26. Fottuti paparazzi

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"Non ci credo che siamo riusciti ad organizzare un appuntamento solo qui." Rifletto guardando Harry mentre mangia il suo hamburger in un anonimo McDonald's di Roma, lui ridacchia con la bocca piena e ingoia il suo boccone prima di parlare.

"Piuttosto orribile essere Harry Styles e portare la donna che ami al Mc come primo appuntamento." La donna che ama, la sua donna e lui l'uomo che amo, il mio uomo. Io ed Harry stiamo insieme ormai da otto mesi e abbiamo anche ufficializzato la nostra relazione sui social e giornali, il tempo sta scorrendo veloce e a volte vorrei bloccarlo per godermi appieno la mia fortuna nell'avere Harry accanto a me. Il suono dei flash e le grida dei paparazzi sovrastano qualsiasi cosa ma è come se io ed il moro fossimo chiusi in una bolla e non ci importasse di tutto il mondo esterno.

"Sai, stavo pensando che, siccome ho chiuso il mio album e tu hai quasi finito la tua sessione, potremo impiegare maggio per cercare un appartamento nostro." Mi guarda incerto ed io per la prima volta, prendo davvero in considerazione la sua proposta.

"Harry in realtà ho ancora qualche esame da dare ma il punto è che per te sarebbe una spesa immensa avere sia la casa a Civita che un appartamento qui, sai a me non cambia niente, però a te sì invece."

"Venus, io ho voglia di viverti e ho vent' otto anni ormai, non voglio che la mia ragazza torni a casa sua la sera o la mattina come se avessi sedici anni. Non riesco più a svegliarmi e doverti chiamare per sentirti. Okay, prendiamoci i nostri tempi, magari chiediamo qualche consiglio a tuo padre prima, però sul serio io sono sicuro tu sia quella giusta per me." Gli sorrido ma un 'Harry' straziato rovina totalmente la nostra atmosfera.

"Fottuti paparazzi." Impreca infatti lui.

"Abbiamo finito, possiamo andare se vuoi."

"Sì, sarà meglio." Harry mi prende per mano e usciamo dal locale avendo pagato in anticipo ma i nostri movimenti sono limitati dall'orda di giornalisti fuori dal Mc.

"Harry! Venus! Una foto per la nostra rivista!"

"Da quanto tempo state insieme?"

"Venus, cosa ne pensa tua madre?"

"Harry! Questa è un'altra delle tante?"

"Hey ragazzi, occhi a me vi prego!"

Finalmente riusciamo ad entrare nella sua Range Rover ed Harry mette in moto senza riuscire effettivamente ad avanzare. Sbuffa come un toro e sento che si sta innervosendo.

"Harry, non perdere la pazienza, non giocare al loro gioco."

"Venus, sta zitta anche tu porca puttana." Grida e la sua voce rimbomba nell'abitacolo, mi zittisco per la rabbia in quanto non mi piace come mi si rivolge in questi casi mentre lui continua a strombazzare il clacson e ad imprecare.

"Venus. Non dirmi che ti sei offesa. Dai cazzo, lo sai che mi innervosisco ma non ce l'ho con te." Il silenzio continua a governare e lui sbuffa per l'ennesima volta questa sera.

"Resto a casa tua così domani prendiamo un appuntamento da tuo padre."

"No." Rispondo semplicemente e mi fiondo giù dalla macchina appena sotto il portone del mio condominio certa del fatto che Harry non possa scendere in quanto non c'è parcheggio. Arrivata a casa mia, ho il tempo di staccare i pensieri solo per venti minuti in quanto il citofono inizia a suonare ininterrottamente e so benissimo che la causa di questo baccano sia il mio fidanzato che ho lasciato giù. Riesco ad ignorarlo fin quando non inizia anche a chiamarmi sul cellulare impedendo il suo utilizzo.

"Harry, ho detto che devi andare a casa tua."

"Andiamo pupa, mi dispiace, ma adesso fammi salire dai."

"Buonanotte Harry."

"No, non so dove stare, sai che odio guidare di notte."

"Mi prendi per il culo? Pagati un albergo."

"Ma ho le mie cose da te, credevo di dover restare."

"Compra anche quelle."

"Sai cosa Venus Giove? Sono io a ritirare quello che ho detto stasera perché con te è fottutamente impossibile andare avanti! Ogni volta che mi sembra di mettere un passo in realtà ne facciamo due indietro ed io non ho tempo da perdere dietro una ragazzina!"

"Okay Harry, va benissimo. Buonanotte, sono davvero stanca." Riattacco il telefono ed utilizzo una scatola di Nike per sistemarci tutte le sue cose. Metto due passi fino all' Indigo ovvero l'hotel dove Harry si ferma ogni volta che viene a Roma e noto che i paparazzi sono in decine anche fuori di lì. Cerco di nascondermi più che posso ma so già che i titoli di domani parleranno di noi due.

"Buonasera, volevo recapitare questa scatola al signor Styles." Dico alla signorina in reception.

"Mi dispiace, non possiamo."

"Senta, sono Venus Giove, la sua fidanzata, può controllare ovunque. Io adesso le lascio questo pacco e me ne vado, confidando nel fatto che gli arriverà. Buonanotte." Quando esco infuriata alcuni paparazzi continuano a seguirmi essendo venuta a piedi e un agente della polizia municipale che per fortuna è qui, è costretto a scortarmi fino a casa. Dopo averlo ringraziato finalmente mi ritrovo nel mio letto in un'ampia sessione di relax. Una sola notifica compare sul mio telefono dopo un po' di tempo ed è un messaggio vocale di Harry che dura abbastanza ma decido comunque di ascoltare.

'Okay, mi è arrivata la tua scatola ed io davvero non so come interpretare questo gesto. Io dico solo che non ha senso tutto quello che stiamo facendo Venus, ci amiamo ed è palese ma non possiamo neanche continuare così. Non possiamo litigare per ogni cosa, sbagliamo entrambi e dobbiamo venirci incontro entrambi, dobbiamo imparare a non mandare sempre tutto all'aria cazzo. Mi hai rimandato la mia roba e mi hai lasciato in hotel per una semplice litigata che, rassegnati, sarà quotidiana per noi! I paparazzi ci seguiranno per sempre ed una volta potrei arrabbiarmi io, un'altra tu. Ma non è questo il punto Venus, il punto è che io sono uno stronzo iracondo e tu mi fai muro, sei pronta a mandarmi a fanculo ogni tre per due. Impara a combattere per le cose che ami. Se davvero mi ami. Buonanotte Venus, spero vorrai parlarmi quando sarai più calma e spero tu rifletta come farò io questa notte. Ti amo, pupa, come sempre e nonostante tutto.'

My Aphrodite [h.s]Where stories live. Discover now