dormire, occhio alle pulci»
Taehyung lo guardò fincò non si ritrovò a fissare quel legno marcio della porta e solo il quel istante si lasciò sfuggire alcune lacrime.
Si mise su un fianco su quel vecchio materasso e chiuse gli occhi; aveva abbandonato per quel momento il suo piano.
Voleva immaginarsi il viso di Jungkook, quello dei serio genitori; loro che venivano a prenderlo e lo portavano via.
Che tutto quello non stesse succedendo, che lui stesse dormendo; ma non era così e lo sapeva bene.
«Ti prego Jungkook fai in fretta» disse stringendosi su se stesso per il freddo in quella stanza «Sono qui..»

Jungkook tornò all'accampamento pieno di rabbia.
Aveva perso Taehyung nel bosco per colpa del buio, non si era arreso fino all'ultimo.
Ma sapeva che sarebbe stato inutile, la notte in mezzo la foresta era troppo fitta e poi aveva lasciato tutti alla battaglia.
Quando arrivò al campo, la prima cosa che poté notare fu un fitto fumo che si inalzava verso il cielo.
Scese da cavallo e prosegui a piedi, guardandosi attorno.
Avevano dato fuoco ad ogni tenda, tavoli, alle armi; rimaneva davvero poco; tutto era ridotto in cenere.
Vide molti corpi atterra, alcuni erano dei nemici altri, purtroppo, erano soldati del Re.
Molte delle persone scappate; eppure erano tornate, per dare una mano ai feriti.
Esaminava ogni corpo a terra, nella speranza di non vedere nessuno dei suoi compagni tra loro.
«Jungkook!» si sentì chiamare e quando volto la testa  si sentì stritolare in un abbraccio «Sei qui! Non ti trovavamo» esclamo Jimin, nella sua voce era palese sentire la sua preoccupazione e la paura di quei momenti.
Jungkook ricambiò la stretta, ma dovette staccarsi quando sentì una fitta al fianco; dove si era riaperta la ferita.
Non si era nemmeno reso conto, il suo unico pensiero era stato Taehyung da non sentire nemmeno il dolore.
«La ferita! Dobbiamo subito portarti da Seokjin» disse Jimin ma Jungkook scosse il viso.
Aveva bisogno di un attimo per riordinare le idee.
Si sedette su un ammasso di oggetti ormai completamente annerato per la cenere e le fiamme.
«Jungkook, meno male stai bene» questa volta fu la voce di Hoseok a raggiungerli, il suo fiato era corto come se avesse corso una maratona.
«Si si, nulla di grave» disse il corvino portando lo sguardo su di loro «Voi state tutti bene? Dov'è Namjoon?» chiese accorgendosi dalla sua assenza.
Hoseok e Jimin si rivolsero uno sguardo che a Jungkook non parve nulla di buono «Ragazzi» li richiamò con tono duro, odiava quando non gli bene a dette le cose; ma nella sua voce si potè percepire la preoccupazione.
«Seokjin si sta occupando di lui..è stato ferito mentre portava in salvo dei bambini» spiega Hoseok abbassando lo sguardo.
Jungkook sentì un'altra pugnalata, quella giornata non poteva andare peggio di così «Portatemi da lui» disse alzandosi e tenendosi una mano sul fianco.
Jimin gli fu subito accanto, nel caso avesse bisogno di un appoggio se si fosse sentito debole.
Arrivarono ad un tendone, l'unico ancora abbastanza intatto, da cui faceva un grande via via di persone.
«Qualcuno qui!» disse Hoseok, aprendo le tende.
Jungkook spalancò gli occhi, c'erano feriti ovunque; chi più gravi chi meno; ma la quantitá era notevole.
Donne, soldati, anziani e quel che peggio anche alcuni bambini.
Quel bastardo deve aver dato l'ordine di non risparmiare nessuno.
Jimin provò a convincerlo a farlo sedere su una delle coperte a terra, ma non volle sentire ragioni.
Si guardò attorno, camminando tra i feriti finché non vide la figura di Namjoon steso a terra con una gamba fasciata e alcune bruciature superficiali.
«Jungkook, Dio sei salvo» disse Namjoon voltando la testa verso di lui, la voce debole.
«Si, tu sei uno straccio invece» scherzò il corvino inginocchiandosi accanto a lui, provando a smorzare la tensione e nascondere la rabbia «Oh si ho visto giorni migliori» mormorò Namjoon ridacchiando, prima di venire colpito da un colpo di tosse per via del fumo inalato «Almeno quei bambini stanno bene» disse indicando con un cenno della testa, due bambini poco più lontani; Sunhee e Chin-ae.
Jungkooo li guardò con attenzione e per fortuna sembravano stare bene; solo qualche graffio qua e là.
«Taehyung?» chiese Namjoon tornando a guardarlo e subito il viso di Jungkook si contorse in una smorfia di rabbia e tristezza «L-L'ho perso..nel bosco, ci ho provato ma era così buio io..» disse con voce tremante mentre tratteneva delle lacrime dal nervoso.
«Jungkook...» mormorò Hoseok poggiandogli una mano sulla spalla, non sapendo esattamente cosa dire al suo amico per calmarlo; poteva capire cosa provava solo in parte come anche il resto dei suoi compagni.
Taehyung era diventanti importante anche per loro, un amico con cui poter parlare e confidarsi e il pensiero che fosse in pericolo li attanagliava il petto.
Ma sapeva che più tutti era il corvino quello che in questo momento stava soffrendo le pene più grandi.
Jungkook scosse il viso, abbassando il capo e stringendo i pugni «Avrei dovuto proteggerlo»
«E lo hai fatto» disse la voce di Jimin voltandolo verso di lui, notando i suoi occhi lucidi dallo sforzo di non piangere «Ma da solo non puoi farcela, ti aiuteremo noi»
«No!» esclamò allontanandosi «Non potete vi farete male anche voi!»
Jimin provò a dire qualcosa ma venne interrotto ancora prima di iniziare «È..è tutta colpa mia» mormorò e finalmente le lacrime scesero sul suo viso «Colpa mia..non so difendere nessuno! Taehyung! Voi..mio fratello!» cadde in ginocchio e per un attimo i suoi compagni si guardarono perplessi.
Mai, da quando si conosceva, avevano visto Jungkook piangere, così vulnerabile.
Mai si era dimostrato così agli occhi di qualcuno «Chi sta con me soffre..» singhiozzò portandosi le mani sul viso.
Jimin si inginocchiò davanti a lui, togliendogli le mani dal volto e guardandolo con un sorriso «Non è colpa tua» sussurrò con tono convinto «Quando la smetterai; non perderai ne noi e ne Taehyung perche questa volta non sei solo»
Jungkook lo guardo negli quasi con disperazione, aveva paura; per la prima volta in vita sua risentiva quel sentimento che pensava di aver perso «Non abbatterti, Taehyung non vorrebbe questo» aggiunse Hoseok aiutandolo ad alzarsi.
Jungkook tiro su con il naso, asciugandosi poi gli occhi velocemente, provando a riprendersi «Ragazzi..»
«Ehi ragazzino» lo richiamò Namjoon «Tira fuori le palle e fai il culo a Jackson da parte mia» disse provando a farlo tornare in se, a motivarlo «Non vorrai mica darla vinta a quel bastardo? Vuoi che sappia che quelle lacrime sono dovute a causa sua!»
Jungkook scosse il viso con decisione, ma cosa ci poteva fare?
Taehyung non era lì con lui, non sapeva dove si trovava, in che condizioni fosse; il non sapere lo faceva impazzire.
«Vieni, dobbiamo pensare a ricucire la ferita» disse Jimin non essedendosi dimenticato, non voleva che peggiorasse.
Questa volta senza ribattere Jungkook si sedette su un telo a terra e si lascio curare, in silenzio mentre provava a ritornare con la mente lucida «Sono sicuro che Taehyung si sta difendendo» sussurrò Jimin mentre era intento a togliergli i vestiti sporchi da terra, cenere e sangue «Non avrà una gran forza fisica..ma il suo animo è forte, non si piegherà facilmente»
Jungkook ascoltava ogni parola con attenzione tenendo il viso basso, ad ogni parola si immaginava il suo volto, lo immaginava mentre si dimenava e rispondeva a tono come solo lui sapeva fare è inevitabilmente un sorrisetto comparve sul volto di Jungkook al pensiero di Taehyung insultare Jackson e discutere con lui «Si ha un bel caratterino» sussurrò prima di fare una smorfia appena arrivano alla ferita sul fianco.
«Ora stenditi..dobbiamo ricucire» disse Jimin facendolo stendere delicatamente, mentre Jungkook pensava già a un piano per andare a riprendersi Taehyung, uccidere Jackson e ritornare a casa.
Chiuse gli occhi, immaginandosi il volto di Taehyung, la sua voce e il suo tocco e inevitabilmente gli venne in mente la scorse la notte; dove Taehyung gli aveva confessato che lo amava consumando subito dopo il loro amore in modo lento e passionale.
Non poteva accettare che quella fosse l'ultima volta in cui avrebbe potuto amarlo in quel modo.
«Resistiti amore mio..arrivo presto»

✨✨✨
Fa schifo lo so scusatemi :(((
Comunque
Sono tornata gente, ora penserò a scrivere meglio i prossimi capitoli, questo è un po' di passaggio.
Sicuramente ci saranno degli errori.

𝑅𝑂𝑌𝐴𝐿 𝐿𝑂𝑉𝐸Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt