capitolo 6

1.6K 69 69
                                    

5 anni dopo...

"Harry! Harry! Dannazione muoviti!" urlava Ginny dalla cucina mentre Harry voleva solo riposare.

Abitavano in una casa in mezzo alle campagne non tanto grande ma davvero carina. Per crescere Teddy era perfetta.

Harry scese dal letto ancora mezzo addormentato e quando passò per il corridoio vide l'orologio appeso al muro. Sognava le 7 e 45. Doveva sbrigarsi o non avrebbe ottenuto il posto da Auror. Se ne era completamente dimenticato.

Dopo tre anni di studi e specializzazioni lo hanno messo in ufficio per due anni nonostante fosse uno dei maghi più potenti dell'Inghilterra. Il perché non lo ha mai capito nemmeno lui. Ma avrebbe partecipato alle selezioni per il posto da Auror come ogni anno e si era convinto che quello forse il giorno decisivo. Il giorno che aspettava da quando era ragazzino.

"Ti ho preparato un toast. Se lo mangi velocemente e dopo ti vesti e ti lavi i denti di corsa riesci ad arrivare a lavoro in tempo!" lo tranquillizzò Ginny vedendo la faccia di Harry preoccupata.

Harry le sorrise e fece come le aveva consigliato. Alle otto in punto si trovava davanti l'aula delle selezioni. Gli sembrava di essere alle selezioni di quidditch. L'ansia che gli divorava lo stomaco era sempre la stessa.

Ad attendere insieme a lui c'erano altri tre ragazzi e tre ragazze e sembravano tutti molto più in gamba di Harry.

"Prego, accomodatevi..." disse una voce femminile aprendo la porta.

"Buongiorno!" la salutarono in coro. Come lei fece per chiudere la porta qualcosa la bloccò.
"Scusi il ritardo. Posso entrare?" chiese una voce maschile a Harry famigliare.

Un ragazzo alto circa un metro e ottanta con folti capelli perfettamente pettinati biondo platino e degli accecanti occhi azzurri varcò la porta. Harry lo conosceva bene. Draco Malfoy.

Ma che diavolo ci faceva là Malfoy? Harry pensava se ne fosse andato per sempre. Che non volesse più tornare a Londra.

Draco prese posto vicino a Harry.

Portava degli stretti pantaloni neri lucidi con una maglia attillata, anche quella nera, che faceva risultare i leggeri addominali sul suo addome, e una giacca nero lucido come i pantaloni.

Harry non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Sembrava così strano vederlo là vicino a lui senza che lo insultasse per qualsisia piccola cosa.

Draco spostò lo sguardo da destra a sinistra e quando riconobbe Harry tornò a guardare davanti a se accigliato. Non poteva crederci nemmeno lui.

Per fortunata durante le selezioni non dovettero affrontare l'imbarazzo di parlarsi dato che li avevano divisi a gruppi e non erano capitati insieme.

Una volta finita la prova informarono i ragazzi che i risultati gli avrebbero saputi il giorno dopo via gufo, ma Harry già lo sapeva questo.

Draco e Harry non si guardarono per mezzo secondo e tornarono entrambi immediatamente a casa materializzandosi.

"Non indovinerai mai chi ho trovato alla prova!" esclamò Harry appena rientrato a casa.

"Chi?" chiese curiosa Ginny alzandosi dal divano per andargli in contro.

"Draco Malfoy. Ti rendi conto? Draco Malfoy! Cosa diamine ci faceva Draco Malfoy là?!"
"Io pensavo se ne fosse andato"
"Anche io... e invece sembra essere tornato"
"Sei sicuro sia lui?"
"Lo hanno chiamato Draco Malfoy... chi altro dovrebbe essere? Era lui!"
"Spero che non passi così ti lascerà in pace quello scorbutico viziato" sbottò Ginny irritata.

Aveva sempre odiato Malfoy con tutta se stessa, peggio di suo fratello Ron.

"Beh ormai abbiamo ventidue anni... penso che non mi tratti più come faceva una volta"
"Spero comunque che non passi, se lo meriterebbe".

Harry però per qualche strano motivo voleva che passasse con lui. Voleva sapere dove era stato... era curioso.

Dopo cinque anni le persone cambiando. Suo papà era ad Azkaban e non poteva più fare il ragazzino viziato come gli era sempre piaciuto.

C'era qualcosa in Draco che ispirava a Harry fiducia. Non riusciva a smettere di pensare a lui. Era sicuro che non lo avrebbe mai più rivisto e invece era là.

La mattina dopo arrivarono i gufi come previsto. Afferrò la lettera dalla zampa del gufo e facendo un lungo respiro la guardò.

"Ginny aprila tu, io non c'è la faccio" gli passò la lettera Harry preso dall'ansia.

"No. No. No. Facciamola aprire a Teddy. Sa leggere! Ha sei anni!" disse subito Ginny tirandosi indietro sperando di non essere lei a dare brutte notiziate in caso ci fossero state.

"Ginny. Teddy non sa ancora leggere! È solo in prima elementare!"
"Fa lo stesso..."
"Vabbè la apro io".

Harry fece un lungo respiro e aprì la lettera. Tremando tirò fuori la busta e la lèsse.

"Mi hanno preso!" gridò preso dalla gioia facendo saltelli per tutta la cucina.

"Perché urli zio?" chiese Teddy sedendosi su una delle sedie per fare colazione con i deliziosi pancake che preparava Ginny.

"Finalmente sarò un Auror!"
"Ma è grandioso!" sobbalzò dalla sedia Teddy e si mise a saltellare per tutta la cucina grifando: "Mio zio è un Auror! Mio zio è un Auror!"

"Veloce che devi andare a scuola e non possiamo materializzarci davanti ai babbani!" ridacchiò Ginny mettendo i pancake in tavola.

Teddy aveva deciso di andare a una scuola babbana come i suoi genitori per poi andare a Hogwarts.

"C'è scritto che inizio la prossima settimana e la mattina stessa mi mostreranno il mio ufficio. Quindi, Teddy, vedi di fare dei bei disegni da appendere nel mio ufficio!"

AUROR || drarryOù les histoires vivent. Découvrez maintenant