33. Oddio papà

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"Venus, sai io provo ad aiutarti come sempre e come posso. Sono tua madre e questo non lo ignoro. Ma lui è tuo padre Venus, è stato più genitore di me ed è per questo che ti consiglio di restare a Roma e risolvere con lui anziché venire a ricorrere da me a Birmingham. Come credevi l'avrebbe presa? La sua bimba è incinta a vent'anni di uno con cui si è mollata."

"Mamma, non ho bisogno della predica anche da te."

"Ti sto dando un consiglio. Risolvi con tuo padre e poi te ne scappi dove vuoi."

"Okay, capito."

"Immagino dovrei annullare con Alessandro. La pancia si vede già?"

"No per fortuna, ma annulla comunque."

"In più dovresti farti qualche intervista. Harry ne ha già fatte tre."

"Non è una sfida tra me e lui e sai come la penso. Non farò alcuna intervista."

"Fa come vuoi Venus, come al solito. Ora devo andare, dovrei andare al cinema con David e mi devo preparare."

"Sì, ciao mamma e grazie."

"Signorina Giove, è pronta la cena. Può scendere." Una nostra cameriera mi avvisa per recarmi all'ennesimo pasto in cui io e mio padre siamo in silenzio e ai totali opposti.

"Ciao papà." Lui ovviamente non risponde.

"Non puoi continuare con questo mutismo, papà, almeno arrabbiati. Dimmi cosa non va."

"Cosa non va? Hai vent'anni Venus e sarai praticamente una madre single. Non sei neanche laureata e dubito ci riuscirai ormai, avrai mille cose da fare, anzi non so perché tu sia così tranquilla. Ho provato a crescerti lontano da tutto quello schifo e ti ho viziata nel modo maggiore possibile. Ti ho chiesto solo una cosa in cambio: non deludermi. Sei la mia unica figlia e ti ho amato più della mia stessa vita, immagini come mi senta io adesso? Avevo delle aspettative su di te Venus, molto alte, perché non ti manca nulla. E invece ti sei andata a prendere i casini con le tue mani."

"Non me la sono andata a cercare."

"Fare sesso senza protezioni, che è l'unico modo con cui si può avere un figlio, è proprio andarsela a cercare."

"Oddio papà, io ed Harry vivevamo insieme e mi ha chiesto di sposarlo. Non era chiunque, avevamo dei progetti."

"E infatti se tu stessi ancora con lui, credimi sarei al settimo cielo nel vederti costruire una famiglia ma non è così. E sei stata tu a lasciarlo! È assurdo!"

"Non sapevo ancora di essere incinta quando l'ho lasciato."

"A maggior ragione! Tu pensi di lasciarlo ma nel frattempo ci fai sesso senza protezioni. A proposito, lui che ne dice?"

"Lui non lo sa papà."

"Venus, ma li mortacci tua ma che cazzo fai?"

"Papà ma mi spieghi cosa gli dovrei dire?"

"Di prendersi le sue responsabilità."

"Oh tu non conosci Harry." Rido sarcastica.

"Beh allora spiegami cosa te lo impedisce."

"Io questo bambino lo terrò papà. E voglio crescerlo nel migliore dei modi come tu hai fatto con me, anche tu eri da solo eppure hai fatto un ottimo lavoro. Preferisco che la gente si faccia film mentali su chi sia il padre pur di non dover continuare a combattere con Harry e usare mio figlio come una mera pedina. In più Harry è un immaturo, figurarsi se può fare il padre."

"Io ho comunque sempre avuto l'appoggio di tua madre, non era presente con te ma c'è sempre stata nel momento del bisogno perché noi ti abbiamo voluta e desiderata e questo ci è bastato per mettere da parte tutto il resto tra noi due. E poi tu invece sei molto più matura di lui? Tu che lo lasci senza neanche guardarlo in faccia sei una gran donna, tu che gli tieni nascosto un figlio, un figlio eh, non un bambolotto, sei la persona migliore del mondo."

"Papà, io voglio solo sistemare le cose con te."

"Non c'è nulla da sistemare Venus, io ti amo come sempre e lo farò anche con mio nipote. Non avere dubbi sul fatto che avrai comunque il mio supporto, però proprio perché ti voglio bene devo farti vedere la mia e dirti che è 'na stronzata."

"Grazie papà."

"Hai già fatto qualche visita?"

"No, non ancora."

"Okay allora ti ci porto io, ho un amico fidato che fa quel mestiere e che sono sicuro manterrà il segreto."

"Fa il ginecologo?" Ridacchio per il suo imbarazzo.

"Sì, lo hai capito insomma."

"Va bene." Continuo a ridere.

"Comunque credo che farò in tempo a laurearmi."

"Quanti te ne mancano?"

"Porta sfiga dire il numero papà, e comunque pochi. Poi credo che raggiungerò Arthur a San Francisco per i primi tempi e mi rifarò una vita lì."

"In America?"

"Sì."

"Ma Venus, sarai lontanissima. E poi i paparazzi sono internazionali, non credo risolverai."

"Sarà sicuramente meglio e poi sai che mi dispiace allontanarmi da te però devo farlo, devo prendere in mano la mia vita."

"Potrò venirti a trovare ogni volta che voglio, vero?"

"Certo." Gli sorrido e mangio l'ultimo morso di maritozzo alla panna per poi alzarmi da tavola e tornare a studiare.

Mi sono organizzata per dare due esami in questo mese e mi sono iscritta alla sessione di laurea del mese prossimo così, se tutto va bene riuscirò a farcela prima che si veda la pancia.

Ovviamente sono sicura che Mauro Giove metterà la sua parola per ogni esame, soprattutto in questa situazione, ma io studierò comunque e mi meriterò il voto che mi sarà dato.

Ho anche sentito Arthur in questa settimana che fortunatamente ha accettato la mia richiesta e si è visto felice del fatto che io mi affidi a lui come amico senza capire che in realtà sono io quella che ha un debito nei suoi confronti. Arthur è stato davvero carinissimo ad offrire casa sua per ospitarmi nei primi tempi e ha detto anche che cercherà di sostenermi come può nella gravidanza, nonostante non sia una sua responsabilità naturalmente.

L'unico prezzo che mi ha chiesto è accompagnarlo ogni tanto in qualche serata ufficiale della squadra in quanto il suo manager preme per qualche gossip per far definitivamente decollare la sua carriera e, nonostante avessi scelto di stare lontana dalle fotocamere per un po', quando Arthur me lo ha chiesto ho ovviamente acconsentito dato l'enorme favore che mi sta facendo.

Mamma, papà e le mie inglesine continuano a pensare che Arthur sia effettivamente la mia scelta migliore ma anche che Harry debba essere a conoscenza di tutto il fatto e prendere la propria decisione.

Io? Io ho impressa nella testa l'immagine di lui che si fa appositamente trovare a casa nostra con un'altra nel giorno che avevo scelto per ritirare le mie cose e che fa finta di essere mortificato.

Questo dispetto non mi ingelosisce ed anzi mi conferma ancora di più l'idea che ho di Harry. Un bambinone che non può di certo occuparsi di un altro bambino.

My Aphrodite [h.s]Where stories live. Discover now