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GUNGIR: Gungnir è, nella mitologia norrena, la lancia di Odino. Gungnir ha il potere di colpire sempre e infallibilmente il suo bersaglio. Odino la utilizza solo nella guerra degli Æsir e Vanir, e la userà anche nell'ultima guerra, quando giungerà il Ragnarǫk

-Fossi in te non lo farei. -L'ammonì il Loki per poi allungare un braccio appena sopra la sua testa e chiudere la teca. Quando Amaris si voltò i suoi occhi si scontrarono con quelli di ghiaccio del dio. -Credevo andassi a dormire. -Disse poi allontanandosi.

-Non posso cambiare idea? -Replicò l'altro inarcando le sopracciglia.

-Dì la verità, non sei riuscita a trovare la camera da letto. -Sogghiggnò lei.

-Assolutamente no! -Si affrettò a rispondere. -Ti ho detto che ho cambiato idea.

-La nave sente di cosa hai bisogno. -Gli ricordò Amaris ripetendo le sue stesse parole.

-In effetti sentivo proprio il bisogno di una lancia in grado di inseguire il mio nemico fino alla fine del mondo per ucciderlo. -Disse voltandosi e accarezzando il manico della lama con le dita.  -Ti spiacerebbe allontanarti da Gungnir? -Aggiunse poi.

Amaris si voltò divertita raggiungendo il comodino sul quale aveva lasciato il telefono a caricare poco prima. Lo schermo si era riacceso. Finalmente.

-Se non ti dispiace avrei una chiamata da fare. -Lo informò indicandogli l'uscita con un gesto della mano. Il Dio scosse lentamente la testa esasperato, poi si voltò e andò via senza dire nulla.

Amaris cercò immediatamente il nome di suo padre in rubrica, ma invece di chiamarlo, optò per un messaggio in cui gli diceva che non si sarebbe fatta sentire per un po' causa esami, giusto per evitare che chiamasse le autorità internazionali denunciando la sua scomparsa.

E poi non voleva rischiare che la linea andasse via nel bel mezzo della chiamata. Dubitava che nell'oceano ci fosse una buona ricezione.

Inviato il messaggio andò su Google e cercò l'anello che aveva visto nella teca.

Suo padre le diceva sempre che la sua curiosità prima o poi l'avrebbe uccisa, o comunque le avrebbe reso la vita molto più difficile.
Forse non aveva torto.

Inizialmente aveva pensato si trattasse dell'anello d'oro in grado di moltiplicarsi da solo e che faceva parte dello stesso mito della lancia e della barca, ma aveva scattato immediatamente l'idea non appena si era avvicinata all'oggetto sospetto: quello che aveva davanti ai suoi occhi era decisamente troppo piccolo e meno brillante.

Dopo alcuni minuti di ricerca passati a scartare foto di anelli di fidanzamento e siti che tentavano di venderglieli a prezzi stracciati, Amaris riuscì finalmente a trovare qualcosa di utile, un mito: La conquista dell'oro maledetto.

-Incoraggiante. -Borbottò per poi iniziare a leggere:

Odino, Loki e Hœnir durante uno dei loro viaggi sulla Terra giunsero nei pressi di un fiume limaccioso e ne seguirono il corso, fino alla cascata. Lì scorsero una lontra intenta a mangiare un salmone appena pescato.

Il perfido Loki raccolse una pietra dal letto del fiume e la scagliò contro l'animale, uccidendolo. Fiero di aver guadagnato due prede in un sol colpo, Loki mostrò la lontra e il salmone ai suoi compagni di viaggio: erano affamati.

Così si diressero verso una fattoria dove chiesero ospitalità, dicendo che avevano con sé cibo in abbondanza. La fattoria era di proprietà di Hreidhmarr, un contadino esperto in arti magiche, entusiasta dell'offerta divina e che accolse il trio nella sua dimora.

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