15. Io, Jude Law e i nostri figli

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"Mi raccomando, Matthew ti ha mostrato la tua posa?"

"Sì mamma è tutto apposto."

"Sarà la millesima volta che vado su un red carpet ma io mi emoziono goni volta." Il sorriso le va da un orecchio all'altro e gli occhi le brillano mentre lo dice. Mia madre ha sempre adorato il suo lavoro e lo ha sempre svolto con un grande impegno e dedizione che le sono stati riconosciuti e ripagati da soldi e fama. Di certo la questione del matrimonio con papà le ha causato un po' di scandali sia all'inizio che alla fine ma lei non si è mai curata troppo dei giornaletti di gossip e consigliava anche me quelle poche volte che è successo di non curarmene. Quando facevo serata a Roma nei locali, spesso mi capitava di essere paparazzata e finire sui giornali la mattina dopo e ovviamente arrivavano anche in Inghilterra essendo io la figlia di Katie Leroy. Mamma mi chiamava ogni volta, chiamate che duravano trenta secondi e che mi ricordavano che dovevo fregarmene.

La limousine si ferma e io vengo catapultata in un mondo che per me, nonostante il sangue da top model che mi scorre nelle vene, è totalmente estraneo. I lati del red carpet sono gremiti di fotografi e aspettiamo che sia niente di meno che Elton John ad entrare nel palazzo dove si tiene il galà per prendere il nostro posto al centro dei riflettori.

"Katie! Venus! Guardate me!" Ognuno ci richiama e si dimostra molto complicato accontentare tutti mantenendo sempre una posa che mi renda fotogenica e valorizzi l'abito. Una giornalista ci ferma mentre entriamo per una breve intervista ed io sorrido accanto a mia madre.

"Katie! Questo è il tuo ventunesimo red carpet del gala annuale di Londra. Come ti senti?"

"Sempre come la prima volta." Sorride mamma.

"E Venus, per te invece è la prima volta, vero? Tu come ti senti?"

"Io non ho percorso la brillante carriera di mia madre ma devo riconoscere che qui è tutto fantastico."

"Ed indossate entrambe Gucci?"

"Sì, sono pezzi unici."

"Okay grazie ragazze, buona serata!"

"Grazie anche a te, ciao!" Salutiamo in camera e finalmente riusciamo ad entrare nella sala principale.

O mio Dio.

Naomi Campbell, Jude Law, Keira Knightley, David e Victoria Beckham, Daniel Radcliffe, Dua Lipa, Kit Harington, Emilia Clarke, Emily Ratajkowksi, Ed Sheeran, Chris Martin, Anna Wintour, chiunque! E ovviamente... Harry Styles e i suoi ex-compagni negli One Direction.

Tutti gli inglesi più famosi sono in questa sala ed io chiedo a mia madre timidamente di presentarmi Jude Law, da sempre mia cotta nel cinema.

"Venus! Ma sei la fotocopia di tua madre!" Esclama subito lui mentre io sono assolutamente senza fiato mentre paurosa mi presento a lui.

"Sa Mr. Law io ho adorato tutti i suoi film, lei è davvero un grande attore."

"Oh andiamo Venus, puoi darmi del tu, quanti anni hai ora?"

"Diciotto."

"Oh beh buono a sapersi." E mi fa l'occhiolino. Jude Law. Mi ha fatto l'occhiolino. Portatemi un defibrillatore.

"Posso chiederle una foto con me?" Tento.

"Oh ma certo, vieni qui." Mi circonda le spalle con un suo braccio mentre io scatto il selfie e lo pubblico nelle mie storie ancora adorante per questo incontro. Dopo averlo salutato, si allontana e mia madre mi guarda divertita della mia espressione inebetita.

"Ci sei proprio rimasta sotto per Jude."

"Mamma, è fantastico. Ma secondo te ci ha provato con me?"

"Oh no, lui è solo molto estroverso ma è innamorato pazzo di sua moglie." Smonta ogni mio film mentale di me e Jude Law, con solo ventinove anni di differenza mentre facciamo l'amore sulla spiaggia dei Caraibi mentre i nostri figli dormono.

"Grazie mamma, tu sì che sai come farmi sognare." Lei ridacchia.

"Mrs. Leroy sono davvero incantato di vederla, speravo di incontrarla dai sarti, in realtà." Harry Styles prova addirittura a rimorchiare mia madre, non ci credo. Lei si gira verso di me infatti nascondendo una risata sotto i baffi mentre io incrocio le braccia sul petto annoiata. Quando mamma porge la sua mano all'inglesino, lui le fa addirittura il baciamano.

"Mr. Styles, lei è davvero un gentiluomo. Mia figlia le ha fatto avere il mio autografo?"

"Sì e mi ha reso l'uomo più felice del mondo. Sembra che gli anni non passino per lei." Continua ad adularla.

"E invece passano eccome Harry, credo tu sia più adatto per Venus."

"Venus ha davvero un caratterino intrattabile."

"Lo so per certo Harry ma sono sicura questo la renda più sexy di quanto non sia già a causa mia."

"Heylà voi due! La smettete di parlare di me con non ci fossi?" Li richiamo.

"Siamo allo stesso tavolo, comunque." Ci informa lui. Solo ora noto quanto lui sia favoloso questa sera, la fantasia del suo completo Gucci turchese è stravagante come sempre ma tutto sembra elegante su di lui, ha i capelli ben ordinati e tagliati e solo un ciuffo riccioluto gli ricade sulla fronte.

"E chi altro c'è?" Chiedo.

"Io, tu, tua madre, Matthew Boher, Edward Enninful e Naomi Campbell."

"Sono contenta di essere allo stesso tavolo di Naomi!" Mamma è entusiasta e ci precede prendendo posto al tavolo lasciando me e Harry a due sedie vicine.

"Tra poco inizierà il servizio, preghiamo tutti di prendere posto." Informa il direttore di sala e le mandrie di gente famosa si spostano tra un tavolo e l'altro.

"Questo è il tavolo Gucci?" Scherzo io.

"Potremmo vederla così, manca solo Alessandro Michele altrimenti saremmo stati al completo." Mi risponde Matthew.

La serata è scorrevole e parliamo tutti del più e del meno ed io sono costretta a ricredermi sull'ambiente di mamma in quanto ci sono amicizie sincere e i VIP con un ego spropositato si contano sulle dita di una mano. Uno tra questi è ovviamente Harry. Mentre infilo la forchetta nel mio involtino di carne sento una mano freddo risalire sul mio pantalone.

"Harry cosa diavolo fai?" Gli sussurro ma lui mi ignora e continua a parlare con il direttore di British Vogue. Mi abituo alla presenza della sua mano fino a quando non inizia a spostarla accarezzando il mio interno coscia e risalendo sempre più.

"Come cazzo si fa ad entrare in questo pantalone?" Mi chiede sottovoce e sensuale.

"Non si può." Gli sorrido finta e sposto sgarbatamente la sua mano.

My Aphrodite [h.s]Where stories live. Discover now