29. Alla fine tu tornavi a casa

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Harry's POV

"Sei pronta Venus?" Lei esce dalla camera infilando un orecchino e quando mi passa avanti presa dai preparativi noto che la zip sulla schiena è ancora abbassata lasciandola totalmente nuda.

"Sì Harry, dammi solo qualche secondo."

Oggi abbiamo una festa per Gucci e nonostante sia passata solo una settimana dalla litigata più forte che abbiamo mai avuto, ci siamo costretti a ritornare in armonia e mostrare la parte migliore di noi come tutti si aspettano. Mi è capitato di leggere da qualche parte che parlano già di matrimonio.

"Con chi parlavi prima al telefono?"

"Con Arthur, mi stava raccontando di come va con la squadra." Lo dice con tranquillità, come se non fosse il suo fottuto ex ed io non fossi geloso di lei. So che si sentono ogni tanto e non mi sono mai permesso di dire nulla a riguardo ma cazzo, mi infastidisce comunque. Rimane uno che si è scopato la mia ragazza. Dopo la nostra prima volta tra l'altro.

"Puoi alzarmi la zip Harry?"

"Certo pupa." Lei sorride timida e si volta.

Quando unisco i lembi del vestito e prendo la cerniera tra le mani un brivido le percorre la schiena ed io mi ricordo da quanto tempo non ci tocchiamo in quel modo e quanto mi piaccia sfiorarla. Le mie pupille sono certo si siano dilatate mentre guardo lussurioso la sua schiena ancora spogliata gustandomene ogni centimetro.

"Harry, siamo in ritardo."

"Appunto, lo siamo già, noi magari potremmo-" Mi avvicino con le labbra alla sua guancia e mi appoggio al suo fantastico culetto sodo ma lei si scosta bruscamente.

"Ho capito faccio da sola." Cerca di far incrociare le mani dietro di lei ed io la interrompo tirandole su la chiusura in meno di un secondo e visibilmente seccato.

Mi ha rifiutato. Si è scostata da me e non ha voluto fare l'amore, la disgusto così tanto ormai? Quando usciamo da casa nostra salutiamo un vicino e facciamo piombare un silenzio che grida nell'ascensore per poi precipitarci nella nostra nuova Alfa Romeo.

"Venus, c'è qualcosa che non va?" Lei sembra svegliarsi da un lungo sonno quando mi rivolge i suoi occhioni azzurri e si scompiglia nervosamente la frangetta.

"No, non c'è nulla che non va."

"Sei arrabbiata con me?"

"Perché dovrei?"

"Non lo so ma ho questa impressione. Mi hai rifiutato come se fossi veleno Venus, non hai provato neanche a giustificarti."

"Siamo solo in ritardo."

"Non è mai stata una buona giustificazione, al massimo ci ridevamo su nel letto dopo una sana scopata."

"Sì ma non possiamo risolvere sempre le cose con il sesso."

"Quali cazzo di cose Venus? Cosa non ti va bene? Mi hai accusato di non amarti più e non è così Venus, non lo è." Lei mi guarda come se mi stessi riempiendo la bocca di pure bugie ed io non so più come convincerla del fatto che la ami ancora davvero.

"Venus io le rispetto le tue scelte, e lo sai. Ma non avevi idea di quanto mi costasse resisterti prima, mi costava così tanto che non ce l'ho fatta. Ho ceduto. E lo ho fatto perché ti desidero come un cazzo di verginello con la più figa della scuola, ti scopo ogni volta come se non lo avessi mai fatto, come se ti avessi appena conquistata."

"Harry una relazione non è fatta di scopate. A desiderarmi sono buoni tutti. Tu mi devi amare."

"Ma è quello il mio modo di amare! È il modo migliore che ho per dimostrartelo."

"Beh e allora credo ci siano differenze troppo grandi tra di noi."

"Io ti amo Venus, ti amo come non ho mai amato nessuna."

"Tu mi hai tradita Harry." Gli occhi le diventano lucidi mentre lo dice e la guardo confuso.

"Venus ma che stai dicendo?"

"Io ci sono passata sopra perché alla fine tu tornavi a casa, amavi me e ne ero certa. Le altre erano uno svago, dovevi ancora abituarti alla monogamia. Ma adesso che hai smesso anche di amarmi Harry a me viene il dubbio che anche io sono una di quelle studiate a tavolino per il gossip e le copertine."

"Non lo sei mai stata, non lo dubitare." E mi vergogno quando continuo a parlare.

"Da quanto lo sai?"

"Da sempre Harry."

"E sai anche con chi?"

"Non mi è mai interessato, per me una vale l'altra come lo vale per te."

"Mi dispiace. Non ho giustificazioni. Posso solo dire che mi dispiace." Siamo fermi ad un semaforo e lei appoggia il mento sulla mano mentre io continuo a maledirmi in ogni lingua.

"Cristo Venus, io non immagino neanche come sia, io darei di matto, perché non ti sei incazzata con me?"

"Perché non ha senso e perché sono sicura che ti sentiresti meglio, devi crogiolarti nella vergogna Harry, è quello che meritano gli 'uomini' come te." Ride sarcastica.

"Mi stai lasciando Venus?" Tira un forte sospiro e guarda fuori dal finestrino.

"Perché se non lo fai io sarò un uomo migliore di quello che sono oggi, lo farò per te, perché lo meriti e perché ti amo. Ti amo davvero e lo capisco anche dal fatto che sono così fottutamente spaventato dal perderti. Io non ti merito Venus e lo so ma ti prego non lasciarmi." Svolto una strada prima la sala ricevimenti e lei si stranisce.

"Ma che cazzo fai?" Chiede infatti.

"Non voglio farmi vedere piangere." Lei si volta finalmente verso di me ma io vorrei sparire dalla cazzo di faccia della Terra mentre frigno come un bambino di otto anni.

"Calmati e prenditi tutto il tempo che vuoi e poi andiamo Harry, non siamo ancora arrivati ma voglio già tornare a casa."

"Sì mi dispiace io- io non so cosa mi sia preso. Erano anni che non piangevo forse."

"Non credo tu sia meno uomo solo perché stai piangendo. Lo hai detto anche tu ad un concerto 'let me tell you one thing: cry is very manly!' Ricordi?"

Mi sorride con I suoi denti bianchi e perfetti e le labbra carnose e penso al fatto che sia qui ad aggiustarmi e a rimettere insieme i miei pezzi. Quelli di chi la ha distrutta. Io non sono un Super Attack come lei ma proverò ad essere la miglior Vinavil in commercio per la donna che amo.

My Aphrodite [h.s]Where stories live. Discover now