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IXCHEL: dea lunare che aiuta le filatrici e le partorienti, anche se possiede un lato negativo, relativo alla distruzione per mezzo delle acque. Rappresenta la luna nella sua fase calante, viene infatti raffigurata come una donna ormai anziana e sterile. Viene talvolta associata anche all'arcobaleno.

-Ma che... -Non appena recuperò l'equilibrio, Amaris si voltò di colpo verso lo specchio, poi abbassò lo sguardo su sé stessa, continuando a fissare quello strano abito rosa a campana che aveva addosso. -Che diavolo c'era in quel bicchiere?! -Borbottò precipitandosi fuori dal bagno, ma il locale era decisamente diverso da quello che ricordava.

Provò a fermarsi, ma il suo corpo non ne voleva sapere. Era come in uno dei suoi strani sogni, solo che sta volta Amaris era certa di non essersi addormentata.

La ragazza si diresse verso il piano bar interamente in legno mentre in sottofondo si sentiva la voce di una donna cantare dal vivo. Quando la vide il barman le sorrise amichevolmente.

-Cosa posso servirle? -Domandò l'uomo con i baffi.

-Non sono qui per bere in realtà. Rispose lei sicura di sé. -Voglio parlare col proprietario.

-Lui non c'è stasera, di che cosa voleva parlargli? -Domandò l'altro incuriosito, ma restando sempre formale.

-Voglio diventare la vostra nuova star.

-Dove si è esibita prima d'ora?

-Da nessuna parte. -Il barman la guardò sorpreso.

-Io. -Rispose lei poggiando i gomiti sul piano bar mentre la mano destra le reggeva il mento.

-Annoto il suo nome se vuole. -Sorrise. -Ma dovrebbe parlare con quell'uomo laggiù. -Disse indicando un ragazzo sulla trentina dai corti ricci biondi. Quando Amaris si voltò lo trovò a fissarla. -È l'uomo che sta accanto a Mina. Aggiunse. La ragazza sorride cordiale e si allontanò.

Si fermò per qualche secondo davanti a uno degli specchi che ricoprivano la parete il legno bordeaux, si sistemò i capelli e si voltò verso l'uomo che non aveva mai smesso di guardarla.

Questi si allontanò dal gruppo di persone con cui si trovava, salutando cordialmente la cantante, e si diresse verso di lei. Per qualche motivo il volto di quell'uomo le sembrava familiare e, una volta che questi la raggiunse, Amaris capì il perché.

Era di nuovo lui, il suo insegnante senza nome, solo con un'acconciatura e un colore di capelli differente e con indosso uno smoking.

-Il bar tender mi ha suggerito di conoscere l'uomo affascinante che stava accanto a Mina. -Disse appoggiandosi col gomito sul davanzale sotto lo specchio.

-Ha ragione. -Rispose lui guardandola e cercando di nascondere la sorpresa. -E lei chi è?

-La futura Mina.

-Dice sul serio? -La provocò. -Sa, lei ha iniziato come addetta al guardaroba. -Disse prendendo una sigaretta. -È disposta a fare la gavetta?

-Certo!

-Cosa le offro da bere? -Domandò poi accendendo la sigaretta.

-Sono Amaris. -Rispose lei fissando gli occhi nei suoi. -E gradire un Martini.

-Nick, gradiremmo un Martini! -Esclamò l'uomo rivolgendosi al barman a qualche metro dietro di lui. Amaris sorrise per poi voltare la testa e osservare le persone sulla pista da ballo. -Allora, cos'è che fa, Amaris? -Domandò piegando la testa leggermente.

GODSWhere stories live. Discover now