QUESTIONS

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Hyunjin teneva il telefono in mano seduto sul bordo del letto era in vivavoce mentre Chan gli spiegava la dinamica di ciò che aveva scoperto.

"Ho parlato con la giornalista, inizialmente non voleva rispondere alle domande ma dopo averla pagata mi ha confessato di aver ricevuto le informazioni e la foto da un uomo che lavora per il signor Lee" Hyunjin sorrise, se lo aspettava non ne sapeva il motivo ma lo immaginava. Lo sguardo che aveva alla conferenza era sospetto e stranamente eccitato. Un uomo come il signor Lee, almeno che non stia succedendo qualcosa di grande, resta serio e super professionale. Guardò il tappeto per poi alzare lo sguardo nell'armadio dove i vestiti di Felix erano appesi ordinati.

"Signore non l'ha ancora contattata?" La voce preoccupata di Chan non lo rassicurava e sospirò, alzandosi per uscire nella stanza dove ormai non dormiva nemmeno più il biondo "Chiamerò il signor Lee, voglio che tu vada a casa di mia madre, proteggila e esamina tutte le carte di mio padre" probabilmente il moro si stava già dirigendo verso la destinazione assegnata e Hyunjin sorrise "Hyunjin ora ti parlo da amico, troveremo un modo per uscirne trionfanti e soprattutto non fare cose senza pensare" era la prima volta che sentiva parlare Chan in modo informale e sentì un forte senso di calore scaldargli l'animo.

"Grazie mille per tutto quello che fai amico" sussurrò Hyunjin prima di chiudere il telefono e raccogliere le chiavi. Mentre camminava indossando capello, mascherina e cappuccio della felpa scese con l'ascensore al pianoterra. Riprese in mano il telefono digitando il numero del signor Lee che non tardò a rispondere.

"Ecco il nuovo capo della Hwang corporation, come sta andando?" Hyunjin rise "Ho solo due domande da farle, sarò veloce" il silenzio dall'altra parte indicava una totale attenzione e il corvino si sentì libero di proseguire "Chi le ha dato quella foto?" Il signor Lee rise e con volto serio Hyunjin ascoltava ogni rumore.

"Non mi aspettavo che quella giornalista si facesse corrompere così velocemente, comunque si tratta di un ragazzo che gestisce un bar, forse il nome ti ricorderà qualcuno. Changbin, era molto arrabbiato." Hyunjin sgranò gli occhi e si bloccò nel mezzo della strada, anche se era la sera dell'ultimo dell'anno voleva delle risposte e cambiò rotta verso il bar.

"Mi dica l'altra" Hyunjin serrò i denti cercando di rilassarsi per poi porre la domanda "Dov'è Felix?" Questa domanda lo stava torturando e per quanto avrebbe aspettato si sentiva terribilmente vuoto senza di lui. "Felix non è l'innocente ragazzo che conosci, è stato proprio lui a metterti in questa situazione Hyunjin" la risata malvagia gli entrò nelle orecchie e il cuore si fermò "Che intendi dire?" Domandò visibilmente intontito.

"Si è avvicinato a te solo perché sono stato io a chiederglielo, lui mi ha fatto avere degli scatti splendidi vostri che attualmente dovrebbero anche esserti arrivati. Ma non ho dovuto usarli, altrimenti avrei potuto danneggiare un membro della famiglia. Da un certo punto di vista sono sollevato. Quando a scoperto che non c'era più bisogno di lui è tornato a casa, penso sia naturale che non voglia sentirti" Hyunjin sentì il cuore frantumarsi e dovette fermarsi per poter cercare dell'ossigeno. La persona che più amava era un traditore.

"Ora devo andare, buon anno nuovo Hwang Hyunjin" la chiamata di interruppe ma Hyunjin non ci vedeva più dalla rabbia e la delusione. Si costrinse a camminare verso il bar e quando vi fu davanti sorrise, era pieno come sempre. Il barista era cambiato più basso e muscoloso, Hyunjin si mosse velocemente verso la scala a chiocciola. Nessuno cercò di fermarlo se non il barista "Levati nanetto, penso che il tuo capo voglia vedermi" il piccoletto respirò e tranquillo si avvicinò a Hyunjin "Lui non riceve nessuno" il corvino rise abbassando il cappuccio e un vecchio ragazzo che lavora lì, con cui aveva bevuto un paio di volte, si avvicinò al barista "Lascialo andare, fidati non fare cazzate ok" il bassetto sembrò confuso e contrariato ma finalmente la strada fu libera.

Hyunjin spalancò la porta, stranamente non era chiusa a chiave e dentro la stanza Chang stava godendo di un lavoretto di bocca che si trovò costretto a interrompere.
"Wow davvero divertente" rise Hyunjin e Chan spalancò gli occhi bloccando il ragazzo chinato su di lui e velocemente si rivestì "Che cazzo ci fa qui" sussurrò. Hyunjin si avvicinò guardando il ragazzo visibilmente imbarazzato e tolse la mascherina sorridendogli "Potresti lasciarci soli?" Senza guardarlo annuì correndo via.

"Ora provi tutti quelli che assumi?" Domandò Hyunjin al moro che rise "Lui è diverso" Hyunjin sorrise dispiaciuto per quel ragazzino "Dicevi anche di me così, ma mi hai venduto a un ricco bastardo" Hyunjin lanciò il cappello sul divanetto e passò una mano tra i capelli avvicinatosi di più a Chang che si irrigidì "Dimmi perché?" Era così vicino che poteva annusare la colonia che ancora non aveva cambiato.

"Ero venuto fino a casa tua quando sapevo che eri tornato, ti ho visto tornare a casa con un ragazzo e un pupazzo enorme. Nel momento ero indifferente ma poi più vi vedevo assieme, più lo odiavo e odiavo anche te che mi avevi usato come un giochetto" Chang rise avvicinandosi al volto di Hyunjin che rimaneva immobile "Mi sono sentito davvero tradito, dopo tutte le attenzioni e dopo essermi concesso a te gratuitamente" Hyunjin sorrise e si allontanò estraendo il portafoglio dalla tasca e gettando a terra 500 €.

"Tieni se il denaro è il tuo problema" Hyunjin rise istericamente e Chang volto la testa di lato "Non capisci nulla, tu mi piacevi" urlò il moro e Hyunjin sospirò passandosi nuovamente una mano tra i capelli.

"Il tuo non è un sentimento fondato, mi avresti fermato e mi avresti parlato. Invece hai solo reso la mia vita un inferno, ma se pensi che con questo mi distruggerai ti sbagli Changbin, quello che rimarrà senza nulla sei tu non appena sapranno cosa hai fatto." Hyunjin si voltò e velocemente percorse la stanza affermando nuovamente il capello e si rivestì, passando inosservato uscì dal bar.

Aveva bisogno di bere, nella strada per raggiungere uno dei pochi posti dove poteva stare tranquillo, comprò da un vecchio supermarket alcune bottiglie di soju.

Guardò il vecchio palazzo in rovina e sospirò entrando dalla porta diroccata. Spesso veniva qui con Han ma anche lui sembrava irraggiungibile, forse voleva evitare di parlargli. Quando raggiunse il tetto si sedette sul bordo e aprì una bottiglia, mancavano 10 minuti al nuovo anno, ed era fottutamente solo.

Rise, come poteva da un giorno all'altro la sua vita fare così schifo, portò il collo della bottiglia alla bocca e buttò giù metta del suo contenuto per poi fare una faccia schifata "Bere soli fa male" una voce rimbombò dietro di lui.

"Tenerti sotto controllo è fastidioso" sospirò Han avvicinandosi, Hyunjin rise portando lo sguardo alle stelle "Nessuno ti ha chiesto di farlo" Han lo aveva affiancato e sorrise rubando poi una bottiglia all'amico.

"Hai ragione, ma ho rotto il telefono e non avendo modo di contattarti se non seguendoti. Non mi aspettavo venissi qui" Hyunjin sospirò sollevato "Quindi non rispondi perché hai il telefono rotto?" Han lo guardò stranito annuendo "L'ho lanciato addosso al muro dopo aver litigato con Min-ho alcuni giorni fa'" si grattò la nuca e Hyunjin rise dandogli del coglione.

"Tu invece sei afflitto da un problema serio se sei su questo tetto a ubriacarti l'ultimo giorno dell'anno" rise Han colpendo Hyunjin con la spalla "Beh diciamo che è tutto un po' una merda" Han ne era al corrente di tutto e guardò le luci di Seoul con malinconia.

"Ma quello che mi distrugge di più è che non so se i sentimenti di Felix siano reali o no" il volto stremato di Hyunjin sotto la luce della luna sembrava più cadaverico e tetro. "Troverai risposte alle domande su di lui solo se le farai al diretto interessato" Han aveva ragione però c'era un unico problema "Se mi rispondesse potrei farlo".

Han trangugiò il liquido trasparente sentendolo bruciare nella gola "magari non può" sospirò guardando il cielo.

"Ti ricordi la prima volta che siamo stati qui?" Hyunjin rise al solo pensiero e annuì "Era il tuo primo anno qui a Seoul e a scuola tutti mi prendevano in giro. Ero così innamorato del tuo sorriso che ti seguivo ovunque, così mi portasti qui per spaventarmi. Sei riuscito a farmi piangere, ma per scusarti mi hai coccolato e poi preso un gelato." Era vero, eppure spaventare un piccolo Han era stato davvero divertente.

"Sai Jis mi manca quella spensieratezza" Han sorrise vedendo il cielo colorarsi e si voltò verso Hyunjin "Siamo cresciuti troppo in fretta" il corvino annuì aprendo una bottiglia per lui e una per Han.

Quando le bottiglie si scontrarono i due in coro dissero "Buon anno amico"

Stay with me // hyunlixWhere stories live. Discover now