47. Non me ne vogliano Meredith o Arthur

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Il mio sguardo punta fuori dal finestrino mentre un silenzio tombale accompagna il nostro viaggio da ormai due ore. Ho parlato solo per dire ad Arthur di allungare il giro e non tornare a casa fino a quando non starò meglio ma adesso il silenzio pesa e viene interrotto solo dai miei singhiozzi.

Mio marito guarda avanti sulla strada, gli occhi sono ancora un po' arrossati e so che vorrebbe dire tante cose, è il suo modo di elaborare le situazioni ma rispetta il mio voler stare totalmente zitta. Rifiuto l'ennesima chiamata di Edward che mi sta chiamando da ormai un'ora e mezza.

"Dovresti rispondergli, si sta sicuramente preoccupando."

"Chiamalo tu e metti il vivavoce, non ho voglia di parlare." Arthur sospira ed esegue mentre gli squilli rimbombano nel veicolo.

"Santo Cielo finalmente qualcuno si degna di rispondermi."

"Cosa c'è Edward?"

"Perché mamma non risponde?"

"Edward, ho chiesto cosa c'è."

"Lo ha saputo, vero?"

"Saputo cosa?"

"Papà, Harry Styles è morto in un incidente, c'è il telegiornale su ogni canale e ne stanno parlando tutti." Un singhiozzo sfugge dalla mia bocca mentre il mio pianto desolato ricomincia.

"È lei? Come sta?"

"Edward, come vuoi che stia? Abbiamo accompagnato noi Meredith sul luogo dell'incidente, siamo stati i primi a saperlo, con lei ovviamente."

"Mamma è distrutta allora."

"Sì Edward, sta malissimo, potrai immaginare."

"Anche a me dispiace tantissimo, cazzo quell'uomo era un genio, non posso crederci ci sarà un mondo senza di lui."

"Tua madre ha perso un carissimo amico Edward, vorrei starle accanto adesso."

"Anche io voglio farlo, non chiudere. Zia Leen comunque ha chiamato, domani ci saranno i funerali ed io ovviamente ci andrò solo che non so se andarci con voi o con il resto della casa discografica."

Sposto lo sguardo sul telefono, domani mio figlio andrà al funerale di suo padre e si preoccupa con chi dovrebbe andarci.

"Chissà come si sente Meredith, se solo avesse chiamato prima..."

"Harry si è suicidato." Parlo finalmente.

"Cosa?"

"Lui si è suicidato, sarebbe morto a breve per una leucemia dato che non voleva fare la chemio e ha preferito fare la sua solita uscita d'effetto. Non è colpa di nessuno."

"Cazzo non lo sapevo."

"Non lo sapeva nessuno, solo Meredith, ci era sorto il dubbio quando ci ha detto che aveva già fatto testamento e dunque ci ha rivelato l'arcano. Ecco svelato il mistero."

"È comunque una perdita enorme, soprattutto per voi."

"Stai tornando a casa? Grace piange, ha capito che succede dalla tv." Continua dopo un attimo di silenzio.

"Sì tra poco sarò di ritorno."

"Mamma, non scappare come sempre e vienici adesso a casa, siamo la tua famiglia, puoi mostrarti debole a volte davanti a noi." Non ho ascoltato il resto della conversazione e semplicemente annuisco verso mio marito che inizia a percorrere la strada per portarci a casa. Edward è fuori da essa, seduto sui gradini davanti al cancelletto palesemente triste.

Appena esco dalla macchina mi viene incontro e mi abbraccia liberandosi in un pianto esasperato. Non so per quanto tempo io e mio figlio siamo rimasti così, so solo che nel frattempo erano addirittura arrivati dei paparazzi ed Arthur aveva iniziato a gridare sostenendo che non avessero un minimo di rispetto e che ovviamente la nostra famiglia era in lutto.

Il giorno dopo non so come avessi raccolto la forza per andare al funerale, avevo persino dormito separata da Arthur e mi ero crogiolata nel dolore e nel silenzio più totale non riuscendo ad indossare alcun tipo di maschera. Tutto il mondo alla fine sapeva ciò che era successo tra me e Harry e tutto il mondo conosceva il particolare legame che c'era tra noi due, nessuno si era stupito di come io non riuscissi a trattenere le lacrime o quell'espressione addolorata.

Alla fine Edward stava con noi, nel gruppo di famiglia, e tutti erano accorsi per il funerale, i fan attendevano fuori tacendo rispettosamente mentre dentro la chiesa si teneva la cerimonia, la bara era stata chiusa in precedenza perché il corpo di Harry era rimasto sfregiato dall'incidente e dunque era orribile a detta di Meredith che in lacrime aveva appena concluso il discorso. Parlarono tutti, anche i suoi vecchi compagni degli One Direction, fino a quando ovviamente toccò a me.

"Buongiorno a tutti, oddio buongiorno, è un giorno terribile, abbiamo perso un artista straordinario, un amico, un fidanzato, un figlio, una persona piena di talento e di una bontà unica. Harry è stato davvero tanto per me, mi ha sempre sostenuta e supportata soprattutto nel momento che è stato più difficile per me. Non mi vergogno a dire che gelosamente custodisco ancora l'anello con cui mi chiese di sposarmi e ripenso ancora a quel periodo come uno dei migliori della mia vita. Ricordo che all'epoca volevo che la storia tra me e Harry non fosse mai finita perché lui aveva una capacità di farti stare bene sovrannaturale, aveva un'attenzione particolare per tutti quelli a cui voleva bene e mai ho dimenticato la sensazione di svegliarsi e averlo accanto o di sentirlo comporre per casa. Di Harry mi restano fantastiche canzoni che ha scritto per me e non me ne vogliano Meredith o Arthur quando dico che una parte di me fino a qualche giorno fa era ancora gelosa e innamorata di quel ragazzone che provava vestiti strambi nel nostro salotto e di quella ragazzina che sorrideva ad ogni sua posa. Mi mancherai Harry, so che mi ascolti ovunque tu sia e io ho sperato fino all'ultimo che questa storia non fosse vera, mi mancherai da morire ma ti porterò nel cuore come ho sempre fatto, ti voglio bene." Concludo la lettura delle parole che avevo scritto per lui e torno in lacrime al mio posto dove mio marito mi accarezza e consola.

I miei figli mi guardano con un sorriso amaro sul volto e spero abbiano compreso il mio discorso.

Ho ovviamente omesso il fatto che Harry mi ha lasciato più di qualche canzone, mi ha lasciato un figlio, un figlio tra l'altro identico a lui che non permetterà mai io lo dimentichi. Edward è effettivamente ciò che di meglio mi potesse lasciare ed io nella mia mente lo ringrazio ogni giorno.

Guardo il mio primogenito che per la prima volta dopo tanti anni sta piangendo per aver perso il suo mito artistico e in fondo anche un grande amico, mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia per poi stringerlo a me mentre singhiozza sulla mia spalla.

My Aphrodite [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora