INSECURITIES

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Passeggiava affiancato da Min-ho nel giardino immenso della villa, parlavano del più e del meno, dei giorni che avevano passato lontani e come erano soliti fare ridevano e scherzavano, il rapporto che aveva con lui era qualcosa di unico. Non era mai riuscito a mentirgli e se ci provava veniva scoperto e messo a nudo, conoscevano le loro insicurezze e le loro più intime debolezze ma mai si erano messi l'uno contro l'altro. A nessuno interessava la loro posizione sociale o i disguidi delle famiglie, quando c'erano delle liti dove era sempre proibito parlare con la parte nemica uscivano di nascosto per incontrarsi. Ma dopo tutto Hyunjin non poteva ammettere di essere omosessuale e questo lo distruggeva, soprattutto perché ommetteva all'amico quello che più voleva confessargli.

"Mio padre cerca di trovarmi la ragazza, e poi farmela sposare, non hai idea di quanto sia straziante conoscere nuove ragazze ogni settimana" guardò la punta degli alberi sospirando, Min-ho odiava queste cose da sempre ma veniva tartassato dal padre "Non voglio sposare qualcuno che non amo, ma se continuerò così ne sarò costretto" guardò il biondo che vagava con lo sguardo tra i fiori nel terreno, Min-Ho sorrise.

Hyunjin anche se ascoltava l'amico era concentrato sulla piccolezza delle mani di Felix che gli era rimasto in testa dopo che lo aveva toccato il giorno precedente.

"Chiunque potrebbe innamorarsi di te sai Hyunjin, a volte i tuoi sguardi persi sono davvero molto sexy" lo sguardo del biondo si posò finalmente sull'amico sorridente "Non fraintendere, non sei per nulla il mio tipo, Bleah" il moro fece una faccia disgustata al quale risero entrambi.

Hyunjin calciò un sassolino facendolo scomparire tra il fogliame, che secco aveva raggiunto il terreno "Non ti ho mai visto con una ragazza ora che ci penso, come mai?" chiese il moro con volto serio. Il biondo deglutì, come sempre doveva deviare il discorso, sospirò passandosi una mano tra i capelli sistemando alcuni ciuffi ribelli "Non mi interessano molto, preferisco concentrarmi sul lavoro e conseguire gli obbiettivi miei e di mio padre, lo sai" guardò con la coda dell'occhio l'amico che camminava tranquillo mantenendo il passo e guardando tra gli alberi difronte a loro. "Sei sempre stato così, il figlio perfetto, obbediente e sincero. Hai qualcosa che ti rende unico amico mio" un pugnetto colpì la spalla del biondo che dondolò leggermente.

Non era mai stato realmente sincero al cento per cento, nemmeno con suo padre che aveva già mostrato della disapprovazione per il suo orientamento sessuale, la cosa lo frustrava molto, al punto di cercare di reprimerli. In realtà provò a uscire con delle ragazze ma per lui era impossibile fare altro oltre il parlare, non provava odio o ribrezzo verso le ragazze anzi, ma il lato sessuale della relazione tra uomo e donna non gli piaceva. Per lui il rapporto con un uomo era più piacevole sia fisicamente che visibilmente, l'immagine di Changbin riaffiorò, ma venne scacciata subito riportando l'attenzione sull'amico.

"Hai parlato a tuo padre dell'accordo?" il moro abbassò lo sguardo, chiuse le labbra in una linea sottile e con volto tenero guardò per qualche secondo il biondo che aspettava una risposta "Non vuole accettare. Dice che gli sta bene avere accordi di pace ma fondere le aziende porterebbe a noi solo perdite, crede, anche se vi rispetta che voi intendiate in questo modo prendere tutto il potere" Hyunjin rise di gusto confondendo Min-ho. "Scusa Min ma tuo padre è sempre stato diffidente ed il fatto che tu sia dispiaciuto per non poter stringere l'accordo mi fa ridere" con un braccio il biondo avvolse le spalle dell'amico portandolo più vicino a sé. "Non mi metterei mai contro di voi e anche se non stringeremo un accordo di fusione saremmo sempre pronti a sostenerci a vicenda e questo mi basta" Min-ho sospirò e successivamente sorrise all'amico continuando a camminare.

Felix's pov

Era stato convocato dallo zio senza alcun preavviso e mentre aspettava davanti la porta del suo ufficio l'ordine di entrare l'ansia iniziava a farsi sentire. Come al solito il signor Lee era estremamente elegante e composto seduto dietro la scrivania in legno, gli occhiali posati sulla punta del naso mentre sfogliava qualche scartoffia. Felix attirò la sua attenzione "Zio mi avete chiamato?" esordì e quando lo sguardo severo gli venne posato addosso fece un piccolo inchino "Oh Felix, si certo ti ho chiamato, ora siediti ho un piccolo favore da chiederti." indicò la poltrona sul lato destro della scrivania dove Felix si diresse, mentre lo zio riempiva due bicchieri di Whisky che non tollerava molto. "Allora figliolo, chiuderò un occhio sul ritardo di ieri a pranzo" passò un bicchiere al biondo che poi portò alla bocca per sorseggiarne il liquido "La nostra famiglia è in pace con quella di Hyunjin da ormai anni, ma è stata fatta una richiesta abbastanza sospetta".

I minuti di silenzio che proseguirono dopo l'affermazione dello zio avevano aumentato la tensione nell'aria, il vecchio sorseggio il liquido facendolo poi roteare all'interno del bicchiere in vetro "Vedi Felix noi siamo leggermente meno potenti da alcuni punti di vista da altri possiamo batterli, vogliono unire le aziende, ma ho l'impressione che sia una strategia per prendere il comando e il potere che possediamo" lo sguardo dello zio gli si posò addosso come un macigno e per qualche secondo rabbrividì. Deglutì e annuì aspettando la richiesta sicuramente complicata dello zio. "Un'informatore ha detto che Hyunjin prova attrazione per gli uomini, ma non ne siamo certi" lo zio ghignò spaventando Felix "Sei in grado di avvicinarti a lui e scoprire le sue intenzioni?" il giovane sgranò gli occhi.

"Mi state chiedendo di fingermi gay per manipolare e scoprire i piani di Hyunjin?" sapeva che era quello che voleva, ma questo inganno era veramente troppo sia nei confronti di Hyunjin che nei suoi. Non conosceva per nulla Hyunjin, ma aveva molti amici in Australia gay, sapeva quanto la loro vita era complicata e pensare di ingannare una persona usando le sue tendenze sessuali lo faceva rabbrividire.

"Ascolta Felix siamo sinceri, della famiglia sei l'unico ragazzo di cui posso fidarmi e su cui posso contare, mio figlio è troppo legato a Hyunjin e se sapesse qualcosa non me lo verrebbe a dire. Per il bene della famiglia e per il nostro futuro ho bisogno di te, inoltre la cosa una volta chiusa rimarrà tra di noi" il vecchio si alzò e fece il giro della scrivania per poi posare una mano sulla spalla del biondo che in quel momento fissava il liquido ondeggiare nel bicchiere. Si abbassò leggermente per essergli più vicino "Non ti sto chiedendo di andarci a letto, solo devi capire i loro movimenti e le loro intenzioni, so che puoi farlo".

Aveva capito da quando era in Corea che l'unico modo di sopravvivere li era seguire ciò che lo zio diceva, chiuse gli occhi, lasciò la presa del bicchiere e sospirò. Si passò il polpastrello dell'indice sulle labbra calde per poi stringerle usando anche il pollice, si sentiva costretto e in debito visto che viveva gratuitamente nella villa, annuì e si alzò salutando poi lo zio soddisfatto.

Stava percorrendo il corridoio della villa per raggiungere la sua stanza, le gambe tremavano e i passi erano insicuri tanto da far sembrare il tragitto infinito, il sangue nelle vene scorreva più lento e quando richiuse la porta alle sue spalle si accasciò su di essa. Guardò verso l'alto dove il lampadario in vetro rifletteva la sua figura in piccolo, sapeva di essere un ragazzo carino, anche le cugine ne parlavano spesso ma non sapeva proprio come provarci con un ragazzo, viste anche le sue pessime abilità di corteggiare una donna. Strinse più a sé le gambe rannicchiandosi del tutto, pensò al volto di Hyunjin arrossato per l'imbarazzo del giorno prima, ricordava benissimo anche come i suoi muscoli si erano irrigiditi quando lo aveva afferrato e la sua velocità nell'andarsene. Era buffo penso Felix, una persona come lui che si imbarazza per aver aperto la porta di una stanza occupata, non se lo aspettava non dopo la descrizione di Min-ho di un uomo serio e vigile, sempre rigido col volto apatico. Invece era stata tolta la maschera rivelando qualcosa che sicuramente voleva tener nascosto.

Felix si alzò da terra voleva prendere una boccata fresca, liberarsi per qualche minuto la mente e camminare nel giardino immenso lo faceva stare bene, afferrò un cappotto e uscì nuovamente dalla stanza.

L'aria lì era fresca e trasportava con sé l'aroma del muschio e la resina, il cielo era sempre azzurro, mentre la notte il blu si arricchiva di stelle che sapeva dalla città non si vedessero, mentre camminava calciava le foglie secche. Da quando era arrivato veniva trattato come oro, gli erano stati insegnati i fondamentali per lavorare e aveva tenuto lezioni di inglese alle cugine. Si sentiva stremato e la mancanza della sua famiglia, gli amici e l'Australia si faceva sentire, fu una decisione del padre quella di mandarlo in Corea per prendere parte alla vita lavorativa e finanziaria della famiglia Lee. Ma lui non era d'accordo.

"Felix" urlò qualcuno davanti a se e quando alzò lo sguardo notò il cugino affiancato da Hyunjin, dovevano essere usciti anche loro e adesso stavano andando verso di lui "Che ci fai qui fuori, solitamente sei in salone a suonare il piano a quest'ora?" sorrise al cugino facendo un cenno con la mano per salutare chi lo affiancava "Beh avevo bisogno di una boccata d'aria, ma ora andrò ad esercitarmi, voi continuate pure a passeggiare" rispose Felix prima di proseguire per la sua strada impedendo a gli altri di dire altro. Anche lui era bravo a fuggire.

Stay with me // hyunlixWhere stories live. Discover now