5. Mister io-sono-il-meglio-del-mondo

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"Io davvero non ci credo!" Beverly mi guarda scioccata ed io rido della sua espressione continuando a mangiare questa pizza d'asporto che mi fa scendere tutti i santi pregando di ritornare presto in Italia. Sono seduta allo sgabello del bancone della piccola cucina della 41B, Beverly e Earleen sono sedute sul mio letto, Adalina e Chad sono stesi sul letto di lei e mia madre è seduta sullo sgabello accanto a me.

"E quindi il ragazzino era un mio fan?"

"Katie non stiamo parlando di te." La prende in giro Leen e mia madre alza le mani in segno di resa.

In questa settimana ho stretto sempre di più con mia madre e con le altre ragazze, anche Chad è davvero una buona compagnia e mi dispiace che debba sopportare i nostri gossip da ragazzine, è davvero un ragazzo con il cuore d'oro ed è visibilmente innamorato della caliente Ada, tanto da arrivare addirittura a darci qualche consiglio ogni tanto, segno che ci ascolta davvero. Il mio lavoro da Anne inoltre è molto piacevole, lei è davvero una brava donna e ogni volta si stupisce del fatto che non do segni di follia nei confronti di suo figlio, al momento è proprio di questo che stiamo parlando: sono durata più di una settimana di lavoro da Anne.

"Oggi devi lavorare?" Mi chiede mamma.

"Sì, la raggiungo tra poco, non ho lezione questa mattina quindi pranzo con lei."

"David sta impazzendo per incastrarti l'orario."

"Non deve mamma, devo riuscire a gestire le cose da me."

"Lo so, ma David cerca un po' di ingraziarti." Ridacchiamo tutte.

"Vuoi un passaggio Venus?" Mi chiede Beverly.

"Sì Bev, ho dimenticato di fare benzina alla macchina."

"Venus! Sono quattro giorni che sei senza benzina!" Mi rimprovera mamma.

"Sì sì lo so, quando torno ci vado, lo giuro." Dico per l'ennesima volta e infatti alza gli occhi al cielo.

"Okay damigelle credo sia ora di smistarci, Katie deve andare a prendere i figli di Jenkins, Bev e Venus vanno dalla Twist, io ho lezione ed è ora di lasciare da soli Ada e Chad!" Earleen si alza dal letto e riceve un cuscino in faccia dalla spagnola che la insulta nella sua lingua. Mamma è la prima a correre via dall'appartamento rendendosi conto di essere in ritardo, io lavo i denti e raggiungo Bev nel parcheggio del campus dove lei al posto di guida ripassa il lucidalabbra dallo specchietto.

"Bev, dai andiamo, ti ho detto che Harry non è mai a casa, abita non so dove." Critico il suo acconciarsi.

"Non si sa mai Venus, magari è lì proprio oggi, mi guarda e rimane folgorato da me e mi chiede di sposarlo."

"Certo Beverly, mister sono-abituato-a-modelle-di-Victoria's-Secret ti chiederà senz'altro di sposarlo se ti guarda."

"Mi stai dando del cesso?"

"No, assolutamente, ma diciamo che ha altri standard."

"Io sono gli standard di Harry Styles."

"Okay ne sei proprio convinta." Mi arrendo quando lei spegne la sua Audi davanti al cottage e finisce di sistemarsi la piega.

"Come sto?"

"Beverly dannazione! Non devi neanche scendere da quest'auto!"

"Più acida del solito oggi Venus, dai porta il tuo culo sodo fuori, ho bisogno di un caffè da Starbucks!" Non si offende ed io la saluto prima di fiondarmi in casa Twist di cui adesso ho la chiave del cancelletto per evitare che Cedar debba ogni volta attraversare tutti gli ettari di giardino. Anne è proprio lì, stesa sul lettino di fronte la piscina che si gode il sole nel suo costume intero.

"Anne!"

"Venus, baby! Ti stavo aspettando!"

"Beverly mi ha fatta un po' tardare." Mento per non rivelarle che ormai nella 41B ogni mattina si parla almeno due ore del mio nuovo lavoro.

"Oh non preoccuparti, vedo che hai portato un libro. Hai da studiare oggi?"

"Letteratura inglese."

"Posso darti una mano se vuoi, però adesso sei tu che aiuti me, okay?" Annuisco.

"In cosa dovrei aiutarti?"

"Oggi lo preparo io il pranzo, mi va proprio di cucinare, in più è già mezzogiorno, diamoci una mossa baby." Il nomignolo baby è ormai ricorrente sulle labbra di Anne che non perde occasione per chiamarmi così, non mi dà fastidio visto che non vado pazza per il mio nome ma è sempre un po' strambo. Di solito quei nomignoli li usano i ragazzacci degli anni '50 per le loro piccole e invece è una signora di 50 anni ad affibbiarmelo. In cucina ci muoviamo in simbiosi fino a quando il campanello non suona e lei pulisce le sue mani sullo strofinaccio.

"Questo dev'essere Cedar, Venus tu continua a tagliare i pomodorini, io vado alla porta." Lancia lo straccio sul bancone ed esce dalla cucina per andare verso la porta. Io continuo a tagliare i pomodorini fischiettando, mi giro verso il lavello e sciacquo il coltello utilizzato mentre i passi si avvicinano di nuovo alla cucina.

"Anne, ho finito di tagliare qui, cosa faccio adesso?"

"Sì, molti mi dicono di somigliare a mia madre." Quando una voce roca giunge alle mie orecchie, mi volto come scottata da acqua bollente ed Harry Styles, in tutto il suo fascino e la sua altezza è davanti a me con le mani incrociate dietro la schiena e sua madre sorridente al lato che si appoggia al suo gomito e lo guarda adorante.

"Signor Styles, non sapevo sarebbe arrivato."

"Neanche io sapevo ci fosse una ragazzina che gira per casa mia."

"Harry, non essere scorbutico come sempre. Venus è davvero gentile, non è una di quelle tue fan sociopatiche." Harry mi guarda con un sopracciglio alzato senza staccare il suo sguardo dal mio come se volesse cercare la fregatura. Non la trova però, io ascoltavo gli One Direction come ogni quattordicenne dell'epoca, so chi è, lo trovo un bel ragazzo e mi fa piacere averlo davanti, ma non mi fa l'effetto che crede di fare su tutte. Harry Styles per me è un comune mortale.

"Venus? Ti chiami Venus?" Si beffa di me.

"Sì e lei si chiama Harry ma non rido di lei."

"Venus è davvero un peperino Harry, per quello è ancora qui. Non cede, non ci provare nemmeno." Ride sua mamma della nostra piccola faida. Mi piace passare del tempo con Anne, mi piace il mio lavoro e speravo sinceramente di non incontrarlo mai per dimostrare ad Anne che non è quello il mio obbiettivo. Ma a quanto pare mister io-sono-il-meglio-del-mondo non è d'accordo con i miei piani.

"Dai, finiamo di cucinare." Continua la donna mentre Harry lascia la cucina.

"Anne, tu sapevi sarebbe venuto, perché non me lo hai detto?"

"Ti saresti innervosita inutilmente, non badare a lui. Fa così con tutti, non può mica fidarsi del primo che passa, però sono sicura cambierà idea su di te vedendo la tua genuinità. In più dobbiamo ancora dirgli chi è tua madre, allora impazzirà." Mi fa l'occhiolino e butta la pasta dopo che l'acqua bolle come io le ho indicato.

My Aphrodite [h.s]Where stories live. Discover now