13. Mini-mamma

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"Venus, carissima! Benvenuta!" Un signore di mezz'età che identifico come il responsabile di questo posto mi viene incontro e io lo saluto con due baci sulle guance.

"Mamma mi ha detto di passare oggi per il vestito." Gli ricordo.

"Oh ma certo Venus, comunque piacere Matthew Boher, direttore della sede londinese di Gucci." Si presenta infatti. Mi guardo intorno e vengo investita dall'aria caotica ma allo stesso tempo ordinata del luogo. Tutti sono veloci e frenetici ma sanno esattamente cosa fare e dove andare, girano con aghi, fili, stoffe, riviste o accompagnati da modelle e sembra di essere ne 'Il Diavolo Veste Prada'.

"Abbiamo già cucito l'abito di tua madre e oggi abbiamo richiamato gli ultimi che ci mancano, il tempo stringe e noi dobbiamo essere impeccabili per domenica sera. Te lo cuciremo addosso ma sai capita sempre un imprevisto alla fine e noi dobbiamo calcolare il tempo per risolverlo." Mi spiega come se ne capissi qualcosa.

"Certo, certo."

"Vuoi vedere l'abito di Katie?" Mi chiede.

"Se possibile sì, grazie." Matthew mi fa cenno di seguirlo ed io lo faccio inoltrandomi nell'ufficio moderno dove vestiti su vestiti sembrano camminare da soli per i corridoi mentre sotterrano i dipendenti che portano comunque estrema cura nei loro confronti.

"I sarti stanno finendo di cucire le paillettes." Si giustifica quando entriamo e il vestito di mia madre fa la sua comparsa dove alcuni sarti sono chinati sulla coda. L'abito è lungo e blu scuro, di velluto e aderente sulla parte superiore che è accollata sul davanti e quasi dedita a spostare l'attenzione sulla profonda scollatura posteriore, le maniche sono a tre quarti e la fantasia dei serpenti rossi, bianchi e neri, inizia dalla gonna, larga e sempre di velluto ma che si spacca sulla gamba sinistra, i rettili sono ricoperti da paillettes del colore dell'immagine e sono cuciti a mano, uno ad uno.

"Davvero molto bello, complimenti." Sorrido estasiata.

"Beh, è il nostro lavoro. Vieni, ti mostriamo il disegno del tuo. Per te abbiamo pensato a qualcosa di molto giovanile e quindi un pantalone, riprendiamo il colore dell'abito di tua madre quasi a voler sottolineare un certo passaggio di staffetta."

"No, non è nei miei interessi prendere il posto di mia madre."

"Alla gente non interessano i veri motivi o interessi Venus, vogliono un significato e noi glielo diamo. A chi importa se poi è vero o finto?" Annuisco un po' incerta e appunto mentalmente di non cedere mai più alle decisioni di mia madre.

Il disegno però mostra comunque un indumento molto carino, su questo non c'è dubbio. Il corpetto non ha maniche e dà una scollatura a cuore sul mio seno, è beige e riporta il tipico logo di Gucci delle g intrecciate e ripetute diagonalmente su tutto il busto. Ai lati, segnano il confine le strisce del marchio ma nella variante blu scuro, stesso colore del pantalone che dal disegno sembra aderente nonostante il taglio a sigaretta.

"Non abbiamo ancora scelto le scarpe ma crediamo ci verrà una sorta di ispirazione quando vi vedremo indossare questi pezzi unici. Allora Venus, ti piace?"

"Rappresenta molto il mio stile casual, è perfetto Mr. Boher."

"Ma dammi del tu cara, ora ti do in pasto ai sarti." Scherza lui.

"Ah Venus, ti portiamo noi l'intimo adatto cara, ci serve anche quello purtroppo per capire bene le tue forme, non sentirti a disagio, qui tutti si muovono con alta professionalità e se qualcuno mancasse questo dovere ti prego di riportarmelo, me ne occuperò." Mi avverte ed io acconsento riconoscendo che questo è il loro lavoro ed hanno visto donne più belle e anche più nude del tanga e reggiseno carne a balconcino che Matthew mi sta porgendo. I sarti mi guidano verso un piedistallo facendomi assumere una determinata posizione e si mettono all'opera mentre le stoffe e gli aghi scorrono sulla mia pelle senza pungermi mai, simbolo di grande capacità.

"Miss Giove, noi vorremmo fare una pausa, resti pure qui. Nessuno le darà fastidio. Lì ci sono i suoi vestiti nel caso vuole accompagnarci.

"No andate pure, ho uno snack nella mia borsa, non ho molta fame" Loro escono fuori chiudendosi la porta alle spalle ed io mi siedo estraendo la barretta al cioccolato e lo smartphone dalla mia borsa passando un po' di tempo. Dopo dieci minuti sento bussare alla mia porta e capisco che non sono i sarti, i quali sarebbero entrati con naturalezza continuando il loro lavoro.

"Un attimo, mi rivesto." Ma la maniglia si abbassa prima che io compia un singolo movimento ed un metro e ottanta di pura bellezza fa il suo ingresso. Harry Styles entra a petto nudo e solo con una manica mezza cucita intorno al braccio destro, le mani nelle tasche dei suoi skinny jeans neri e il solito sguardo accigliato e brusco sul suo volto, le labbra serrate e gli occhi che mi scrutano.

"Avevo detto di aspettare."

"Nulla che io non abbia mai visto." Fa spallucce ed io sbuffo.

"Che ci fai qui Harry?"

"Faccio il modello per Gucci da anni Venus, quando ho saputo che eri qui anche tu ho scelto di venire a salutare la mia carissima amica mini-Leroy."

"Non sono né una mini-mamma e né una tua carissima amica."

"Non mostrare subito gli artigli Venus, sono venuto in pace anche se mi sembra difficile mantenermi mentre sei in queste condizioni."

"Dovresti, sei impegnato adesso, lo sa tutto il mondo." Un sorriso sghembo attraversa il suo volto e dopo pochi istanti mi ritrovo intrappolata tra il muro ed il suo corpo.

"Che c'è pupa, sei gelosa?" Soffia sulle mie labbra.

"No, non lo sono."

"Lo hai detto tu che è stato sesso tra di noi, perché sei così arrabbiata con me, non vuoi essermi amica?"

"No, non ne ho alcuna intenzione."

"Dici troppe volte 'no', Venus, dovresti rilassarti." La sua mano gelida percorre un mio fianco provocando una scarica di brividi.

"Devi andare Harry, i sarti potrebbero tornare da un momento all'altro."

"Ho la faccia di uno a cui interessa?"

"Hai detto qualcosa a tua madre di noi due?" Cambio discorso.

"Posso scoparmi chi voglio senza riportarglielo."

"Bene, neanche io le ho detto nulla." Lui mi guarda ancora un po' dalla testa ai piedi.

"Sei sempre una visione paradisiaca Venus Giove. Chiamami quando vuoi per un secondo round, sono sicuro tu non abbia cancellato il mio numero." E così come è venuto, se ne va.

My Aphrodite [h.s]Onde histórias criam vida. Descubra agora