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ATHENA: (in attico θην, Athēnâ), o Pallade Atena (Παλλάς θην), è la dea greca della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia.

-Dannazione! -Amaris sussultò lasciando cadere il telefono per terra. -La smetti di fare così?! -Si lamentò recuperando il cellulare. Loki alzò un sopracciglio confuso.

-Così come?

-Di comparire all'improvviso come se fossi un ladro! Ti preoccupi di farmi esplodere il cervello ma non di farmi venire un infarto arrivando di soppiatto e apparendo come un fantasma!

Loki roteó gli occhi con fare teatrale. -Quanto sei drammatica!

-Guarda che può succedere. -Replicò. -C'è per caso una specie di biblioteca su questa nave? -Domandò poi sovrapponessero. In quel preciso istante però, la nave ebbe un lieve sussulto abbastanza forte affinché Amaris, che di certo non se lo aspettava, perdesse l'equilibrio rischiando di cadere. Il dio si mosse fulmineo verso la ragazza, ma si fermò appena in tempo, con le mani ad un passo dalla schiena della ragazza che, fortunatamente era riuscita a recuperare l'equilibrio quasi immediatamente.

-Guarda che non sono fatta di vetro. Non c'è bisogno che ti precipiti ogni volta che rischio di finire gambe all'aria. Ho fatto cadute ben peggiori che comprendevano me e delle parallele dritte in fronte.

-Volevo solo aiutarti. -Replicò Loki seccato.

-Credevo di averti detto che sono in grado di cavarmela da sola. -Loki chiuse gli occhi e sospirò esasperato.

-Comunque no, non c'è una biblioteca qui dentro, ma in giro per le stanze potresti trovare alcuni libri.

-A proposito di stanze, come lo trovo un letto? Ho già aperto una decina di porte, ma ho trovato solo armi, sale da pranzo e stanze vuote. -Si lamentò. Il dio fece un sorrisetto, si voltò e aprì una porta totalmente a caso, Amaris ne era certa.

Quando la ragazza lo raggiunse, Loki si spostò per lasciarla guardare.

-Ho aperto questa porta due minuti fa e sono certa che qui dietro ci fosse un bagno! -L'altro alzò le spalle con aria divertita mentre Amaris osservava l'enorme letto a due piazze con lenzuola blu notte ricoperte di stelle. La testiera era poggiata contro un muro dello stesso colore, ma invece delle stelle, in alto, esattamente al centro, c'era disegnata una grossa luna piena.

Era talmente realistica che per un attimo la ragazza credette che fosse quella a fare luce nella stanza e non il piccolo lampadario pendente dall'alto.

Più che un lampadario in realtà, si trattava di una piccola lampadina tenuta appesa da un filo  talmente sottile che Amaris temette potesse cadere da un momento all'altro visto come ondeggiava a causa del movimento della nave.

Amaris entrò nella stanza per osservarla meglio, stava per mandare via il dio in malo modo, quando le venne un'idea. Era vero, aveva bisogno di qualche informazione in più sugli déi con cui aveva a che fare e di certo i libri che aveva appena acquistato le sarebbero stati più che utili, ma non si era resa conto di avere un libro parlate vestito in jeans e polo blu scuro, quasi a volersi confondere con i colori della camera da letto, davanti a lei.

Loki la osservò in attesa, quasi avesse percepito i suoi pensieri e aspettasse le sue domande. Solo che Amaris non sapeva esattamente da dove iniziare... improvvisamente si ricordò dei quattro ragazzini che l'avevano letteralmente travolta la mattina prima davanti al locale.

-Ieri mattina ho visto quattro ragazzini scappare a gambe levate dall'Amentis... -Esordì giocando nervosamente con le dita. Il dio la stava fissando con una tale intensità che per poco non le mancò il fiato, mentre la luce della lampadina si rifletteva nei suoi occhi azzurri.

GODSWhere stories live. Discover now