21. Si merita il mondo

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"Cazzo, credo che adesso la mia catenina non sia nulla in confronto alla racchetta di Novak Djokovic, il viaggio ai Caraibi che ti hanno regalato David e tua madre, la Louis Vuitton di Roger, Martha e Lucas o il completo Chanel di tuo padre." Arthur sbuffa ed io mi rigiro la sua collanina fra le dita sorridendo.

"Arthur è un diamante, non avresti dovuto, sul serio."

"Avrei dovuto eccome Venus, ti amo lo sai."

"Ti amo anch'io."

"Come va tra tuo padre e tua madre?"

"Non si ammazzano e mi basta questo. Credevo tu l'avresti presa diversamente per Harry."

"Non mi devo preoccupare, mi hai detto che è una storia passata dal quale tu stessa sei fuggita, mi fido Venus."

"No, non devi preoccuparti e sei fantastico Arthur."

"Baby lo sei tu. Fammi andare, le mie cuginette rompono per fare stories con me."

"Sei una celebrità, ti tocca. Adesso mi capisci."

"Certo che ti capisco Miss Prestami-la-tua-felpa-perché-non-mi-devono-riconoscere."

"ARTHUR!" Grido imbarazzata e lui ride di me.

"Buon Natale, baby. Ci vediamo presto. Ti amo."

"Buon Natale, ti amo." Riattacco con il sorriso sulle labbra.

"Non era Harry e non era Roger. Sarà Arthur quello giusto?" Alzo gli occhi al cielo riconoscendo a chi appartiene questa voce.

"Papà, non è più come negli anni '60, non devo sposarmi per forza il mio primo fidanzato. Per ora con Arthur sto bene."

"E quindi, perché vuoi tornare a Roma? Redditch è sempre stata il tuo sogno, Venus."

"La realtà è diversa dai sogni, credo tu lo sappia meglio di me." Papà ingoia il suo scotch con gli occhi sgranati, cogliendo la mia allusione alla mamma.

"Non sa ancora cucinare. Dio mio, quel tacchino sembra roba da ospedale."

"Se parlottate in italiano non vale." Ci riprende David.

"Critichiamo il tacchino di mamma che non sa cucinare."

"Ma Venus! Avevi detto che era buonissimo!" Ribatte delusa la mamma e Martha, l'ex moglie di David, nonché una donna squisita, ridacchia di nascosto.

"A Natale siamo tutti più buoni." Ride papà e mamma gli fa una linguaccia. I suoi occhi si illuminano mentre scherza con lei e in fondo mi dispiace che lui si illuda così tanto, perché mamma non ha occhi che per David. Sbuffo e per un po' cala il silenzio nel salotto.

"Hai già detto ad Arthur che tornerai a Roma?" Mi chiede Lucas.

"Crede ancora io possa seguirlo a San Francisco." Alzo gli occhi al cielo ironica.

"Non sarete in grado di sopportare la distanza."

"No, non lo saremo affatto."

"Lascialo prima di partire allora, non farlo stare male. Dagli modo di elaborare la tua assenza, sarà un colpo al cuore altrimenti farlo per telefono a diecimila chilometri di distanza." Lucas mi sorride ed io ricambio consapevole che il suo è un ottimo consiglio e lo seguirò.

"Ed Harry? Mi sembra chiaro il gesto del suo regalo." Chiede ancora.

"Non mi faccio troppi film, è fidanzato. Tra me e Harry poi è complicato e non è molto diverso da Arthur, partirei lo stesso per Roma e saremmo comunque in una relazione a distanza."

"La tua vita è davvero un casino Venus Giove, fai bene a staccare e concentrarti sugli studi."

"Mi mancheranno le mie amiche."

"A proposito, quella Beverly Thompson è una bionda niente male." Ammicca.

"Vuoi il suo numero Jenkins?" Ridacchio.

"Lo chiederò a lei e non potrà fare a meno di cedere al mio fascino." Si vanta sarcastico.

"Ahia Lucas, Bev è una bella gatta da pelare."

"Sopravviverò." Fa spallucce.

"Ragazzi! Venite! Facciamo una foto tutti insieme!" Mamma ci richiama e ci alziamo dalle poltroncine del salotto per metterci tutti in posa davanti al suo smartphone per un selfie.

David regge il telefono in alto e mamma poggia le mani sulle sue spalle aggrappandosi, la testa chinata di lato è l'unica cosa che fa capolino. Accanto a David sorrido tra le braccia di mio padre che poggia la sua testa sulla mia abbracciandomi. Roger e Lucas dietro di noi sorridono mentre stringono per le spalle la madre in mezzo a loro, che sembra una bambolina per com'è piccola in confronto. Scattiamo la foto e mamma la rimira dopo aver ripreso il telefono dalle mani del suo compagno. Una lacrima solitaria le percorre il volto e noi riponiamo la nostra attenzione su di lei.

"Oggi è il primo Natale dopo tantissimi anni in cui mi sento davvero felice. Io sono scappata da casa Giove per amore e credevo che questo mi avrebbe finalmente liberata dai mille pesi che sentivo sulle mie spalle. Ho sempre amato Venus, la mia unica figlia, la gioia della mia vita e mai avrei voluto abbandonarla ma mi sono resa conto troppo tardi che l'avessi avuta in un periodo sbagliato per me. Insomma sono passata dalla padella alla brace perché quando sono arrivata qui a Birmingham nonostante fossi in compagnia dell'amore della mia vita e della sua famiglia che mi ha da subito accolta facendomi sentire a casa, io non mi sentivo completa, mi sentivo terribilmente in colpa. Venus è sangue del mio sangue, è una parte di me a cui non riuscivo a rinunciare e quando Mauro mi ha detto che sarebbe venuta qui a studiare mi sono sentita al settimo cielo al pensiero di potermi ricongiungere nuovamente con lei. Venus però aveva per me solo sguardi gelidi e inoltre il mio allontanamento l'aveva legata al padre in una maniera imprescindibile, avevano un rapporto solo loro e mi ero rassegnata ad averla persa. E invece vedervi tutti qui oggi, insieme a me, in questo clima di festa e di allegria mi fa sentire finalmente la donna che ho sempre voluto essere: felice. Vi ringrazio, devo ringraziare ognuno di voi per avermi resa così." Finisce il suo monologo e David la stringe a sé in un caloroso abbraccio per poi baciarle le labbra. Papà guarda la scena con un sorriso amaro ed io per quanto possibile cerco di confortarlo con il mio di abbraccio.

"Tua madre è splendida Venus, si merita il mondo. Nondimenticare mai le mie parole come io non dimentico mai quanto la amo." Misussurra in italiano ed il mio cuore un po' si spezza. Ma io non riesco adessere arrabbiata con mamma, non è colpa sua se non lo ama, anzi riesco solo adessere estasiata da come David la circonda, da come sembra voglia proteggerladal mondo e mi ritrovo a sognare un amore come il loro, uno di quelli che titravolge e dura tutta la vita

My Aphrodite [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora